In questo numero parleremo di un organo, segnalatoci dall'amico Matteo Morsoletto, che proprio nuovissimo non è, ma merita interesse per un paio di
caratteristiche che lo contraddistinguono. La prima è il costruttore, che è quel Bartolomeo Formentelli recentemente assurto agli onori
della stampa nazionale per via dell'organo realizzato per la chiesa di Santa Maria degli Angeli e
dei Santi di Roma. La seconda caratteristica consiste nella sua impostazione, che deriva direttamente dall'organaria
francese classica.
Dopo i vari organi "tedeschi", ecco quindi sbarcare nella nostra penisola i primi organi "francesi". Premettiamo che nulla
abbiamo contro questa o quella scuola organaria e che troviamo assolutamente fuori luogo le polemiche che a suo tempo
avevano accompagnato la comparsa in Italia di alcuni organi realizzati da organari germanici. Personalmente siamo dell'idea
che l'organo è un meraviglioso strumento sotto ogni latitudine e, a meno di clamorose eccezioni, riteniamo ugualmente
degno di atttenzione e di considerazione il positivo seicentesco di ignoto artefice ed il grande Ruffatti della Crystal
Cathedral. Detto questo, ci rimane un piccolo-grande dispiacere, che è quello che ci procura il fatto che potendo l'Italia
vantare una tradizione organaria importantissima e di assoluto rilievo durante i secoli nel panorama europeo, talvolta
si preferisca dotare le chiese di strumenti che affondano le loro radici tecnico-foniche in tradizioni organarie che,
seppur importantissime e rinomatissime, nulla hanno in comune con la nostra "idea" di organo.
Ma lasciamo da parte le opinioni personali e dedichiamoci alla visita di questo strumento.
Orbene, questo organo sostituisce un precedente strumento costruito da Tamburini nel 1979 e distrutto da incendio nel
1992. L'organo di Tamburini era di piccole dimensioni (una tastiera e soli nove registri) ma caratterizzato da una
disposizione fonica essenziale ed "italianissima", con Principale 8, Ottava 4, Flauto in Ottava ed in Duodecima,
Tre file di Ripieno separate e Tromboncini al manuale (tutti spezzati); al pedale un Subbasso 16. La trasmissione era,
naturalmente, meccanica.
Il nuovo strumento, come detto, è stato invece costruito seguendo la più classica tradizione organaria francese, di cui il suo
artefice, Bartolomeo Formentelli, è un appassionato seguace, essendo emigrato oltralpe in giovane età ed essendosi dedicato
alla costruzione di organi di tale tipo per diversi decenni, per poi ritornare in Italia e qui iniziare una nuova attività
artigiana rigidamente improntata all'arte dei Cliquot, dei Parisot e prendendo come esempio quella che Dom Bédos
chiamava "la scuola di Parigi".
L'organo della chiesa di Stroppari è un tipico esempio di quanto accurata sia la cura che Formentelli pone nella realizzazione
dei suoi strumenti, cura che si riscontra nell'accuratissima selezione e scelta dei materiali, nella costante tendenza ad
ottenere i migliori risultati fonici e timbrici, nella realizzazione delle meccaniche, nell'intonazione e nel caratterizzare
ogni suo organo con una precisissima e rigorosa rispondenza ai canoni estetici dell'organaria francese classica.
Lo strumento è dotato di due tastiere di 53 note e pedaliera retta di 27 note. La trasmissione è meccanica sospesa.
Come si può notare dalla disposizione fonica, si tratta di uno strumento perfetto per l'esecuzione della grande letteratura organistica classica
francese; su quest'organo le musiche di Couperin, Dandrieu, Gigault, Raison, Clérambault, Balbastre, Daquin e tutti
gli altri esponenti della "Grandeur" dell'organo francese "tornano a casa", nel senso che ritrovano le sonorità piene e
confortanti dei Fonds, la brillantezza del Nazard, la spiccante gaiezza della Tierce, la luminosità delle Anches en Chamade,
la struggente malinconia della Voix Humaine e la sontuosità maestosa del Plen Jeu e delle Fournitures. Un organo che,
se fosse stato costruito in Francia, sarebbe certamente stato valorizzato molto di più e meglio, gratificato di concerti ed
incisioni discografiche, tutte cose che qui da noi, purtroppo, troppo spesso vengono considerate inutili orpelli piuttosto che, invece, preziose iniziative per la promozione dell'organo ed ella sua musica.
Grand Orgue
Bourdon 16
Montre 8
Bourdon à cheminée
Prestant
Doublette
Fourniture 4 rangs
Cymbal 3 rangs
Grand Cornet 5 rangs
Nazard
Trompette
Clairon
Trompette de Bataille
Voix Humaine
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Positif
Bourdon en bois 8
Prestant
Doublette
Plein Jeu 4 rangs
Flute Douce 4
Nazard
Tierce
Larigot
Cromorne
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Pedale
Flute 16
Flute 8
Flute 4
Bombarde
Trompette
Clairon
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