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Gli Organi della Cattedrale di Granada (Spagna)




 Cattedrale Granada


Oggi ci occuperemo degli organi della Cattedrale di Granada ed apriremo così una finestra su una delle più antiche e caratteristiche scuole organarie europee, la Scuola Iberica.
L'organaria spagnola classica (ed anche quella attuale che da essa direttamente deriva) è stata una delle più importanti ma, curiosamente, anche una delle meno considerate nel panorama storico dell'organo europeo. Mentre all'evoluzione dell'organo in altri Paesi (Francia, Germania, Paesi Bassi, ecc.) sono state dedicate ampie pagine, pubblicazioni e trattati che ne hanno sviscerato tutte le caratteristiche, se l'appassionato desidera conoscere le caratteristiche degli organi spagnoli e dei loro costruttori deve rivolgersi ad una letteratura specialistica che nella maggioranza dei casi non ha oltrepassato i confini di quel Paese e che risulta tuttora di assai problematico reperimento. D'altra parte, è assolutamente vero che se nomi di organari come Cavaillé-Coll, Schnitger, Willis, Cliquot, Walcker e tanti altri sono ben conosciuti da tutti coloro che si occupano di organistiche cose, non altrettanto si può dire di Bosch, Dávila, Echevarría, Roqués, Verdalonga e tanti altri che hanno rappresentato nei loro strumenti tutta la storia di un'arte organaria sicuramente particolare ma, proprio per questo motivo, di grande interesse e di assoluto valore tecnico-fonico.
Non è questa l'occasione per parlare della storia dell'organo spagnolo, che forse tratteremo in futuro, ma prima di entrare in argomento occorre sottolineare il fatto di quanto le caratteristiche dell'organo spagnolo si differenzino da quelle degli altri Paesi Europei.
Quando un organista "mitteleuropeo" si trova per la prima volta davanti ad un organo "classico" spagnolo, sicuramente si sente abbastanza "spiazzato" per via di una differenza sostanziale: la suddivisione dei registri tra bassi e soprani. Se questa caratteristica è presente anche nell'organaria italiana dell'Ottocento, negli strumenti spagnoli essa è una costante dirimente per comprendere l'estetica organistica. In effetti, negli organi iberici la divisione dei registri è ancora più precisa poichè essi vengono divisi in "mano derecha" e "mano izquierda", nel senso che effettivamente i registri di un organo spagnolo sono ideati, progettati e sistemati (anche visivamente nei comandi in consolle) per essere suonati con la mano destra oppure con quella sinistra e solamente pochi registri (anch'essi sempre rigorosamente divisi) presentano un'estensione pari all'intera tastiera. La seconda caratteristica che balza agli occhi dell'organaria spagnola è il fatto che tutti gli organi, anche quelli più piccoli con pochissimi registri, possiedono le trombe orizzontali.
Su questo argomento bisogna aprire una piccola parentesi. Le Trombe Orizzontali si trovano ormai in moltissimi organi europei (e mondiali) e sono diventate una specie di "must" timbrico, soprattutto per i grandi strumenti e talvolta anche utilizzato a sproposito. Sta di fatto che, storicamente, nessuna scuola organaria europea "classica" (tranne, appunto, quella spagnola) prevedeva questo genere di registri, che si sono affermati a partire dall'Ottocento.
Ma la differenza più evidente tra una "trompeteria" moderna nordeuropea ed una "trompeteria" classica spagnola è che la prima prevede registri ad alta pressione dal suono molto forte mentre la seconda funziona con pressioni molto basse (la stessa degli altri registri) ed il suono è molto più "dolce", tanto che è ancora consuetudine, in certe chiese iberiche, accompagnare determinati canti liturgici con i registri ad ancia.
I motivi per cui in Spagna fu adottato questo genere di registri in orizzontale non sono certi ma, sicuramente, ci furono due ragioni fondamentali la prima delle quali è costituita da una domanda: "Avete mai visto un trombettista suonare la sua tromba in verticale?". La seconda è una motivazione organaria di carattere pratico. In effetti nei registri ad ancia posti in verticale l'accumulo di polvere all'interno delle canne (da cui poi scende nei canaletti delle ancie otturandoli) è un problema abbastanza serio. Sistemando la canna in orizzontale questo problema viene definitivamente eliminato.
 Cattedrale Granada Abbiamo parlato, poi, della bassa pressione d'aria con cui sono alimentate queste ancie. Bisogna dire, a questo proposito, che gli organi classici spagnoli -a differenza dei loro coetanei europei- vantavano sistemi di manticeria (ovviamente ad azionamento manuale) che consentivano di alimentare per lungo tempo e senza grande sforzo organi che, soprattutto nelle grandi chiese, potevano vantare quasi sempre tre o quattro tastiere. I somieri di questi organi erano, ovviamente, a "canale per tasto" e la pressione dell'aria più o meno equivalente a quella dei coetanei organi italiani (40-50 mm.). Per poter alimentare contemporaneamente (sullo stesso somiere e con la stessa aria) sia i registri posizionati in verticale che le "trompeterie" orizzontali si utilizzava il cosidetto "somiere a T", di cui potete vedere un'immagine qui sopra da cui risulta ben chiaro ed evidente il funzionamento ed il particolare modo di collegamento delle varie canne della trompeteria alla parete verticale di questo particolare tipo di somiere.
 Cattedrale Granada Approfittiamo di quest'occasione per citare un'altra particolarità dell'organaria spagnola classica che riguarda (vedi foto lato) il registro del Flauto Traverso ("Flauta Traversera") che, negli organi realizzati da Jordi Bosch (uno dei maggiori organari spagnoli del tempo) era costituito da canne appositamente modificate in cui l'aria veniva prelevata dal piede della canna tramite un tubetto esterno ed appositamente convogliata contro la bocca della canna stessa per simulare perfettamente ed esattamente il modo di suono -appunto- del Flauto Traverso.
Detto questo, passiamo a vedere le caratteristiche degli organi della Cattedrale di Granada che, come da tradizione ispanica, sono due -architettonicamente identici e speculari- e posizionati uno davanti all'altro per rendere possibile l'esecuzione di quella particolare letteratura organistica spagnola nota col nome di "Batallas" in cui due organisti alle consolle dei rispettivi organi si sfidano in un'esecuzione musicale "uno contro l'altro" come in un ideale "duello" musicale.
Bisogna dire che questi due strumenti, come tutti gli organi storici spagnoli, presentano delle montres assolutamente splendide, imponenti e ricchissime di dettagli, intarsi, decorazioni e sculture che li rendono due vere e proprie opere d'arte a prescindere anche dal loro grande valore musicale.
Solitamente, nel caso di organi contrapposti, si utilizzava il sistema degli organi "gemelli", cioè con disposizioni foniche molto simili se non, addirittura, uguali. Anche gli organi di Granada nacquero in questo modo, progettati e realizzati pressochè identici dall'organaro Dávila rispettivamente nel 1746 e nel 1749. Nei secoli seguenti, però, mentre uno di essi (quello in cornu epistulæ) rimase com'era, l'altro (quello in cornu evangelii) venne sfortunatamente interessato da alcuni lavori di "ammodernamento" effettuati nel 1874 che ne modificarono la composizione fonica e la parte tecnica per farlo diventare, a tutti gli effetti, un organo "romantico". Se ciò sia stato un bene od un male lo lasciamo decidere agli storici ed agli organologi più esperti di noi; personalmente, però, riteniamo che un intervento di tale tipo su di un organo di tale importanza storica sia stato, perlomeno, improvvido ma, si sa, erano altri tempi e la filologia organaria è roba moderna.

Ci occuperemo ora dell'organo in cornu epistulæ, cioè quello ancora rimasto nelle condizioni tecnico foniche pressoché originali.

 Cattedrale Granada

Come abbiamo già detto, esso fu realizzato da Leonardo Fernandez Dávila tra il 1744 ed il 1746. L'organo è posto entro una splendida cassa opera dello scultore, a quei tempi molto famoso, José de Bada. Questo organo presenta tre tastiere che azionano rispettivamente tre corpi d'organo differenti denominati Órgano Mayor" (corrispondente alla terza tastiera), "Cadereta de Eco" (seconda tastiera) e "Cadereta Exterior" (prima tastiera). Le tastiere, non più originali ma sostituite nel corso degli anni, hanno un'estensione di 49 tasti mentre la pedaliera, di 13 note, è stata applicata in seguito ed è fornita di 2 registri senza possibilità di essere accoppiata ad alcuna tastiera. La trasmissione è meccanica ma differenziata per i vari corpi d'organo: "sospesa" per l'Organo Mayor e "a spinta" per le due Caderetas. Il sistema prevede per la tastiera dell'Organo Mayor anche la regolazione dell'altezza dei tasti (cioè della loro "corsa") mentre le altre due tastiere sono fisse.
Nel corso dei secoli questo organo fu sottoposto a diversi interventi di "manutenzione", rispettivamente nel 1776 dallo stesso Dávila, nel 1811 da De Santiago, nel 1874 da Roqués, nel 1928 da Ghys Guillemin e, infine, nel 1970 da Organeria Española.
Di seguito la disposizione fonica:


MANO IZQUIERDA
Órgano Mayor


Orlos
Dulzaina
Violeta
Bajoncillo
Clarín
Trompeta de Batalla
Octava
Flautado Violón
Flautado
Flautado Mayor
Clarín de atrás
Quinta Imperial
Nazardos (3 hileras: 12-15-19)
Lleno (3 hileras: 12-15-19)
Sobre Zímbala (3 hileras: 22-26-29)
Trompeta Real
Zímbala (3 hileras: 19-22-26)
Flautado de atrás
MANO IZQUIERDA
Cadereta de Eco


Dulzaina
Quincena
Lleno (4 hileras: 19-22-26-29)
Tapadillo
Violón
MANO IZQUIERDA
Cadereta Exterior


Trompeta Recortada
Decinovena
Nazardos
Quincena
Violón
Docena
Tapadillo
Octava
Lleno (3 hileras: 22-26-29)
Zímbala (3 hileras: 22-29-33)
MANO DERECHA
Órgano Mayor


Orlos
Regalía
Chirimía
Oboe
Clarín
Trompeta de Batalla
Trompeta Magna
Flautado Violón
Flautado
Flautado Mayor
Temblante
Clarín de atrás
Octava
Flauta Traversera
Lleno (3 hileras: 12-15-19)
Quinta Imperial
Corneta (7 hileras: 1-5-8-12-15-17-19)
Zímbala (3 hileras: 19-22-26)
Sobre Zímbala (3 hileras: 22-26-29)
Trompeta Imperial
Flautado de atrás
MANO DERECHA
Cadereta de Eco


Gaita
Pajarillos
Temblante
Dulzaina
Corneta (5 hileras: 8-12-15-17-19)
Lleno (4 hileras: 8-12-15-19)
Quincena
Tapadillo
Violón
MANO DERECHA
Cadereta Exterior


Trompeta Magna
Clarín
Lleno (3 hileras: 8-12-15)
Corneta (5 hileras: 8-12-15-17-19)
Viejas
Tapadillo
Flautín
Violón
Octava
Zímbala (3 hileras: 12-15-19)



PEDAL

Contras 26 palmos
Contras 13 palmos

NOTA: Per i registri di Mutazione Composta (Ripieno Grave: "LLeno", Ripieno Acuto: "Zímbala", Ripieno SuperAcuto: "Sobre Zímbala" e Cornetto: "Corneta") sono indicate tra parentesi il numero di file ("hileras") e gli armonici utilizzati che, come si può vedere, sono di tessitura differente a seconda se il registro appartenga alla mano destra oppure alla sinistra. Una particolarità è il registro di Nazardo che, contrariamente agli altri organi europei (in cui è presente come Mutazione Semplice con una sola fila di canne) viene qui trattato come una Mutazione Composta con tre file di canne.

Passiamo ora ad occuparci dell'altro organo (quello in cornu evangelii) che, come abbiamo già detto, nacque contemporaneamente al precedente ma fu purtroppo pesantemente modificato nel corso dei secoli e si presenta ad oggi come un organo fondamentalmente "romantico" e del quale qui sotto potete vedere il "retro", cioè la controfacciata, visibile dalla navata laterale.

 Cattedrale Granada

La costruzione di questo strumento fu iniziata da Leonardo Fernandez Dávila nel 1744, contemporaneamente a quella del suo gemello, ma fu completata solo nel 1749. Le sue caratteristiche originali erano abbastanza simili a quelle dell'altro organo (anche se da documenti risalenti al 1750, subito dopo la sua ultimazione, pare che il suono di questo strumento fosse più "potente" e caratterizzato rispetto all'altro) ma gli interventi che subì nel corso del tempo lo modificarono profondamente.
Cronologicamente, esso subì gli stessi interventi dell'altro da parte degli stessi organari (nel 1776 dallo stesso Dávila, nel 1811 da De Santiago, nel 1874 da Roqués, nel 1928 da Ghys Guillemin e nel 1970 da Organeria Española) ma fu l'intervento del 1928 che "cambiò i connotati" di quest'organo. In quell'occasione venne eliminata la divisione tra registri di mano destra e sinistra, molti registri originali furono sostituiti con altri di tipo romantico mentre quelli rimanenti furono reintonati, furono installati nuovi somieri a canali per registro e fu adottata la trasmissione pneumatica con relativa nuova consolle ricavata nel vano della Cadereta Exterior. Nel 1970, infine, Organeria Española provvide ad elettrificare parzialmente lo strumento rendendolo elettropneumatico.
Oggi quest'organo si presenta, con due tastiere e pedaliera, come uno strumento essenzialmente romantico di cui riportiamo qui di seguito la Disposizione Fonica:


Teclado I

Violón 16
Flautado Cara 8
Principal 8
Violón 8
Octava 4
Lleno 5 hileras
Corneta 5 hileras
Trompeta 8
Clarín 4
Trompeta de Batalla 8
Orlos 8
Chirimía 4
Teclado II

Flauta Dulce 8
Gamba 8
Celeste 8
Principal 4
Quincena 2
Zímbala 3-4 hileras
Fagot-Oboe 8
Voz Humana 8
Clarín 4-8
Pedal

Contrabajo 16
Cello 8
Bombarda 16
Clarín 4

Attualmente entrambi gli organi sono funzionanti ma, ovviamente, non è più possibile utilizzarli in contemporanea come "organi battenti" poichè presentano differenti condizioni di accordatura. Vengono abitualmente utilizzati per le cerimonie liturgiche e per manifestazioni concertistiche di alto livello in cui, ognuno secondo le proprie caratteristiche, contribuiscono a valorizzare sia il repertorio classico iberico che quello moderno internazionale.




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