Dynam-Victor Fumet è un'altra figura molto complessa e controversa della musica, non solo
organistica, francese a cavallo tra l'ottocento ed il novecento.
Nato a Tolosa nel 1867, Dynam-Victor Fumet racchiude nella sua personalità complessa ed intransigente tutte le contraddizioni
che hanno caratterizzato l'Europa di inizio secolo. Anarchico convinto, collabora attivamente con i suoi scritti al giornale "La Révolte"
e convive con Louise Michel, una ragazza nolto attiva nei gruppi anarchici di quel tempo. Mistico quasi radicale, esprime una
religiosità ai limiti del fanatismo, condividendo le tesi, allora scandalose, di quella parte di intellettuali che consideravano
la figura di Gesù Cristo come il simbolo dell'Anarchismo Sociale. Letterato di notevole spessore, frequenta volentieri l'ambiente
dell'epoca ed è amico di diversi autori, come Bloy, Verlaine e Rictus. Musicista di notevolissime capacità, studia con Franck al
Conservatorio, diventa organista di coro a S.te Clotilde e poi titolare a Sainte-Anne-de-la-Maison-Blanche, dove le sue mirabili
improvvisazioni attirano migliaia di persone.Come compositore si dedica all'organo, al pianoforte, all'Oratorio, al Poema Sinfonico ed alla Musica da Camera e la sua
musica è completamente libera da tutte le convenzioni del tempo, tanto da farlo isolare sempre più dalla vita musicale del
tempo. Muore a Parigi nel 1949, dimenticato da tutti.
Per capire questa figura dobbiamo interpretarne le varie svolte della vita. Passato da una gioventù in cui principio unico era
la rivolta verso le istituzioni -musica compresa-, ad un periodo di grande tormento interiore che gli fece tentare addirittura
il suicidio, Fumet trova in un misticismo quasi fanatico la sua pace interiore, dentro alla quale continuano ad agitarsi, ora
veementi, ora flebili, le voci della sua personalità tormentata e complessa. La sua musica testimonia questo tormento interiore,
in cui si alternano veementi impeti di fede "naturale" e larghi momenti di intensa e spiritualissima pace interiore.
Indubbiamente la sua ispirazione religiosa trae origine soprattutto dall'Eucarestia e dalla Resurrezione, due cardini su cui
ruota la sua fede e dai quali egli trae copiosa ispirazione e che, paradossalmente, lo assimilano alla figura di Tournemire,
anch'egli esponente di una corrente musicale in cui l'aspetto mistico è il motore centrale.
Musicalmente, Dynam-Victor Fumet fu un grande personaggio. Improvvisatore eccezionale, padrone di una tecnica pressochè
assoluta, profondissimo conoscitore dei segreti dell'armonia tradizionale, ben presto supera questo aspetto per iniziare
un cammino del tutto personale, in cui tematiche modali, armonie inusuali e, soprattutto, un'ispirazione sempre feconda di
grandi impeti, lo portano a distaccarsi sempre più dalle convenzioni musicali per costruirsi un linguaggio del tutto personale,
in cui la sua personalità trova i più ampi spazi ed i mezzi per estrinsecarsi nel modo più totale.
In campo organistico, i frutti migliori di questo musicista sono tre brani che ne rappresentano quasi la "summa" del pensiero
musicale e religioso. Il primo brano "Les Chariots d'Israel" trae le sue origini dal tredicesimo capitolo del Libro dell'Esodo
dell'Antico Testamento, in cui la figura di Dio che guida il popolo Ebraico assume, di giorno, le vesti di una colonna di nubi e,
di notte, quello di una colonna di fuoco. Questo brano, di carattere descrittivo, si svolge su tre "temi" che rappresentano
i due aspetti della figura di Dio e il lento avanzare della carovana degli Ebrei.
Il secondo brano, "Transsubstantiation", appartiene totalmente al periodo mistico di Fumet. Qui abbiamo il mistero dell'Eucarestia
trasposto in una musica estatica, che si muove appena in un'atmosfera di adorazione mistica che si trasfonde in una soffusa
aura di serena adorazione.
"Pâques d'Or" è il titolo del terzo brano e ci troviamo di fronte ad una costruzione musicale di eccezionale magnificenza,
quasi un affresco musicale raffigurante la Pasqua in tutta la sua gloria. Due temi di gloria si snodano accompagnati da una
specie di carillon-arabesco, per passare attraverso una serie di sviluppi caratterizzati da registrazioni spettacolari che
portano ad un finale grandioso in cui la Gloria del Cristo Risorto tutto avvolge e tutto avviluppa.
Oltre a queste opere fondamentali, altri brani per organo testimoniano la grande arte di questo compositore. Tra questi possiamo
citare "Feu de Gloire", "Le Conciliabule des Arbres", "Les Eaux dormantes", "La Lumière qui vient" e "Le Baiser intérieur", che
fanno parte di una raccolta, pubblicata nel 1914 dal titolo "Canticum Novum".
Dimenticato per troppo tempo, Dynam-Victor Fumet è oggi oggetto di una discreta opera di rivalorizzazione che ha portato anche
ad alcune incisioni discografiche. Sicuramente si tratta di una figura di grande interesse sia musicale che umano che speriamo di
poter approfondire ancora in futuro.
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