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Alexis Chauvet




 Alexis Chauvet
Alexis Chauvet nasce a Us il 7 Giugno 1837. Figlio di un insegnante, dimostra ben presto una naturale predisposizione per la musica e nel 1848 lo troviamo già alla consolle dell'organo della chiesa del suo paese. Due anni dopo entra al Conservatorio di Parigi, dove studia composizione e organo. Da notare che a quel tempo titolare della classe di organo era Benoist, un pianista. Da notare, inoltre, che nella classe di composizione di Ambroise Thomas si insegnava anche Contrappunto e Fuga, una materia che segnerà profondamente il giovane Chauvet, che prediligerà sempre queste forme musicali.
Diplomatosi con tutti gli onori, ottiene subito il posto di organista titolare a Saint Thomas d'Aquin, dove scopre uno dei nuovi organi costruiti da Cavaillé-Coll, a suo tempo inaugurato da Saint-Saens. Nel 1863 viene nominato titolare a Saint Bernard de la Chapelle, ed anche qui prende possesso di un nuovissimo strumento di Cavaillé-Coll, che inaugura eseguendo la Toccata e Fuga in Re Minore di Johann Sebastian Bach, dimostrando subito la sua predilezione per la musica del Kantor di Lipsia, che in quegli anni veniva alla luce dopo un periodo di oblio totale. Tre anni dopo si presenta al concorso per il posto di organista a Saint-Merry ed interpreta, tra il resto, anche la Fuga in Sol minore di Bach. Vinto il concorso, Chauvet si dedica con assiduità all'attività musicale e ben presto la sua notorietà lo porta ad inaugurare alcuni prestigiosi nuovi strumenti tra i quali quello di Saint-Laurent, quello di Notre Dame des Blancs Manteaux e, infine, nel 1868, il nuovissimo organo della Cattedrale di Notre-Dame.
La fama di Chauvet si accresce di giorno in giorno ed il suo stile musicale, che affonda le radici nel contrappunto bachiano ma racchiude in se tutti i germi del preromanticismo, affascina pubblico e critica. Nello stesso anno vince il concorso ed ottiene il posto di organista titolare alla Trinité, dove Cavaillé-Coll ha appena finito di installare un nuovo strumento che Chauvet inaugura nel Marzo 1869 assieme a Fissot, Saint-Saens e Widor.
In breve tempo Chauvet diviene uno dei più acclamati organisti parigini e la sua fama inizia ad espandersi anche all'estero. Per questo musicista appena trentenne si aprono grandi orizzonti musicali ed una splendida carriera.
Purtroppo, come spesso accadeva a quel tempo, la malattia stroncherà sul nascere tutte queste speranze. Alexis Chauvet muore, infatti, il 29 Gennaio 1871, consumato dalla tisi.

La figura di Alexis Chauvet rappresenta in modo emblematico un periodo della musica francese del tutto speciale e particolare, un periodo di grande fermento caratterizzato da grandi movimenti e cambiamenti che vedono lo stile del secolo precedente, rappresentato da Boëly, evolversi gradualmente nelle forme preromantiche di un Saint-Saens per perfezionarsi nella produzione di César Franck, il primo dei veri grandi romantici francesi. Tutto questo mentre, di pari passo, si ripresenta prepotentemente sulla scena la musica di Johann sebastian Bach, che, dopo essere stata dimenticata per quasi un secolo, va assumendo una nuova importanza, non senza causare diverse e molto sentite reazioni di rifiuto in una cultura musicale che non riconosceva in quel tipo di musica le sue origini.
Chauvet vive ed opera proprio in concomitanza di questo periodo e se da una parte egli "accompagna" con fervore la nascita della nuova organaria francese, apprezzando in modo assoluto gli strumenti di Cavaillé-Coll, dall'altra prende come base della sua musica proprio quel contrappunto bachiano che molti suoi contemporanei rifiutano.
Per comprendere meglio le spinte che caratterizzano la vita e la maturazione musicale di questo artista, non dobbiamo dimenticare che egli forma la sua prima coscienza organistica ascoltando le opere di Boely mentre ha solo diciassette anni quando ascolta per la prima volta un concerto di Franck all'organo di Saint-Vincent de Paul. Un'altra figura fondamentale per Chauvet è poi Saint-Saens, così come non dobbiamo dimenticare che nel 1862 il concerto che Adolph Hesse tiene a Sainte-Clotilde è una specie di avvenimento del tutto speciale, che apre definitivamente le porte della Francia alla musica di Johann sebastian Bach, così come immaginiamo sia stato fondamentale per Chauvet ascoltare Franz Liszt e César Franck esibirsi insieme nel 1867.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che Chauvet diviene molto presto un personaggio importante nel panorama organistico parigino, tanto che Franck gli dedica la sua Fantasia in Do e lo vuole con sè alla consolle per l'inaugurazione del nuovo organo di Notre-Dame. E, ancora, sarà proprio Chauvet che fornirà ad Anton Bruckner il tema per la splendida e memorabile improvvisazione in forma di Preludio, Fuga e Variazioni che egli terrà sullo stesso organo nel Maggio del 1869, strabiliando il pubblico.
Tutti questi avvenimenti ci dimostrano che Alexis Chauvet è stato uno dei primi esponenti della moderna musica organistica francese che ha fruito in modo completo di quella che potremmo definire una formazione musicale "europea", nel senso che le influenze del belga Franck, del tedesco Hesse e dell'austriaco Bruckner hanno formato in lui quella che in seguito diventerà la nuova anima della musica organistica francese, coniugando la tradizione dei secoli passati con il contrappunto, evolvendo il preromanticismo orchestrale di Saint-Saens nel romanticismo sinfonico di Franck.
Stanti queste premesse, possiamo tranquillamente affermare che se Alexis Chauvet non fosse stato stroncato dalla malattia, sarebbe divenuto senza ombra di dubbio uno dei maggiori esponenti della musica organistica francese dell'Ottocento, anticipando forse anche di qualche decennio la nascita della moderna scuola organistica di quel Paese. In effetti egli fu quello che più di ogni altro capì ed apprezzò l'importanza del contrappunto e della musica di Bach, facendoli diventare parte importante ed integrante della sua produzione musicale, al punto che una delle sue opere più importanti e significative è una raccolta di quindici "studi preparatori alle opere di Bach", dove troviamo quindici brani a due voci nelle forme del canone, della fuga e del contrappunto più rigoroso. Questo la dice lunga su quanto importante per Chauvet fosse questa forma musicale e, a differenza dei suoi contemporanei, quanto egli la utilizzasse praticamente nelle sue composizioni.
Un ultimo cenno sulla sua produzione musicale. Nonostante la breve attività, il catalogo delle opere di Chauvet vanta diverse composizioni molto interessanti, che spaziano dalla musica per organo a quella per pianoforte e per armonium. Oltre agli studi preparatori alle opere di Bach, per pianoforte, già citati, abbiamo diverse raccolte di pezzi per organo dedicati al servizio liturgico, molti brani per pianoforte di carattere descrittivo e di genere, così come molti sono i brani dedicati all'armonium, con o senza pedale. Sempre all'armonium Chauvet dedica un metodo, così come diverse sono le arie da opere da lui trascritte per pianoforte. Dopo la sua morte, molti autori trascrivono per organo le sue opere pianistiche; molte di queste trascrizioni sono opera di Alexandre Guilmant.

Come si vede, Alexis Chauvet, nonostante sia pressochè sconosciuto al di fuori dell'ambiente organistico francese, si rivela una figura importante e di grande spessore musicale ed artistico che travalica una classificazione nazionalista per estendere la sua valenza nell'ambito della musica organistica europea dell'Ottocento. Se le sue origini musicali stanno contemporaneamente nella tradizione francese e nel contrappunto bachiano, la sua prospettiva musicale tende ad una musica organistica di carattere sovranazionale. Sotto questo punto di vista, Chauvet disvela nella sua musica un orizzonte ben più vasto di quello comunemente prospettato dai suoi contemporanei, un orizzonte che egli non avrà il tempo di raggiungere e che comincerà a prendere forma in Francia ed in Europa solamente nel secolo successivo e che darà origine alla moderna musica organistica europea.



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