Le prime notizie della presenza di un organo nella Basilica di Santa Maria in Danzica risalgono al 1385. Nel 1475 la Basilica possedeva già tre organi, uno principale ed altri due in altrettante cappelle. Questi strumenti e quelli realizzati in seguito, in particolare quello della navata principale, assunsero ben presto una grande importanza a livello continentale ed ancora oggi vengono considerati dagli storici dell'organo tra i più prestigiosi strumenti di cui si abbia memoria, ampiamente citati in tutti i trattati sia dell'epoca che più recenti.
Nel 1508 l'organaro Blasius Lehmann intraprende la realizzazione di un nuovo organo impiegando anche il materiale fonico del precedente strumento. Questo organo, che possedeva quasi duemila canne, pare non sia stato ultimato per via di problemi di salute dell'organaro dovuti alla grande umidità dell'ambiente. Nel 1522 gli subentra quindi Hans Hauck, che completa parzialmente l'opera e costruisce anche un nuovo organo che viene installato sulla cantoria della sacrestia.
Nel 1523 ritorna a Danzica Blasius Lehmann, che completa, ampliandolo, lo strumento principale e realizza anche un ulteriore organo per un'altra cappella. Nel 1524, ultimati i lavori, la Basilica di Santa Maria in Danzica possiede ben cinque organi, uno principale ed altri quattro all'interno di altrettante cappelle.
Dopo un piccolo ampliamento all'organo principale realizzato dal figlio di Lehmann nel 1547, nel 1582 il Capitolo di Danzica riesce ad assicurarsi, in competizione con il Capitolo di Königsberg, l'opera dell'organaro Julius Anthoni Friese, che era stato attivo sia ad Amburgo che a Lubecca. Egli viene incaricato di riparare ed ampliare gli organi costruiti nel 1522 da Hauck e nel 1524 da Lehmann presenti in due cappelle della Basilica. Per svolgere questo incarico Friese smonta l'organo più antico, quello del 1510 della navata principale, e ne riutilizza il materiale fonico per ampliare l'organo della cappella di St. Reinhold, che al termine del lavoro presenta due tastiere, pedaliera ed una disposizione fonica di tutto rispetto:
Hauptwerk
Gedackt 16 Prinzipal 8 Hohlflöte 8 Oktave 4 Quinte 3 Sedezima 2 Glöckleinton 1 Mixtuur
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Rückpositiv
Prinzipal 8 Quintade 8 Hohlflöte 8 Oktave 4 Spielflöte 4 Blockflöte 4 Nasat 3 Superoktave 2 Gemshorn 2 Zimbel Mixtuur Trompete 8 Krummhorn 8 Singend Regal 4 Tremulant
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Pedal
Prinzibalbaß 16 Subbaß 16 Hohlflöte 8 Quintade 4 Quinte 3 Bauernpfeife 2 Zimbel Mixtuur Trompete 8 Krummhorn 8 Schalmei 4 Singend Cornett 2
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Soddisfatto del lavoro di Friese, il Capitolo della Basilica gli affida anche la costruzione di un nuovo grande strumento che sostituisca quello smontato nella navata principale. Nel 1584 iniziano i lavori ma Friese muore a causa di un incidente sul lavoro nello stesso anno. Gli succede il suo assistente Johann Koppelmann, che nell'Ottobre dell'anno seguente consegna il nuovo strumento,
che presenta tre tastiere ed una pedaliera i registri della quale, a causa della presenza di un registro di 32 piedi, sono sistemati su due somieri separati e sovrapposti (da qui la suddivisione dei registri in consolle). La realizzazione della cassa dello strumento viene affidata a Stephan Kelch e Leo Wiegk, che realizzano un'opera di straordinaria bellezza e di grande imponenza. La disposizione fonica ricostruita sulla base delle documentazioni storiche è la seguente:
Oberwerk
Principal 16 Ged. Hohlflöte 16 Quintadena 16 Viol oder Octav 8 Spielflöte 8 Offenflöte 8 Quintadena 8 Viol oder Octav 4 Spielflöte 4 Sedecima 2 Rauschpfeife 3 e 2 Cymbel Mixtuur Tremulant
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Brustwerk
Gedackt 8 Principal 4 Ged. Hohlflöte 4 Quintadena 4 Detzchen 1-1/3 Cymbel Regal 8 Zink 4 Tremulant
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Rückpositiv
Principal 8 Ged. hohlflöte 8 Spielflote 8 Viol oder Octav 4 Blockflöte 4 Offenflöte 4 Nasat 3 Sedecima 2 Gemshorn 2 Sifflöte 1-1/3 Waldflöte 1 Rauschpfeife 3 e 2 Cymbel Mixtur Trompete 8 Krummhorn 8 Schalmey 4 Halber Zink 4
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Pedal Unten
Octava 8 Gedackt 8 Spitzquinte 6 Superoctava 4 Quintadena 4 Nachthorn 2 Bauernpfeife 1 Rauschpfeife 3 e 2 Mixtur Cymbel Krummhorn 8 Schalmey 4 Cornett 2
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Pedal Oben
Unterbaß 32 Unterbaß 16 Posaune 16 Trompete8
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Nel 1616 il figlio di Friese, Merten, ed un altro organaro, Ägidus Schubbe svolgono alcuni lavori di manutenzione agli organi, aggiungendo alcuni registri di pedaliera all'organo costruito da Hauck nel 1522.
Dal 1652 al 1683 sono invece Georg Nitrowski e suo figlio ad essere incaricati di svolgere alcuni lavori agli organi della Basilica; uno di questi interventi, nel 1683, riguarda l'organo principale, che viene modificato eliminando e/o sostituendo alcuni registri. La sua composizione fonica, al termine del lavoro, sarà la seguente:
Oberwerk
Principal 16 Ged. Hohlflöte 16 Quintadena 16 Octava 8 Salicional 8 Hohlflöte 8 Spielflöte 8 Octava 4 Offene Flöte 4 Sedecima 2 Quinta 3 Spitz Quinta 1-1/2 Mixtuur 11 fach
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Brustwerk
Gedackt 8 Principal 4 Quintadena 4 Flöte 2 Schwiegel 1 Regal 8
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Rückpositiv
Principal 8 Flöte 8 Spielflote 8 Spiel Flöte 8 Salicional 8 Quintadena 8 Octava 4 Wald Flöte 4 Superoctava 2 Gemshorn 2 Quinta 3 Nasat 3 Mixtur 6 fach Trommete 8 Krummhorn 8 Halber Cornet 8
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Pedal
Unterbaß 32 Subbaß 16 Gedackt 16 Salicional 16 Octava 8 Hohlflöte 8 Quintadena 8 Super Octava 4 Rausch Quinta 3 Nachthorn 2 Bauer Flöte 2 Sexta 2 Mixtur 11 fach Posaune 16 Trommete 8 Krummhorn 8 Schalmey 4 Cornett 2
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Nel 1712, e fino al 1735, l'organaro Friedrich Rudolf Dalitz effettua dversi lavori all'organo principale, sostituendone diverse parti meccaniche tra cui la trasmissione e le tastiere, riformulando la composizione fonica e reintonando completamente lo strumento. In questa occasione viene anche modificata e probabilmente ingrandita la cassa dell'organo. Nel 1735 la disposizione fonica dello strumento è la seguente:
Oberwerk
Principal 16 Quintadena 16 Flaut Major 16 Octava 8 Flaute 8 Viol di Gamba 8 Octava 4 Flaut 4 Quinta 3 Octava 2 Mixtuur 11 fach Cimbel 3 fach Fagotto 16 Vox Humana 8 Campanetta
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Ober Clavier
Flaut 8 Principal 4 Quintadena 4 Quinta 3 Schwiegel 1 Regal 8
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Rückpositiv
Principal 8 Flauto 8 Flaut Allemande 8 Quintadena 8 Salicional 8 Fugare 8 Octave 4 Flaut Traversa 4 Flaut Amabile 4 Quinta 3 Octava 2 Mixtur 9 fach Dulcian 16 Trompet 8 Zincke 8
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Pedal
Contra Baß 32 Principal 16 Subbaß 16 Violone 16 Quinta Major 10-2/3 Octave 8 Quinta 3 Flagolett 1 Sezquialter Mixtur 10 fach Cimbel 3 fach Trombone 32 Posaune 16 Tromba 8 Schalmey 4 Cornetto 2
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Accessori
Campanetta Cimbel Stern Timpani Vocatur Aperta Noli me tangere
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Come si vede, cambia radicalmente l'impostazione fonica, che viene adeguata ai cambiamenti stilistici musicali del tempo. Caratteristico è il registro "Noli me tangere" ("Non mi toccare"), che era una specie di "scherzo" ai danni dell'organista che contravveniva all'avvertimento: inserendo questo registro una coda di volpe veniva fatta cadere sulla sua testa.
Nel 1778 lo stesso organaro Dalitz smantella tre organi della Basilica in altrettante cappelle, realizzandone uno nuovo nella galleria del coro con due tastiere e pedaliera, inserendolo in un'altra pregevolissima cassa, caratterizzata dalla presenza di spettacolari ornamenti, tra cui diversi putti ed angeli musicanti che potevano essere messi in movimento tramite appositi meccanismi.
La situazione rimane stabile per più di un secolo fino a che, imperanti le nuove tecnologie organarie, nel 1891 l'organaro Terletzki interviene sull'organo principale, sostituendolo con un nuovo strumento di 56 registri con trasmissione pneumatica, che viene inserito nella splendida cassa, riducendo le canne di facciata a semplice ornamento. Le canne del Positivo vengono invece lasciate all'interno dell'organo ma il loro somiere viene scollegato.
Quattro anni dopo la stessa sorte tocca all'organo del coro. L'organaro Heinrichsdorf vi aggiunge una tastiera pneumatica con cinque registri e reintona tutto lo strumento aumentandone notevolmente la pressione.
Un ulteriore intervento del 1931 modifica ancora l'intonazione dell'organo principale fino a che, nel 1938, Kemper vi effettua un ultimo importante lavoro, rimettendo in funzione il Positivo ed il Brustwerk e ripristinando il carattere barocco di tutto lo strumento, che conta adesso quasi novanta registri. Subito dopo lo stesso Kemper installa un nuovo organo con due tastiere e pedaliera, sempre di carattere barocco, nella cassa dell'organo del coro. I due strumenti vengono infine collegati con trasmissione elettrica ad una nuova grande consolle a cinque tastiere posta presso l'organo principale, il tutto a formare un grande strumento con due corpi d'organo ed un totale di centoventi registri, considerato unanimemente per quell'epoca il più grande strumento della zona Baltica.
Questo pregevole strumento, che riprende fonicamente le caratteristiche barocche degli antichi organi della Basilica fruendo nel contempo delle più moderne tecniche trasmissive di quell'epoca, inizia un fortunatissimo periodo di celebrità a livello europeo; innumerevoli sono i concerti che vi si svolgono, con la partecipazione dei più grandi organisti europei e con un sempre maggiore e crescente successo.
Il secondo conflitto mondiale, anche qui come in quasi tutta l'Europa, tronca questo fortunato periodo e l'incendio della città, nel 1945, ne cancella ogni traccia, lasciando solamente una parte della cassa lignea dello strumento principale a ricordo di quasi seicento anni di gloria. Nel 1961 gli emigrati polacchi degli Stati Uniti d'America vi fanno installare un grande organo elettronico da teatro della Wurlitzer, in attesa della costruzione di un nuovo organo.
Nel 1979 viene costituita un'apposita associazione polacco-germanica che si assume l'impegno di reperire i fondi e realizzare un nuovo grande strumento. Per la cassa esterna viene acquisita quella della chiesa di San Giovanni, anch'essa di grandissimo pregio e che era sopravvissuta quasi interamente alle distruzioni belliche. Adeguatamente restaurata e ricostruitene le parti mancanti, essa viene approntata per accogliere il nuovo organo, la cui costruzione viene affidata alla ditta Hillebrand di Hannover.
Nell'ottica di un recupero delle sonorità originali, il principio fonco si ispira all'estetica rinascimentale degli organi più antichi della Basilica e la disposizione fonica viene elaborata sulla base degli antichi documenti e delle testimonianze d'archivio. Dopo un accurato studio delle caratteristiche acustiche della basilica, che rileva un notevole assorbimento delle frequenze medio-alte, si decide di raddoppiare nella tessitura acuta le file dei registri più significativi del Grande Organo e del Positivo, conferendo loro la pienezza e la robustezza necessarie. Le canne vengono costruite in modo interamente artigianale ed anche i mantici sono realizzati secondo le tecniche rinascimentali (ma questo particolare si rivelerà in seguito problematico soprattutto per la mancanza d'aria che si verifica durante l'esecuzione di brani con grandi accordi mentre tutti i registri sono inseriti).
Lo strumento viene realizzato in due fasi. Nel 1983 viene ultimata ed installata la prima parte, funzionante ed utilizzabile con venticinque registri. Nell'agosto di due anni dopo viene installata la rimanente parte, che porta lo strumento ad avere tre tastiere, pedaliera e quarantasei registri. La sua disposizione fonica attuale è la seguente:
Brustwerk
Gedackt 8 Traversflöte 8 Prinzipal 4 Gedackt 4 Spitzflöte 2 Terz 1-3/5 Quinte 1-1/3 Sifflöte 1 Regal 8 Schalmey 4
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Hauptwerk
Prinzipal 8 Gedackt 8 Quintadena 8 Oktave 4 Rohrflöte 4 Nasat 2-2/3 Oktave 2 Waldflöte 2 Scharff 5 fach Zimbel 4 fach Trompete 8 Dulcian 8
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Rückpositiv
Principal 8 Flauto 8 Flaut Allemande 8 Quintadena 8 Salicional 8 Fugare 8 Octave 4 Flaut Traversa 4 Flaut Amabile 4 Quinta 3 Octava 2 Mixtur 9 fach Dulcian 16 Trompet 8 Zincke 8
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Pedal
Prinzipal 16 Subbas 16 Oktave 8 Gedackt 8 Quinte 5-1/3 Oktave 4 Quintade 4 Bauernflöte 1 Mixtur 5 fach Posaune 32 Posaune 16 Trompete 8 Cornett 4
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Accessori
Zimbelstern Tremulant Tremulant Rückpositiv
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Come si può vedere, si tratta di uno strumento pregevole ed importante, la cui disposizione fonica però, a nostro personale avviso, risulta abbastanza banale. Pur ricalcando le orme degli antichi strumenti della Basilica, essa non ne eguaglia la ricchezza, la varietà, la particolarità e neppure la consistenza. Senza nulla togliere alla buona pratica della filologia organaria, personalmente non avremmo ignorato, saltandole a piè pari, le caratteristiche del Dalitz 1735, che sinceramente riteniamo sia stato il miglior organo che la Basilica di Santa Maria di Danzica abbia avuto. Ma forse le sue caratteristiche foniche tardo-barocche e quasi rococò sono sembrate troppo "moderne" per essere prese in considerazione. E questo, secondo noi, è un grave errore, poichè la storia dell'organo non si ferma al finire del Seicento, ma vanta ulteriori trecento anni di evoluzione che non possono e non devono essere ignorati in nome di una filologia che tende sempre più ad involvere verso modelli ormai troppo lontani da noi e che, alla resa dei conti, invece che giovare all'organo, gli recano danno.
Per saperne di più:
Gli Organi di Danzica
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