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Basiliche ed elettrofoni

di Federico Borsari




Sono ormai ventun anni che curiamo queste pagine e, sinceramente, non smettiamo di stupirci di come in questo strano Paese che è l'Italia la polemica continui ad essere di gran lunga preferita al confronto. A partire dall' Alta (si fa per dire...) Politica e scendendo giù fino alle banali riunioni di condominio, non si perde mai l'occasione, di fronte ad un problema, per dare la stura al solito balletto italico in cui i colpevoli sono sempre gli altri. Eppure, sarebbe così semplice -e risolutivo- sedersi attorno ad un tavolo e cercare una soluzione. Ma questo è il classico atteggiamento "italiano", secondo cui -da sempre- quello che conta davvero non è fare qualcosa PER qualcuno, bensì CONTRO qualcuno, con un duplice tornaconto: scrollarsi di dosso eventuali colpe personali per farle ricadere su altri e, nel contempo, fare in modo che i problemi non si risolvano (per avere così future occasioni di polemica), mantenendo così un circolo vizioso infinito in cui, da alcuni anni a questa parte, si sono inseriti a pieno titolo i cosidetti "social", cioè quelle "piazze virtuali" che, ideate e realizzate per dare più ampie occasioni di confronto e scambio di conoscenze alle persone, si sono ridotte ormai a discariche digitali in cui gruppi e gruppettini di persone si contrappongono con virulenze e violenze verbali che se proferite di persona porterebbero a raffiche di querele ma che, sotto la protezione dell'anonimato dei nicknames, consentono a migliaia di "haters" digitali (veri e propri casi psichiatrici) non solo di sfogare le loro paranoie ma, anche, di trovare nutriti manipoli di seguaci ed emulatori.
Come abbiamo già altre volte avuto modo di sottolineare su queste pagine, sia l'arte organaria che quella organistica non sono esenti da questo fenomeno e già in passato abbiamo sottolineato quanto ben poco di educativo e di risolutivo abbiano le innumerevoli dispute che periodicamente ed immancabilmente sorgono intorno non solo agli argomenti specifici di questi àmbiti ma, anche e soprattutto, intorno ad avvenimenti che normalmente potrebbero definirsi "marginali" ma che, a fronte delle polemiche che innescano, sembrano divenire "problemi di Stato".
Solitamente, questo sito non si occupa di attualità in senso stretto, nel senso che preferiamo occuparci di approfondimenti piuttosto che di "cronaca", ma per questa volta -e per dimostrare che anche noi, a dispetto delle apparenze, "stiamo sul pezzo"- ci occuperemo di una quæstio che ha provocato discreti "turbamenti" nell'ambiente organario e che ha fatto innalzare considerevolmente il livello di scontro sempre latente al suo interno.
La faccenda risale alla scorsa notte di Natale quando, in diretta Mondovisione, dalla Basilica di San Pietro di Roma, tutto l'Orbe Terracqueo ha potuto apprezzare e gustare i suoni del nuovissimo organo elettronico di costruzione statunitense che è stato scelto dal Capitolo della Basilica per sostituire -si spera temporaneamente- i suoni dei prestigiosi Walcker 1895 e Bossi 1902, unificati da Tamburini nel 1962, radio-unificati da Mascioni nel 1999 e dallo stesso Mascioni ad oggi manutenuti.
Per quel poco che ne sappiamo noi, che viviamo -come suol dirsi- "ai confini dell'Impero", pare (e sottolineiamo il "pare") che questa scelta sia stata operata poiché si dice (e sottolineiamo il "si dice") che gli organi a canne della Basilica Vaticana abbisognino di una radicale operazione di sistemazione, reintonazione ed accordatura. Se (e sottolineiamo il "se") le cose stanno effettivamente in questi termini, di per sé, la notizia non sarebbe particolarmente importante e, per come l'abbiamo capita noi, qui in Italia avrebbe potuto suonare così: "Nella principale chiesa di uno Stato Estero, in attesa dello svolgimento dei lavori di sistemazione degli organi a canne ivi esistenti, in loro temporanea sostituzione è stato installato un elettrofono, gentilmente donato dalla ditta Allen Organ Company LLC di Macungie (Pennsylvania) U.S.A.".
Troppo facile, ovviamente. Il fatto che lo Stato Estero sia il Vaticano, che la sua chiesa più importante sia la Basilica di San Pietro e che il nuovo elettrofono (perchè così devesi appellare questo strumento) faccia sentire la sua voce proprio nella stessa Basilica dove, nel 1963, nell'ambito del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo, fu emanata la Costituzione "Sacrosanctum Concilium" che, in proposito, recita testualmente: "Nella chiesa latina si abbia in grande onore l'organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa e di elevare potentemente gli animi a Dio ed alle cose celesti.", ecco servito su di un bel piatto d'argento il "casus belli" su cui si sono scatenate le polemiche.
I "tradizionalisti" (che, tra l'altro, non hanno mai digerito il Vaticano II) se la prendono col Papa a cui, peraltro, della musica in generale e di quella d'organo in particolare interessa nulla; gli organari "a canne" se la prendono con quelli "digitali"; i "fondamentalisti" più radicali se la prendono con gli organari "a canne" per aver consentito lo "scempio" senza reagire adeguatamente (e che cosa avrebbero dovuto fare?... occupare la principale chiesa di uno Stato Estero organizzando un sit-in di protesta?); molti se la prendono con il Direttore del Coro della Sistina, accusandolo di essere il "cavallo di Troia" con cui il "nemico" è stato condotto all'interno delle mura leonine; altri accusano l'organista della Sistina (che, detto per inciso, è anche l'"organista del Papa" in tutte le celebrazioni in cui canta la Sistina) di non essersi opposto alla decisione (e qui, anche lui, che cosa avrebbe dovuto fare?... incatenarsi alla consolle del Tamburini ed iniziare uno di quegli scioperi della fame che vanno tanto di moda?) e, ovviamente, tutti se la prendono con il Vaticano.
In mezzo a tutto questo "rumore di fondo" di polemiche ed accuse ci sono, ovviamente, anche opinioni e prese di posizione molto più serie e "ragionate" e tra queste, personalmente, riteniamo che l'appello e la petizione lanciati dall' Associazione Italiana Organari siano una delle posizioni più equilibrate e meglio rappresentative dello stato d'animo che in questo momento caratterizza l'ambiente organario (ed organistico) internazionale e che meriti la dovuta attenzione.
Ma, tornando al "fattaccio", la decisione Vaticana è stata giusta o sbagliata? La risposta, in questo caso, non può che essere una sola: si tratta di una decisione sbagliatissima. Anche se, come si dice (e sottolineiamo il "si dice"), questo elettrofono sembrerebbe essere stato originariamente scelto come strumento per le celebrazioni in Piazza San Pietro (ma anche sui problemi della gestione del suono dell'organo nella piazza ci sarebbe da discutere molto a lungo scatenando -anche qui- sequele di polemiche) e, specificatamente, per agevolare le performances del Coro della Sistina, ciò non implica in nessun modo che esso debba sostituire gli organi a canne della basilica anche se questi fossero effettivamente, come si dice, in cattive condizioni di manutenzione.
A nostro parere, se così stanno le cose, avremmo preferito che i gestori della Basilica Vaticana -dopo aver accettato il dono ed averlo destinato, come previsto, alle celebrazioni in piazza- avessero preso in considerazione anche l'ipotesi di provvedere alla sistemazione ed accordatura degli organi a canne, magari suddividendole in lotti funzionali (mentre si lavora sul Walcker si utilizza il Bossi e viceversa).
A fronte di tutto questo clamore mediatico, una sola cosa -in conclusione- è certa: tutti escono male e perdono qualcosa da questa vicenda ma uno solo ne trae giovamento. Steven Markowitz, Presidente della Allen Organ Company, dopo essersi recato personalmente in Vaticano assieme al Vice Presidente Barry Holben per sovrintendere ai lavori di installazione del suo elettrofono e dopo averlo visto ed ascoltato in Mondovisione durante la Messa di Natale, può fregarsi le mani ben soddisfatto per la pubblicità ed il ritorno mediatico. Di quanto aumenterà il suo fatturato nei prossimi mesi? Sicuramente decine di volte di più rispetto a quanto gli è costato "donare" il suo organo. Parafrasando (e -Dio ci perdoni- capovolgendo) il Vangelo, potremmo dire che il ricco (Allen Organ Company) è entrato nel Regno di Dio (Basilica Vaticana) mentre il cammello sta ancora aspettando che apra la sartoria.



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