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Herbert Howells




 Herbert Howells
Herbert Howells è unanimemente considerato uno dei più grandi musicisti britannici del Novecento. Egli è conosciuto in tutto il Mondo soprattutto per le sue composizioni di musica vocale sacra, tra cui possiamo ricordare gli splendidi "anthems" ed i raffinati "canticles". Howells è anche ricordato per la sua produzione organistica, che conta un buon numero di titoli, ma pochi sanno che egli è stato anche un compositore "laico", che non ha disdegnato impegnative e fortunatissime incursioni anche in altri campi della musica. I suoi due concerti per pianoforte, le sonate per violino, i tre volumi di musica per clavicordo, le sue innumerevoli composizioni per orchestra e la sua musica da camera sono a testimoniare la sua personalità musicale, raffinatissima e colta, impregnata di un tardo impressionismo che rende la sua musica elegante, piacevole, molto descrittiva ed a tratti intimistica, senza peraltro venire meno ad una scrittura riccamente cromatica in cui gli sviluppi modali e le ampie volute del fraseggio rivelano una sopraffina padronanza della tecnica compositiva, mai fine a se stessa e comunque sempre al servizio di un'ispirazione musicale che affonda le sue radici nell'estetica musicale britannica di fine Ottocento ma che la arricchisce dei virgulti musicali mitteleuropei propri dei movimenti musicali del primo Novecento.
Herbert Howells nasce a Lydney, nello Gloucestershire, nel 1892. Portato per la musica, ne inizia lo studio, dapprima con Herbert Brewer, organista presso la Cattedrale di Gloucester, da cui apprende la tecnica pianistica. In seguito studia privatamente con Charles Stanford, che ne affina la sensibilità e lo conduce, nel 1912, a vincere il premio di composizione che gli consentirà di accedere al Royal College of Music, dove proseguirà gli studi di composizione con lo stesso Stanford e di organo con Walter Parratt. Dopo essere stato organista a Gloucester, diventa Assistente di Alcock alla consolle dell'organo della Cattedrale di Salisbury, ma deve lasciare questo incarico dopo solo qualche mese per una brutta malattia che lo colpisce e che verrà curata con la radioterapia. A questo proposito, Herbert Howells è citato nei trattati di Medicina per essere stato la prima persona curata con questo tipo di terapia.
Superata la malattia, egli diventa organista presso il St.John's College di Cambridge sostituendo l'organista titolare, Orr Robin, che dal 1941 al 1945 presterà servizio militare nella Royal Air Force. Dopo il conflitto mondiale, Howells prosegue nella sua attività musicale di compositore, organista e, soprattutto, grande ed abilissimo improvvisatore. La sua produzione organistica, abbiamo detto, è abbastanza nutrita e già fin dal primo volume dei "Psalm Preludes", composti tra il 1915 ed il 1916, emergono alcuni punti fermi della personalità di questo musicista: sobrietà dei temi e raffinato trattamento modale e cromatico degli sviluppi, grande respiro armonico e strutture formali che mano a mano vanno a fondersi tra di loro costruendo architetture musicali di ispirata profondità e magniloquente spazialità. A questo proposito, ascoltando le opere organistiche di Howells non si può fare a meno di pensare alle grandi cattedrali inglesi ed alle loro ardite e slanciate architetture, ed anche lo stesso Howells si è più volte compiaciuto di affermare di aver tratto buona ispirazione dall'atmosfera del tutto particolare di questi luoghi ove egli ha svolto per tutta la vita la sua opera di organista e compositore.
La produzione organistica di Howells si dipana fino alla sua morte, avvenuta nel 1983, e comprende moltissime interessanti composizioni tra cui possiamo citare le tre "Rhapsodies", composte tra il 1915 ed il 1918, la Sonata del 1933, il secondo libro dei "Psalm Preludes", realizzato nel 1939, i "Six Pieces", composti negli anni della Seconda Guerra Mondiale, il "Fugue, Chorale and Epilogue", bellissimo trittico, forse la sua opera per organo più conosciuta, il curioso "Siciliano" -una Sarabanda ritmicamente complicatissima- del 1952, il "Prelude and Finale" del 1958, la monumentale "Partita", composta di cinque splendidi movimenti e realizzata nel 1971 e l'ultimo brano -composto nel 1977-, "St.Louis comes to Clifton", dove Howells utilizza come base un canto piano risalente al quindicesimo secolo e dedicato a San Luigi.
Herbert Howells è senza alcun dubbio uno dei più grandi compositori di musica organistica del secolo scorso ma le sue opere ben raramente si possono ascoltare in concerto al di fuori delle chiese britanniche. La sua produzione, infatti, a parte un paio di brani ("Dalby's Fancy" e "Dalby's Toccata") è destinata ai grandiosi strumenti delle cattedrali inglesi, e solamente le timbriche particolari di questi strumenti riescono a rendere compiutamente l'ispirazione e le radici spiccatamente e specificatamente britanniche di questi brani. Questo è anche il motivo per cui la produzione organistica inglese moderna e contemporanea è praticamente assente dalle sale da concerto europee e dalle produzioni discografiche più note. Per chi fosse interessato a conoscere la musica di questo interessantissimo autore, consigliamo la splendida integrale in tre volumi edita dalla Priory e magistralmente interpretata da Stephen Cleobury, Graham Barber ed Adrian Partington alle consolles dei monumentali organi della King's College Chapel di Cambridge e delle Cattedrali di Winchester e di Hereford.



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