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Gustav Adolf Merkel




 Gustav Adolf Merkel
Gustav Adolf Merkel è una delle figure meno conosciute del panorama organistico europeo dell'Ottocento. In effetti le sue composizioni rarissimamente vengono presentate nei concerti, anche se questo musicista ha al suo attivo una produzione che in settantanove titoli racchiude la bellezza di quattrocentosessantasette brani per organo solo, oltre a diverse composizioni per organo e strumenti vari.
Gustav Merkel nasce in Sassonia, a Oberoderwitz, nel 1827 e fin da ragazzo apprende i rudimenti musicali dal padre, professore ed organista. Ma l'avvio al mestiere di ebanista gli impedisce di dedicarsi completamente alla musica fino a quando, nel 1840, muore il padre e gli succede, come organista, Friedric Kotte, che si rende subito conto delle eccezionali qualità del giovane e lo convince ad iscriversi alla Scuola di Musica di Bautzen dove ha come primo insegnante Carl Eduard Hering, a cui Merkel rimarrà sempre molto affezionato ed a cui dedicherà la sua prima composizione per organo ("Tre Fughe" Op. 3). Compiuti i primi studi, si dedica all'attività dell'insegnamento presso alcune scuole nei sobborghi di Dresda e poi, in seguito, alla Singakademie di Dreyssig, di cui diventerà Direttore nel 1867. Ma l'attività docente non gli impedisce, nel 1853, di completare i suoi studi musicali di organo con Johann Gottlob Schneider, di Armonia con Julius Otto e di pianoforte con Friedrich Wieck, padre di Clara Schumann.
Nello stesso periodo si dedica anche alla composizione di diverse opere per organo, che vengono date alle stampe con un buon successo. Tra queste opere spicca la "Sonata per Organo a 4 mani e doppio pedale" Op. 30, opera che Merkel presenta anche al Concorso della Tonhalle di Mannheim, dove riceve entusiastici apprezzamenti, tali che gli viene affidato l'incarico di organista presso la chiesa dell' Orfanotrofio di Dresda, incarico modesto ma che gli consente di intraprendere un'attività di interprete e di concertista che gli farà conquistare, nel 1860, il posto di organista alla Kreuzkirche della stessa città, dove prende possesso di un grande strumento a tre tastiere che gli apre nuovi orizzonti sia come interprete che come compositore. A questo periodo risalgono alcune delle più importanti composizioni di Merkel, quali la "Seconda Sonata" l' "Introduzione e Doppia Fuga" in La Maggiore e la "Fantasia e Fuga" a 5 voci. Ed è in queste composizioni che si afferma lo stile compositivo di questo musicista, che affonda le sue solidissime radici nello studio approfondito e rigoroso delle opere di Johann Sebastian Bach, delle quali riprende le rigide regole del contrappunto e della fuga per applicarle, però, ad una visione musicale prettamente romantica, nella scia di quello che già aveva fatto Schumann di cui peraltro Merkel era molto amico.
In questo periodo Gustav Merkel ottiene una grande notorietà grazie ai concerti che esegue sia alla Kreuzkirche che alle consolle di molti altri importanti strumenti della zona. Delle sue performances concertistiche si ricordano la grande tecnica e la perfetta pulizia del tocco, corroborate da una splendida tecnica del pedale, che gli consente di proporre le grandi composizioni di Bach in concerti il cui repertorio comprende sempre brani del Kantor di Lipsia e composizioni dello stesso Merkel.
Nel 1861 Merkel è titolare della cattedra di Organo al Conservatorio Reale di Dresda e, nello stesso anno, lascia l'incarico di organista presso la Kreuzkirche per assumerlo presso la Katolische Hofkirche della stessa città, dove trova un bellissimo Silbermann del 1721. Contemporaneamente assume l'incarico di Organista presso la Corte Reale di Sassonia. Ma la sua carriera di concertista apprezzato finisce presto, nel 1865, quando a causa di gravi motivi di salute deve rinunciare per sempre alle esibizioni pubbliche. Da questo momento Merkel si dedicherà soprattutto alla composizione ed è negli anni seguenti che vedranno la luce le sue composizioni più importanti e più mature, che arricchiranno il suo catalogo di ben nove Sonate, brani da concerto, preludi, fughe, fantasie sui corali e diverse raccolte di piccoli brani dedicati al servizio liturgico. Le sue composizioni approdano ad un successo internazionale e vengono proposte non solo in Europa ma anche in America. In questi anni Merkel si dedica anche, insieme con il nuovo Cantor della Kreuzkirche alla revisione totale del "Libro dei Corali Protestanti" della Sassonia, lavoro di enormi dimensioni e di amplissimo respiro, che lo impegnerà per un lungo periodo. Pochi anni prima della sua morte, l'editore Novello di Londra gli dedica una serie di quindici volumi comprendenti le sue più importanti opere organistiche sotto il titolo "Original Compositions for the Organ by Gustav Merkel", raccolta che riscuote un grandissimo successo in tutto il Mondo.
Gustav Adolf Merkel muore il 30 Ottobre 1885, pochi giorni dopo aver terminato di comporre la sua Nona Sonata per Organo.
Come interprete, Merkel si rivela un organista dalle solidissime basi e dalla tecnica saldamente ancorata alla scuola germanica, che vede nelle opere di Johann Sebastian Bach il punto focale e fondamentale. Le sue interpretazioni erano caratterizzate da una pulizia di tocco e da una tecnica del pedale sorprendentemente raffinata e precisa mentre il suo virtuosismo non si rivelava mai fine a se stesso, ma sempre al servizio dell'interpretazione e della musica. Come compositore, Merkel dapprima presenta una spiccatissima predilezione per la musica bachiana, da cui attinge le regole contrappuntistiche più complicate e le fa proprie inserendole in una visione musicale globale che prende le mosse dal Romanticismo. Come contrappuntista, Merkel si rivela un vero esperto, capace di padroneggiare strutture molto complesse e di svilupparle in modo rigoroso ed al tempo stesso elegante. Come Romantico figlio del suo tempo, egli rivela una grande predilezione per la musica di Beethoven, di cui fa sue le caratteristiche melodiche e cantabili che si ritrovano magistralmente utilizzate nei tempi lenti delle sue Sonate. Merkel, se da una parte presenta una predilezione per le forme musicali più serrate rispetto a quelle di Rheinberger, del quale peraltro non riesce a raggiungere l'altezza dell'ispirazione, dall'altra si distacca da Mendelssohn per il suo particolare modo di coniugare le forme del passato (contrappunto e fuga) con i temi del Romanticismo tedesco di quel periodo. Soprattutto verso la fine della sua carriera, Merkel indulge sempre più spesso ad un discorso musicale che, rendendo meno rigida la struttura e facendo sempre più spesso a meno del contrappunto puro, privilegia una musica più "tardo-romantica", lasciandosi influenzare in qualche modo dai gusti di un'epoca che sta rapidamente cambiando. Testimonianza di questo lento cambiamento è la Nona Sonata, nella quale egli, contrariamente a tutte le precedenti, non inserisce più la Fuga.
Apprezzato e famoso in vita, Merkel nei decenni seguenti verrà gradatamente messo da parte, bollato da diversi critici e musicologi per la sua apparente incapacità di dire qualcosa di nuovo e di rinnovarsi all'interno della sua stessa produzione. Le sue opere, invece, stanno a testimoniare una grandissima personalità musicale, dotata di profonde e solide basi saldamente ancorate al passato e proiettata verso un futuro che prenderà poi il nome di Max Reger. Sotto questo punto di vista la figura di Gustav Adolf Merkel può essere considerata assolutamente alla pari di Schumann, Rheinberger e Mendelssohn e merita di essere giustamente ed adeguatamente rivalutata nel panorama della musica organistica mitteleuropea dell'Ottocento.



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