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Spigolando




E' passato in televisione un servizio sulle sfilate dell'Alta Moda a Roma, avvenute nello scorso Agosto. Ora, sapete dove le hanno fatte svolgere? Ma nel nuovo Auditorium, naturalmente!...Avevamo già trattato di questa nuova struttura qualche tempo fa, sottolineando come fosse -e sia tuttora- vergognoso che un tale gioiello, che in tutta Europa ci invidiano, non sia stato dotato neppure di uno straccio di organo. Adesso, invece, cominciamo a capire i motivi per cui di organo non se ne parla: l'Auditorium è tale soltanto di nome; di fatto diventerà -ed è già diventato- un contenitore buono per tutte le occasioni, dove oggi si fanno sfilare modelle anoressiche e domani, probabilmente, ci si faranno svolgere conventions politiche, raduni sindacali e quant'altro. Non ci stupiamo più di tanto anche perchè ormai il grande e malsano circo della moda si è appropriato di qualsiasi ambiente (in un passato recente abbiamo potuto tutti apprezzare modelle seminude ed in abbigliamenti spiccatamente sado-maso sfilare all'interno di una chiesa, che speriamo fosse sconsacrata....). Quello che ci fa specie non è, quindi, l'insolenza del mondo della moda, ma il fatto che il Comune di Roma (o chi per esso lo gestisce), abbia concesso l'uso dell'Auditorium che, come dice chiaramente il nome, serve ad ASCOLTARE LA MUSICA. La ciliegina sulla torta poi, è venuta dall'intervista, in margine al servizio, fatta -ci pare- all'Assessore alla Cultura del Comune di Roma, il quale, pontificando come tutti i politicanti degni di tale nome, magnificava l'iniziativa e la spacciava per un evento altamente culturale. Ora, per quello che ci riguarda, la moda non rientra nella cultura; essa è solo e soltanto business, soldi, affari e miliardi di Euro che si infilano nelle tasche di lorsignori. Nulla di male, per carità. D'altra parte, se esistono persone che si possono permettere di acquistare un vestito di Valentino, sono affari loro; ognuno butta via i suoi soldi come meglio gli pare. Per noi la Cultura (con la "C" maiuscola) è fatta da altre cose, tra cui possiamo mettere le Tradizioni, la Storia, la Letteratura, l'Arte (e per Arte intendiamo Scultura, Pittura, Musica e via discorrendo). Ecco perchè noi non siamo assolutamente d'accordo sul fatto che, secondo le nuove teorie della "multifunzionalità" e della "fruizione allargata" delle strutture, gli Enti Pubblici adibiscano teatri, auditoriums e sale da concerto ad usi del tutto impropri.

Chi legge queste pagine probabilmente ha dimestichezza con la musica scritta e pensiamo che, come il sottoscritto, si diletti, magari per puro piacere o divertimento, a scrivere qualcosina. Tutti quanti, quindi, abbiamo in casa un album o qualche risma di carta da musica la quale, bontà sua, non costa poi così tanto. Ma immaginiamo che, andando a rifornirci dal solito rivenditore, un bel giorno troviamo sulla solita risma, che prima pagavamo, poniamo, cinquemila vecchie Lirette, un cartellino di prezzo che indica quattrocentocinquemila Lire. Pensiamo subito ad un errore di scrittura ma il nostro amico del negozio fuga i nostri dubbi, perchè -ci dice- la SIAE, che evidentemente ci considera tutti truffatori, ladri e farabutti, ha deciso che, poichè noi POTREMMO utilizzare quella carta da musica per COPIARE le composizioni protette dal Diritto d'Autore -evadendo così le dovute imposte-, ci fa pagare IN ANTICIPO quegli ipotetici Diritti che noi POTREMMO EVADERE.
Detta in questi termini, questa storiella potrebbe sembrare una barzelletta. Analogamente, si potrebbero tassare i bloc-notes e i fogli di carta bianca, poichè potrebbero venire indebitamente utilizzati per copiare, ad esempio, i romanzi polizieschi di Camilleri o, che so, gli ultimi best-sellers che a centinaia di migliaia popolano gli scaffali delle librerie. Ma questa storiella non è una barzelletta, poichè la SIAE ha effettivamente intenzione di porre una gabella di questo genere; l'unica differenza è che la vuole porre su tutti i supporti magnetici e/o magneto-ottici che servono ad immagazzinare dati. Quindi, se tutto funzionerà come SIAE vuole, Cd-Audio, Cd-Rom, Dischi Fissi, Mini-Disk, DAT e compagnia bella subiranno aumenti che oscilleranno da un minimo del 190% ad un massimo dell' 8000%.
Si sono levate le vibrate proteste delle Associazioni dei Consumatori e di tutti coloro che, come chi scrive, utilizzano questi supporti per immagazzinare solamente dati; a questo si aggiungano fondati dubbi di legittimità, poichè la SIAE si arroga il diritto di decidere a priori di considerare tutti coloro che utilizzano tale materiale come potenziali "pirati" informatici e musicali. Personalmente, sentite anche le recenti dichiarazioni di un Ministro, il quale ha strombazzato ai quattro venti che sradicherà l'industria italiana del falso a tutti i costi, pensiamo che la SIAE, che in questo Governo trova abbondanti ed agguerriti complici, riuscirà nel suo intento, con buona pace di tutti. Di questo passo, tra non molto la nostra storiella di apertura potrebbe diventare realtà e, magari, un giorno non lontano potremmo ritrovarci una tassa sul cervello umano poichè, a tutti gli effetti, esso potrebbe essere indebitamente utilizzato per IMPARARE A MEMORIA una poesia allo scopo di declamarla clandestinamente evadendo, quindi, i dovuti tributi.

E' notizia abbastanza recente: la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha mandato a tutti i Conservatori Italiani una lettera in cui esorta i Direttori ad istituire appositi corsi per la formazione dei Musicisti Liturgici. Unitamente all'esortazione, la CEI ha ritenuto utile "consigliare" anche il relativo piano di studi, con tanto di cronoprogramma, durata, esami, ecc... Nella stessa missiva, inoltre, la CEI ha ritenuto opportuno anche "ricordare" il copioso numero di Diocesi e Parrocchie che esistono in Italia, sottolineando in questo modo la consistenza del bacino di utenza di questi ipotetici Corsi.
Dobbiamo dire che questa notizia ci ha lasciati allibiti. Prima di tutto perchè noi riteniamo che la laicità dei Conservatori non possa e non debba prevedere ingerenze di questo tipo da parte di qualsiasi Ente religioso, di qualsiasi confessione. In seconda battuta vorremmo chiedere alla CEI che fine hanno fatto i famosi Istituti Diocesani di Musica Sacra, dai quali in passato sortivano fior di musicisti, e non solo liturgici. La CEI si guarda bene dall'ammettere che questi Istituti sono desolatamente ed inesorabilmente deserti, così come si dimentica di sottolineare che questo accade perchè nella Chiesa Cattolica la musica è trattata a pesci in faccia e a calci nel sedere da troppo tempo. Ne abbiamo già parlato in queste pagine, e non desideriamo ripeterci troppo; l'unica cosa che ci sentiamo in dovere di dire è che la CEI, dopo aver distrutto la Musica Liturgica, Religiosa e Sacra, si è trovata in braghe di tela perchè i pochi e veri musicisti che fino ad oggi si adoperavano, tra mille sacrifici, per servirla, si stanno stufando di essere trattati alla stregua di burattini, vessati da imposizioni, divieti e capricci di "animatori liturgici" assolutamente ignoranti che con atteggiamenti da primadonna imperversano nelle nostre chiese facendo il bello ed il cattivo tempo. In questa situazione, speriamo che i Direttori dei Conservatori Italiani destinatari della missiva la cestinino senza alcun indugio. Alla CEI, infine, consigliamo di non creare più danni di quelli finora già causati alla Musica. Fino a che infatti, la Musica -quella vera- sarà tenuta fuori dalla Chiesa e dalle chiese, i veri musicisti non faranno certo a pugni per conseguire con anni di studio e fatica un diploma che li porterebbe, al massimo, ad improvvisare qualche versetto e qualche cadenza, accompagnando gli squinternati canti di cantorie improvvisate e raccogliticce, prive di ogni educazione musicale ed artistica.



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