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E' Primavera




Il 21 Marzo, come al solito, è iniziata una nuova Primavera e, sempre come al solito, i media non hanno lasciato passare questa "notizia" sotto silenzio. Personalmente, noi non vediamo come possa essere "interessante" per radio, televisione e giornali un avvenimento che capita da qualche millennio -evoluzioni del Calendario permettendo- sempre più o meno nello stesso periodo; ad ogni modo, anche quest'anno ci siamo dovuti sorbire i soliti "consigli" su come affrontare al meglio questa "novità", compreso il regime alimentare che dovremmo assumere e che, guarda caso, ogni anno varia a seconda del medico o del dietologo che viene intervistato.
Nulla di nuovo, dunque. Ma qualcosa di nuovo c'è stato e, poichè è stato qualcosa di "veramente" nuovo, che non era mai capitato prima, i media si sono ben guardati dal parlarne. Inoltre, questa novità riguardava un campo -la Musica e, per di più, organistica- che per radio e televisioni è off-limits. A quanto ne sappiamo, solo "Il Messaggero" di Roma" ha dedicato un articolo a questo avvenimento, la Giornata Organistica Nazionale, che ha avuto luogo il 21 Marzo, primo giorno di Primavera e, soprattutto, compleanno del Kantor di Lipsia, il sommo Johann Sebastian Bach, che vide la luce in quel di Eisenach il 21 Marzo 1685.
Ovviamente, poichè queste pagine sono solitamente frequentate da persone "accorte" ed addette ai lavori, non descriveremo l'evento, ideato ed organizzato da Mauro Pappagallo e curato dall'Associazione Italiana Organisti di Chiesa; ci limiteremo qui a fare alcune nostre personali riflessioni sull'argomento, sperando di non annoiare e di non offendere nessuno.
Forse dipenderà dal nostro carattere, oppure siamo stati per troppo tempo sconfortati dagli accadimenti organari ed organistici italici, ma non siamo mai stati ottimisti non solo sul futuro, ma anche sul presente dell'organo italiano. Questa volta, però, dobbiamo dire che il successo dell'iniziativa ci ha sorpresi in modo molto positivo. In effetti, quando Mauro Pappagallo ha lanciato la sua proposta, abbiamo storto il naso con un pizzico di diffidenza ed una buona dose di fatalismo, quasi certi che l'iniziativa sarebbe stata una cosa senza grande seguito e, soprattutto, avrebbe suscitato quella coorte di polemiche che accompagna da troppo tempo qualsiasi iniziativa che riguarda l'organo e la sua musica. Ed invece, con sorpresa e con piacere, abbiamo visto svilupparsi intorno a quest'idea (che peraltro già mi aveva palesato in tempi non sospetti l'amico Giancarlo Parodi) un fermento ed un entusiasmo che ci ha ricordato quando, circa trent'anni fa, ci ritrovavamo a fare i salti mortali per organizzare qualche concerto organistico nell'Oratorio in cui eravamo organisti, riuscendo, in barba all'ottusità ed all'ignoranza incombente e cristallizzata del Clero locale e dell'establishment culturale della nostra piccola città, a riempire la chiesa di giovani e di persone che, pur non sapendo nulla di organo, accorrevano attratte dalla voglia di conoscere, sapere ed ascoltare la voce di uno strumento per troppo tempo sconosciuto ai più.
Orbene, nell'entusiasmo che ha accompagnato l'organizzazione e la preparazione della Giornata Organistica Nazionale, abbiamo visto e ritrovato i germi di quell'antico spirito che ci spingeva a far conoscere l'organo e la sua musica al di fuori dei suoi confini istituzionali, quello spirito che è stato -ed è tuttora- alla base di queste pagine: valorizzare l'organo e la sua musica, facendolo conoscere a tutti il più ampiamente possibile e, in modo particolare, ai giovani, sperando in future generazioni di organisti e di appassionati che riescano a conoscere l'organo in tutti i suoi aspetti più nascosti per potergli rendere quell'importanza e quella dignità che da troppo tempo gli viene sottratta dall'indifferenza, dall'imperante ignoranza pilotata dai mezzi di informazione di massa, dal disinteresse e dall'ostilità -patente o dissimulata- della Chiesa e del Clero e dalle annose, inutili e forsanche dannose polemiche che hanno visto -e continuano a vedere- protagonisti coloro che, invece, dovrebbero lavorare ed operare insieme per il bene di questo strumento.
Il successo della manifestazione ci ha fatto vedere, finalmente, un movimento unito e corale che ha lavorato per raggiungere uno scopo comune. Pensiamo di non sbagliare se affermiamo che la Giornata Organistica è stata forse la prima manifestazione organistica veramente "nazionale" che ha attraversato la nostra penisola, lasciando per una volta da parte la concorrenza, l'invidia, le polemiche e le critiche. Il fatto, poi, che prendesse origine e spunto da un evento basilare per l'organo (la nascita di Bach), le ha conferito un'importanza che ha trasceso lo spirito nazionale per unirsi alle similari manifestazioni che all'estero si organizzano da tempo immemore, portando finalmente il mondo organistico italiano alla pari con quelli d'Oltralpe.
La strada è aperta e noi, pur rimanendo per natura diffidenti, pensiamo che non bisogna lasciarsi scappare l'occasione per battere il ferro finchè è ancora caldo. Il mondo organistico italiano si è dimostrato unito e compatto, deciso a prendere in mano la situazione ed a lavorare per ritrovare le origini e la storia dell'organo italiano e per dargli un futuro che ne raccolga tutte le eredità (e per tutte intendo proprio "tutte"). Le speranze, viste le premesse, sono abbastanza buone ed allora, ma qui lo dico e qui lo nego, perchè non moltiplicare le Giornate Organistiche prendendo spunto dalla nascita di altri importanti esponenti della musica organistica?
Ovviamente, la figura del Kantor di Lipsia è catartica e fondamentale ma, ad esempio, al suo nome potrebbe essere abbinato anche quello di Max Reger, che risulta nascere solo due giorni prima, così come un'altra buona occasione per organizzare iniziative organistiche potrebbe essere il 10 Dicembre (nascita di César Franck e di Olivier Messiaen). Inoltre, per sottolineare anche il carattere "nazionale" di queste manifestazioni, potrebbe essere interessante "festeggiare" il compleanno di Girolamo Frescobaldi (12 Settembre) o di Felice Moretti (Padre Davide da Bergamo - 21 Gennaio). Ma qui, purtroppo, riappare la nostra innata diffidenza, e se siamo certi che su Frescobaldi, Gabrieli ed altri nessuno avrebbe da ridire, altrettanto non ci sentiamo di affermare per Padre Davide il quale, pur essendo stato un fior di organista e di compositore, ha pagato -e sta ancora pagando- la colpa di essere vissuto in un periodo storico-musicale a dir poco "contrastato". Poichè, infine, viviamo in questo Paese e conosciamo la litigiosità politica (e non solo) dei suoi abitanti, non osiamo pensare a cosa succederebbe se qualcuno intendesse festeggiare il padre della moderna musica organistica italiana, Marco Enrico Bossi, nato a Salò il 25 Aprile.



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