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Oleg Jantchenko




 Oleg Jantchenko
Chi scrive ha avuto l'onore ed il piacere di assistere alla consolle Oleg Jantchenko durante uno dei suoi numerosi concerti nella zona del Basso Piemonte. Assistere un organista alla consolle significa entrare e partecipare del suo modo di interpretare, e con Jantchenko questa "full immersion" interpretativa era sempre molto coinvolgente e partecipata. Di quell'occasione mi rimane in mente il metodo di approccio alle composizioni, apparentemente irruente ma spietatamente e musicalmente analitico, precisissimo e, soprattutto, romanticamente affettuoso. Jantchenko amava l'organo e la sua musica in modo viscerale e totale, la amava in modo passionale, distante anni luce dalle sottigliezze e dalle mode filologiche di oggi, ed in questa sua passionalità musicale c'era tutta l'anima e la profondissima umanità del popolo Russo. Ma Jantchenko non era solo uno splendido organista, era anche un musicista con i fiocchi, compositore di alto blasone e di antico retaggio, figlio della sublime Scuola Russa, amico di Prokofiev, Shostakovich e Rostropovich, eminente esponente di una grandissima tradizione musicale. Ricordo ancora con commozione l'ultima volta in cui, andato a fargli visita nella sua bella casa di Basaluzzo, mi fece ascoltare in anteprima alcuni brani della sua "Apokalypse Symphony", monumentale e spettacolare costruzione sinfonica basata sull'Apocalisse di San Giovanni, illustrandomene le varie parti con un entusiasmo degno di un padre che mostra con orgoglio la sua ultima creatura.
Presidente dell'Associazione Organisti Russi, docente al Conservatorio di Mosca, Solista dell'Orchestra Filarmonica di Mosca, Direttore per alcuni decenni dell'Orchestra da Camera di Minsk -da lui fondata-, Direttore del gruppo corale "I Madrigalisti di Mosca", concertista di fama internazionale, compositore fecondo e di inesauribile ispirazione, Oleg Jantchenko può essere considerato uno dei maggiori esponenti della musica russa contemporanea ma alla sua imponente figura musicale si affianca una figura umana di straordinaria affabilità, disponibilità e semplicità. Aperto al confronto schietto con chiunque dimostrasse un vero e genuino interesse per la musica, si dimostrava invece giustamente intransigente con chi alla musica si avvicinava con approssimazione e faciloneria.
Oleg Jantchenko si è spento improvvisamente a Mosca il 15 Gennaio 2002, all'età di sessantadue anni.



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