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Max Reger




 Max Reger Max (Johann Baptist Joseph Maximilian) Reger è forse una delle più prolifiche figure di compositore che si possano trovare in quel periodo di grande fervore e novità musicale che si piazza a cavallo tra il secolo scorso ed il primo ventennio del 1900. La sua figura spicca non solo per la quantità della produzione e per la varietà di generi musicali trattati, ma anche per una specificità stilistica che rende la sua musica del tutto particolare ed inconfondibile. Coetaneo di diversi altri grandi musicisti, Reger non ha purtuttavia raggiunto la grande notorietà per via di una caratterizzazione particolare della sua musica, che fu spesso tacciata da alcuni di essere troppo 'moderna' e da altri di essere ancora 'vecchia'.
Reger nacque a Brand, in Baviera, il 19 marzo 1873. Cresciuto in una famiglia di musicisti, apprese le basi della musica dalla madre, che era pianista, e dal padre, organista, violinista e violoncellista. A undici anni iniziò a studiare organo con Lindner. I suoi studi procedettero spediti e nel 1886 era già organista presso la chiesa Cattolica di Weiden. Nel 1890 entra al Conservatorio di Sonderhausen ed in quello di Wiesbaden, dove, mentre studia con Riemann, insegna anche pianoforte, organo e teoria musicale. Nel 1896 si arruola volontario nell'esercito e vi rimane un anno, dopodichè ritorna in famiglia poichè affetto da gravi disturbi nervosi. Fino al 1901 rimane in famiglia ed inizia una massiccia opera di composizione di musiche organistiche, corali e cameristiche, che vengono accolte dal pubblico e dalla critica in maniera contrastante. Alcuni lo giudicano troppo 'moderno', altri ne apprezzano lo stile ed altri ancora vedono nella sua opera un richiamo troppo forte alle forme classiche. Nel 1901 si trasferisce a Monaco dove intraprende una brillante carriera come pianista solista ed accompagnatore, guadagnandosi di contro una pessima fama a causa del suo carattere discontinuo ed esageratamente scontroso. Nel 1905 ottiene l'incarico di docente di composizione, teoria ed organo all'Accademia der Tonkunst. Nel 1907 si traferisce a Lipsia, dove diventa per breve tempo Direttore della Società Corale e dove insegnerà composizione al Conservatorio fino alla morte. A Lipsia prosegue la sua intensissima attività di compositore poliedrico e fecondissimo, dedicandosi con particolare attenzione alla musica corale ed orchestrale e suscitando opinioni contrastanti di pubblico e di critica. Nel 1908 viene nominato Dottore Honoris Causa in Filosofia presso l'Università di Jena e due anni dopo consegue, sempre Honoris Causa, la Laurea in Medicina presso l'Università di Berlino. Nel 1911 si trasferisce a Jena presso il Duca di Sassonia-Meiningen, dove svolge le mansioni di Direttore dell'orchestra di Corte fino al 1915. Alla morte del Duca si stabilisce definitivamente a Jena, dove prosegue la sua attività musicale di compositore, docente e concertista. Contemporaneamente prosegue nell'attività di insegnamento a Lipsia, ed è proprio durante un suo viaggio a Lipsia che viene colto da un attacco di cuore e muore il 11 maggio 1916.
Alla sua morte la vedova fonda a Jena il Reger Archiv, che dopo vari trasferimenti, viene definitivamente stabilito a Bonn sotto il nome di 'Max Reger Institut' e sotto la direzione di Schreiber vengono pubblicate tutte le composizioni, che assommano a diverse centinaia e riguardano i più diversi ambiti della musica. Si va dalle opere per pianoforte (solo, a 4 mani e 2 pianoforti) a quelle corali, dalle opere orchestrali (tra cui anche musica per balletto) a quelle organistiche, dai Lieder alla Musica da Camera, dalle trascrizioni alle rielaborazioni.
Nonostante questa enorme mole di opere, Max Reger è conosciuto soprattutto per la sua opera organistica e per la sua produzione cameristica, tra cui spiccano in una posizione assolutamente preminente i Lieder, che sono considerati dei veri capolavori.
La sua produzione organistica è invece basata su solidissime basi contrappuntistiche su cui Reger purtuttavia innesta aspetti di cromaticità molto spinta che portano spesso ad intrecci armonici esasperati e ad una scrittura elaboratissima e ricchissima a cui talvolta la musicalità, di tipo spiccatamente tardoromantico, deve pagare pesanti tributi. Tra le sue grandi opere per organo spiccano le Fantasie Corali e le Fantasie Sinfoniche, mentre tra le pagine più meditative ed intimamente ispirate possiamo annoverare le raccolte di Corali, veri e propri brani di grande ispirazione e musicalità. A causa della quantità e similitudine nel tipo di opere composte, Reger è stato anche soprannominato 'il Bach del Novecento', ma a nostro parere questa definizione può essere accettata solo in modo del tutto relativo e senz'altro, nel compararlo al Kantor di Lipsia, non gli si rende giustizia.
In definitiva, Reger fu senz'altro figlio del tardoromanticismo tedesco, e questo nella sua musica, soprattutto in quella orchestrale e cameristica, si sente. Su questa base, e su di una rigorosità per certi versi maniacale affondata nel contrappunto più esasperato, Reger ha poi innestato alcune delle novità musicali che iniziavano a pervadere l'ambiente musicale di quegli anni. Fu indubbiamente questo rifiuto (od incapacità) di staccarsi nettamente dal passato che attirò su di lui le critiche di coloro che lo definirono 'vecchio', così come le sue arditezze armoniche e tonali suonavano orrendamente 'moderne' alle orecchie di quelli che ancora gradivano una musica più 'agreable'. Per questi motivi è abbastanza difficile 'etichettare' la produzione regeriana, che presenta aspetti tra di loro diversissimi e lontanissimi, conglobando in se tutte le contraddizioni del complesso e variegato panorama musicale mitteleuropeo del primo Novecento.



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