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Gerd Zacher




 Gerd Zacher
Gerd Zacher rappresenta per chi scrive, e per tutta quella generazione di persone che negli Anni Settanta hanno seguito le vicende delle nuove frontiere della musica organistica, un punto fermo ed irrevocabile, una personalità di spicco e sicuramente uno dei primi rappresentanti di quel concertismo organistico che, voltando metaforicamente le spalle alla produzione "ortodossa", proponeva in concerto ed in discografia quelle che erano le produzioni più avanzate della musica organistica contemporanea. Chi scrive conserva gelosamente nella sua discoteca alcuni "mitici" vinile dedicati da Zacher alle opere per organo di Kagel, Ligeti, Otte, Allende-Blin, Yun, Englert e compagnia bella. Ma Gerd Zacher non era, e non è, come potrebbe sembrare, un organista di "rottura".
Gerd Zacher nasce nel 1929 a Meppen an der Ems. Si dedica giovanissimo alla musica e studia dapprima con Lubrich, poi, a Detmold, con Günther Bialas (Composizione), Kurt Thomas (Direzione d'Orchestra) e con Hans Heintze e Michael Schneider (Organo). Si trasferisce poi ad Amburgo, dove si diploma in pianoforte con Theodor Kauffmann, dopodichè frequenta corsi di perfezionamento in organo con Helmut Walcha e con Olivier Messiaen.
Forte di queste ferree basi musicali, nel 1954 si trasferisce in America Latina dove, a Santiago del Cile, ricopre per tre anni la carica di organista titolare presso la locale chiesa evangelica. Tornato in Germania, nel 1957 viene nominato organista presso la Lutherkirche di Hamburg-Wellingsbüttel, dove inizia una spettacolare carriera di interprete e di concertista.
Durante la sua lunga attività musicale ed artistica, egli proporrà più volte le integrali organistiche di Johann Sebastian Bach e di Olivier Messiaen, il quale lo annovererà tra i suoi migliori allievi ed interpreti. Nei suoi concerti appaiono musiche organistiche di autori barocchi, romantici, moderni e contemporanei, tutte interpretate con la padronanza di linguaggio e la sicurezza esecutiva derivategli da una severa ed approfondita scuola.
Ma è con l'avvento degli Anni Settanta che Gerd Zacher diviene il simbolo della nuova musica per organo. Nell'ambito dei "Concerti di Musica organistica di Wellingsbüttel", da lui stesso fondati -e che verranno poi ripresi e continuati dal suo successore Zsigmond Szathmary- Gerd Zacher presenta tutta una serie di nuove produzioni organistiche assolutamente al di fuori dai canoni classici della composizione organistica. "Tuyaux Sonores" di Isang Yun, "Zwei Etuden" di Ligeti, le "Variations I" di John Cage, "Improvisation ajoutée" di Mauricio Kagel, "Mein Blaues Klavier" di Juan Allende Blin sono solo alcuni dei titoli che Zacher propone in concerto e che inciderà poi per l'etichetta Wergo.
Questo genere di musica, che talora si avvale dell'ausilio di supporti magnetici oppure necessita di una "preparazione" dell'organo per ottenere speciali effetti di suono, rifugge da qualsiasi classificazione "ortodossa" e si ricollega al filone della musica sperimentale postdodecafonica, in cui l'organo viene spogliato della sua caratteristica di strumento musicale "specifico" per essere considerato come una fonte di sonorità assolutamente particolari, a prescindere da qualsiasi altro aspetto.
Ma, come abbiamo detto, Gerd Zacher non è solo un interprete di musiche contemporanee ma un vero e proprio musicista, preparatissimo e, soprattutto, sempre disponibile ed aperto verso le nuove idee della musica. Si dedica con successo alla Direzione ed incide innumerevoli dischi dedicati alla musica corale ed alla musica organistica antica, della quale intraprende un approfondito studio filologico che, dedicato in particolare alle opere di Johann Sebastian Bach, gli consente di aprire nuove frontiere nel campo dell'analisi della musica del Kantor di Lipsia, sulla cui interpretazione tiene regolarmente corsi di perfezionamento e masterclasses in tutto il Mondo.



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