In questa pagina intendiamo trattare oggi una figura minore della musica organistica, una figura che, per le sue
caratteristiche personali e musicali, ha vissuto quasi sempre pressochè ai margini della ribalta musicale e
rifuggendo dalla pubblicità e dalla notorietà. In pratica questo compositore visse un'esistenza molto normale e molto modesta,
ritagliandosi un posto nel panorama musicale da umile artigiano le cui opere, però, dimostrano una personalità musicale
notevolissima e degna di stare alla pari degli altri grandi compositori del novecento.
Heinrich Kaminski nacque il 4 luglio 1886 a Tiengen, in Germania (allora Prussia) da genitori di origine polacca. Si dedicò
alla musica abbastanza tardi, dopo i vent'anni, ma fu subito bravissimo. Si diplomò in composizione, pianoforte ed organo
nel 1909 a Berlino sotto la guida di Paul Juon, Hugo Kaun e Wilhelm Klatte. Dopo il diploma, al contrario di molti altri,
si trasferì a Ried, in Alta Baviera, dove si sposò nel 1916 e dove visse poi fino alla morte conducendo una vita tranquilla,
calma e modesta.
Nel 1930 successe ad Hans Pfitzner alla guida della classe di Composizione all'Accademia Prussiana delle Arti di Berlino e
tra i suoi allievi troviamo Carl Orff. Nello stesso anno prese anche la direzione dei concerti presso il Musikverein di Bielefeld.
Ma questa vita era per lui troppo frenetica e così, solo due anni dopo, lasciò entrambi gli incarichi per ritornare alla sua casa
ed alla sua famiglia. Morì serenamente il 21 giugno 1946, dimenticato dal mondo musicale.
Nonostante la sua vita ritirata e modesta, la sua produzione musicale interessa tutti i generi. Compose due Opere teatrali,
diverse opere per grande orchestra, alcuni brani di musica da camera ed una densa produzione di musica sacra, tra cui sono
ricordati il 'Magnificat', il 'Salmo 69' ed i 'Tre Cantici Sacri', opere di notevole bellezza e di grande e profonda
ispirazione.
A tutto questo si affianca la produzione per organo, strumento per il quale Kaminski dimostra una predilezione ed una
particolare propensione. Le sue opere prendono le mosse dallo stile di Reger, ma dimostrano una personalità del tutto
particolare. Sono pagine di eccezionale ispirazione e, nel contempo, di difficilissima interpretazione, ricche di ritmiche
complesse, polifonie intricate, elaborazioni tematiche grandiose ed impetuose, eleganza stilistica e, come sottofondo
a tutto questo, una profondissima ispirazione mistica ed intimista che le rende del tutto particolari ed al di fuori dei
canoni del tempo e del periodo in cui sono state composte.
Tra queste opere meritano di essere citati i 'Tre Preludi Corali', composti nel 1928, veri e propri affreschi spirituali;
la grande 'Toccata su Wie Schon leuchtet der Morgenstern' del 1923, monumentale architettura fonica in cui tecnica compositiva,
ispirazione tematica e virtuosismo solistico si compenetrano alla perfezione regalando pagine di eccezionale bellezza ed
effetto; la 'Sonata-Corale' del 1926, in cui i temi di quattro corali (Ach Gott vom Himmel sieh darein, Ich ruf zu dir
Herr Jesu Christ, In dich hab ich gehoffet Herr, Glori Lob Ehr und Herrzlichkeith) fungono da filo conduttore attraverso
una costruzione di squisita raffinatezza armonica e di rara ispirazione; la 'Toccata e Fuga', vera e propria summa di arte organistica
in cui salta fuori il grande compositore, l'organista ed il virtuoso. Questa pagina è forse una delle più elaborate e
complesse opere per organo incui Kaminski alterna episodi impetuosi e quasi tempestosi ad oasi di riflessiva calma,
passaggi in cui viene richiesto all'organista il più alto virtuosismo ad armonizzazioni in cui la polifonia diviene
al tempo stesso mezzo e fine, terminando con una fuga rigorosissima ma di una complessità veramente eccezionale e la cui
interpretazione richiede la più alta tecnica organistica.
Heinrich Kaminski vive ancora oggi nel ricordo come visse nella realtà: pressochè dimenticato. Da buon artigiano della
musica ha lasciato opere di una raffinatezza e di una bellezza che, purtroppo, non vengono adeguatamente valorizzate.
Esistono alcune incisioni di sue opere corali e per orchestra, mentre la produzione organistica è rappresentata, a parte
qualche opera singola, da un'unica incisione effettuata nel 1971 da Ernst Wenger e pubblicata dalla casa discografica
'Da Camera Magna' al numero di catalogo SM93238 (LP vinile). Se lo trovate su qualche bancarella di dischi usati non
lasciatevelo scappare.
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