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Statens Historiska Museum di Stoccolma (Svezia)




 Statens Historiska Museum di Stoccolma
Oggi andremo un poco più indietro nel tempo e vedremo quel che rimane di due antichissimi organi, classificati tra i più antichi strumenti non funzionanti d'Europa.
In effetti, guardando le immagini, più che a due organi potremmo dire di trovarci di fronte a qualche asse di vecchio legno tarlato e stagionato abbastanza per servire ad accendere la stufa. Ed invece, ad un'analisi più attenta, ecco che cominciamo a notare le tracce e le vestigia di rudimentali tastiere e pedaliere mentre ad una seconda più approfondita analisi non possiamo che rimanere affascinati dalle abbondantissime e preziosissime decorazioni che abbelliscono questi "ruderi", rendendoli oltremodo importanti e preziosi.
Di canne, s'intende, non ce ne sono, ma questo è abbastanza normale per strumenti che possono vantare settecento anni di vita avventurosa ed intensa.
Questi due strumenti sono custoditi presso lo Statens Historiska Museum di Stoccolma, e sono considerati come i due organi più antichi della Svezia.
Ma vediamoli un poco più in dettaglio.

Il primo strumento, più antico, risulta essere stato costruito nel 1370 dall'organaro Werner di Brandeburgo, così come attesta chiaramente un'incisione ancora leggibile. A prima vista si direbbe una grande cassa di legno senza scopo. Aprendone le due antine anteriori, invece, ci si trova di fronte alla "consolle", cioè ai fori da cui fuoriuscivano i tasti della tastiera ed i pedali della pedaliera. Il lettore attento che ci segue ritroverà qui la foggia tipica delle tastiere dei primi organi, che non assomigliavano affatto alle tastiere odierne, ma erano costituite da una serie di grandi e corti tasti in legno che fuoriuscivano direttamente dal corpo dello strumento. Idem dicasi per i pedali, che erano tasti più grandi che fuoriuscivano alla base dello strumento e si pigiavano con le punte dei piedi.
In questo strumento, come si può ben vedere dall'immagine, la "tastiera" era costituita da diciotto tasti mentre la pedaliera di tasti ne aveva otto. Non vi sono comandi dei registri poichè questo strumento, costruito prima dell'introduzione delle file separate di canne, funzionava sul principio del "Blockwerk", cioè tutte le canne corrispondenti ad un tasto suonavano insieme.
Questo strumento, ormai privo di tutte le canne e nonostante diverse peripezie (fu anche utilizzato per decine di anni come mobile di sacrestia), conserva una parte del somiere su cui si possono vedere ancora i fori di una trentina di canne. Proveniente dalla cittadina di Sundre, sull'isola di Gotland, questo strumento è caratterizzato da una ricchissima decorazione pittorica sull'intera struttura, costituita da soggetti religiosi e decorativi tra cui una splendida crocefissione dipinta sul frontale della consolle, diverse figure di Santi e varie allegorie nella parte superiore tra cui alcuni scudi recanti armi araldiche di dubbia interpretazione.

 Statens Historiska Museum di Stoccolma Il secondo strumento, un poco più recente, è anche in migliori condizioni di conservazione. Anche qui non ci sono canne, ma tutta la struttura è rimasta integra e così dicasi pure per la meccanica, la tastiera e la pedaliera. Come si può vedere dalla foto, si tratta di una struttura completamente diversa ed architettonicamente più "sofisticata" rispetto a quella dello strumento precedente e si possono qui notare già molto nette le basi stilistiche dell'organo come poi si evolse nei secoli seguenti.
Anche questo organo proviene dall'isola di Gotland, ma la sua origine è il paese di Norrlanda e gli studiosi lo fanno risalire ai primi decenni del 1400. Costruito da un ignoto artefice, che utilizzò per la sua realizzazione un antico stallo di chiesa, presenta una tastiera di ventidue note ed una pedaliera di otto. Sul somiere sono presenti i fori per sei file di canne della tastiera e per quattro file di canne della pedaliera e si presume che la tessitura fosse nell'ambito dei 2-3 piedi. Anche in questo caso, non essendo presenti comandi di registro,lo strumento fu realizzato secondo il principio del "Blockwerk".
Anche qui, seppur molto meno appariscente, è evidente la particolare ed accuratissima decorazione di tutta la struttura che però, a differenza dello strumento precedente, presenta un carattere essenzialmente decorativo ed ornamentale. Anche le linee architettoniche presentano una generale cura per la decorazione e per la gradevolezza stilistica, denotando una sensibilità artistica nettamente più spiccata.
Come abbiamo detto, questo organo presenta ancora integra la parte trasmissiva e, pertanto, qualora vi fosse applicato un mantice e fossero ricostruite le sue canne, sarebbe in grado di funzionare perfettamente.

Indubbiamente, trovandoci di fronte a questo genere di strumenti, ci riesce abbastanza difficile pensare che essi sono gli antenati degli organi di oggi e molto arduamente riusciamo nell'impresa di affiancare concettualmente questi organi, ad esempio, al Ruffatti della Crystal Cathedral di Garden Grove. Quello che comunque sempre rimane ed affascina è lo spirito che accomuna tutti gli organi, dai più antichi ai più moderni, quello spirito che riesce a farci meravigliare e stupire sia mentre ci troviamo di fronte ad un antico organo positivo sia mentre rimaniamo ammirati di fronte ad una modernissima consolle computerizzata. E' l'anima stessa dell'organo che rimane sempre uguale ed inalterata nel tempo e che sfida i secoli e le generazioni e che rende questo strumento particolarmente affascinante ed attraente.



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