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Georg Philipp Telemann

di Federico Borsari




 Georg Philipp Telemann La figura musicale di Telemann è assai nota nel mondo musicale europeo per alcune particolarità che la contraddistinguono, prima fra tutte la sua prolificità (il catalogo più recentemente aggiornato delle sue opere ne conta quasi seimila); in secondo luogo è dirimente il fatto che questo musicista fosse un "autodidatta", nel senso che non ebbe uno o più maestri "ufficiali" (cosa d'altronde assai comune a quell'epoca) ma che abbia "perfezionato" la sua innata arte musicale (di cui era assoluto padrone fin dalla prima infanzia) frequentando altri musicisti della sua epoca, tra i quali alcuni "grossi calibri" come Johann Sebastian Bach ed Haendel, dei quali fu anche molto amico (fu, tra l'altro, padrino di battesimo di Carl Philipp Emanuel Bach).
Un'altra sua caratteristica era la "velocità" di composizione, che gli permetteva (come pare riferiscano molti suoi contemporanei) di scrivere un Motetto ad otto voci più velocemente di una normale lettera. Questa caratteristica gli consentì di arrivare a svolgere contemporaneamente ben tre incarichi di Kapellmeister (di cui due "a distanza") con tutti gli obblighi e le incombenze che questi incarichi comportavano, cioè di dover "scrivere" opere (Cantate, Motetti e quant'altro) per tutte le Domeniche e le Festività religiose dell'anno; non per nulla, nella produzione di Telemann primeggiano per numero (quasi tremila) queste composizioni, tutte scritte per coro, orchestra ed organo e che rappresentano, temporalmente, oltre dodici anni di musica liturgica.
La carriera musicale di Telemann ha coperto ben settantadue anni della sua vita, a partire dal 1693 quando, all'età di soli dodici anni, scrisse un'intera opera teatrale, fino alla sua morte, avvenuta nel 1767.
Della sua attività di organista (e compositore di musica per organo) si sa poco; allo stato attuale si conoscono un'ottantina di composizioni da lui espressamente dedicate a questo strumento tra cui una Sonata, una Fantasia, venti Fughe e due Fughette; il resto sono preludi-corali, tutti in doppia versione a 3 e 2 voci e sicuramente elaborati per l'utilizzo liturgico.

Georg Philipp Telemann nasce a Magdeburg, in Sassonia, il 14 Marzo 1681 e già fin da fanciullo dimostra una spiccatissima propensione per la musica suonando molto bene il violino, il flauto ed il cembalo e, soprattutto, dimostrando una eccezionale capacità di scrittura che lo porta, all'età di soli dodici anni, a comporre un'intera opera teatrale ispirandosi ad un modello musicale del francese Jean-Baptiste Lully (il suo spiccato interesse per la musica francese caratterizzerà anche in seguito la sua vita e produzione musicale).
Come per molti giovani di buona famiglia di quell'epoca, però, i suoi genitori hanno in mente per lui una carriera ben più economicamente sicura rispetto a quella di un musicista e, pertanto, lo indirizzano verso gli studi di Giurisprudenza, che Telemann effettua senza alcuno sforzo (proseguendo nel frattempo ad occuparsi di musica) e conseguendo una brillante Laurea che, non appena ottenuta, chiude prontamente in un cassetto per dedicarsi interamente alla Musica, che diverrà la sua attività e la sua vita, trasferendosi a Lipsia (dove, peraltro, mentre era studente, aveva già fondato il locale Collegium Musicum).
Nel 1707, attratto dalla musica francese, si reca a Parigi dove soggiorna per quasi un anno e dove approfondisce la conoscenza dei musicisti francesi (tra cui Lully, di cui era appassionato) che segneranno in modo profondo la sua sensibilità musicale. L'anno seguente, dopo il ritorno in Germania, viene nominato Kapellmeister ad Eisenach, attività che svolgerà per tre anni prima di essere chiamato a Francoforte per essere nominato Maestro di Cappella presso la Katarinenkirche. Telemann accetta la nomina a Francoforte ma chiede di mantenere anche l'incarico ad Eisenach, incarico che gli viene mantenuto a condizione che egli provveda a far pervenire un determinato numero di opere ogni anno, obbligo che egli rispetterà alla lettera fino alla sua morte. Telemann rimane a Francoforte per quattro anni, dopodichè viene richiesto a Bayreuth, anche qui come Kapellmeister. Telemann accetta l'invito ed assume l'incarico, lasciando quello di Francoforte ma mantenendo sempre quello "a distanza" di Eisenach. Nel 1721, infine, gli viene offerto l'incarico di Konzertmeister ad Amburgo, incarico che egli assume e che manterrà fino alla sua morte per quarantasei anni. E' da notare che, anche in questo caso, egli chiederà di mantenere (oltre a quello di Eisenach) l'incarico di Kapellmeister di Bayreuth, richiesta che viene accolta anche qui con l'obbligo di fornire un determinato numero di opere ogni anno, obbligo che, anche in questo caso, Telemann rispetterà con scrupolo divenendo, forse, uno dei pochi musicisti che possa aver potuto vantare (e sopportare con disinvoltura) un "cumulo" di ben tre incarichi musicali così importanti e musicalmente onerosi.
Telemann svolge tutta la sua restante vita ad Amburgo, dove infine muore il 25 Giugno 1767, alla veneranda (per quei tempi) età di ottantasei anni.

Come abbiamo detto, la produzione musicale finora conosciuta di Telemann è oltremodo corposa e riguarda tutti gli ambiti della musica vocale e strumentale. Oltre alle quasi tremila composizioni "liturgiche" troviamo diversi Oratori, quasi duecento composizioni "occasionali", cioè composte per occasioni particolari sia religiose che civili (inaugurazioni, nomine, matrimoni, funerali, ecc.), oltre quaranta opere teatrali composte (e rappresentate) nei teatri di Amburgo, Bayreuth ed Eisenach, oltre cinquecento "Sinfonie" (od "Ouvertures") per orchestra ed una mole enorme di musica strumentale tra cui trentasei fantasie per cembalo, sonate per strumenti solisti (Flauto, Violino, Viola da Gamba) e per formazioni strumentali di ogni tipo, nonché le già citate composizioni per organo.
Telemann non fu, ovviamente, solo un musicista "pratico" bensì, anche, teorico; a lui si deve infatti anche un trattato (pubblicato nel 1752) in cui viene ipotizzato un nuovo sistema di temperamento della scala musicale. In diverse occasioni, poi, egli scrisse personalmente i libretti di alcune opere teatrali e di alcuni suoi Oratori e Cantate, dimostrando anche una vena squisitamente letterario-poetica. Sempre alla sua intraprendenza musicale si deve, nel 1728, l'inizio della pubblicazione della prima rivista musicale tedesca dall'eloquente titolo "Getreuer Musik-Meister" ("Il fedele Maestro di Musica").
Secondo molti critici il percorso musicale di Telemann vede due periodi distinti, il primo più legato al classicismo ed al contrappunto, il secondo più aperto alla cosidetta "Musica Galante", propria del tardo-barocco e del Rococò. Personalmente non vediamo questa distinzione netta anche perchè il cosidetto "stile galante alla francese" già apparteneva agli orizzonti del Telemann giovanissimo (ricordiamo la sua prima composizione, un'opera teatrale nello stile di Lully). Quello che ci appare invece evidente è che Telemann, che aveva una conoscenza pressochè perfetta di ogni tecnica musicale e compositiva, semplicemente adottava diversi stili a seconda del tipo di musica che scriveva e della sua destinazione finale. E' così che troviamo, quindi, una produzione destinata alla liturgia che si aggancia molto all'eredità bachiana ed al suo contrappunto mentre nelle opere teatrali, orchestrali e strumentali egli mette ad ottimo frutto l'esperienza del periodo trascorso a Parigi. E' altresì certo, come accade per ogni grande personalità musicale degna di questo appellativo, che anche la sua estetica musicale, nel corso della sua lunga vita artistica (oltre settant'anni di attività intensa e continuativa), sia stata influenzata dai rapidi cambiamenti della musica sia germanica che francese e dalle "nuove" tendenze musicali ed espressive che in quegli anni si espandevano molto velocemente in tutta Europa e che nel giro di poco più di mezzo secolo avrebbero poi portato alla nascita del Romanticismo. Per questo motivo, da altri critici, Telemann viene considerato come uno dei primi esponenti germanici (e con lui Carl Philipp Emanuel Bach) di un genere musicale che provava -e ci riusciva benissimo- a staccarsi da una tradizione austeramente severa per abbandonarsi ad un'espressività più libera, più melodica e -per molti versi- meno impegnata e più "moderna".

Il destino "storico" di Telemann, forse proprio per questa sua caratteristica di "modernità", fu meno avaro rispetto ad altri musicisti poichè risulta che ancora verso la metà dell'Ottocento alcune sue opere teatrali ed Oratori venissero abitualmente eseguiti nei teatri e nelle chiese. Nel secolo seguente anche il suo nome cadde in un relativo oblìo per poi riapparire verso la metà del Novecento quando, sulla scia della riscoperta del "classico", si iniziò un accurato recupero della sua produzione e la sua rivalorizzazione e riproposizione in chiave altamente filologica. Analogamente ebbe inizio una metodica ricerca delle sue composizioni (agevolata anche dal fatto che Telemann stesso aveva provveduto a far stampare molte delle sue opere) e dei suoi manoscritti musicali, ricerca che ancora oggi prosegue e continua a dare buoni risultati (l'ultimo suo manoscritto è stato "ritrovato" nel 2015).
Ovviamente, a questo lavoro di ricerca si è affiancata una grande operazione di recupero e riproposizione sia in campo concertistico che discografico e sono ormai innumerevoli le produzioni a lui dedicate. Tra queste, degna di nota è la "Telemann Edition" (Brilliant Classics) che, tra raccolte e singoli, conta finora un centinaio di CD per un totale di oltre 120 ore di musica e che rappresenta solo una parte della produzione musicale di questo autore. Per quanto riguarda l'organo, riteniamo che la migliore (e, per quanto ne sappiamo, tuttora unica) edizione "integrale" della produzione organistica di Telemann rimanga tuttora quella edita nel 1977 dalla casa discografica "Da Camera Magna" (3 LP) per l'interpretazione, a nostro parere pressochè perfetta, dell'organista Franz Lörch.
Ovviamente, la musica organistica di Telemann non gode della stessa attenzione e considerazione del resto della sua produzione e, pertanto, sulla grande rete non si trova quasi nulla in proposito. Vi proponiamo, di seguito, uno dei pochissimi video presenti, che riguarda uno dei suoi Preludi-Corali, Vater unser im Himmelreich:



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