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Keith Emerson




 Keith Emerson Per chi, come chi scrive, si aggira con circospezione attorno alla sessantina d'anni di età, la figura di Keith Emerson (così come quelle di tanti altri artisti del pop-rock progressivo) ha caratterizzato fortemente il periodo della giovinezza. La nostra generazione -musicalmente parlando- è cresciuta in compagnia dei dischi dei Genesis, dei Deep Purple, di Rick Wakeman, degli E.L.P. e di tanti altri grandi esponenti di quella che a quei tempi il critico musicale Alessandro Carrera definiva come "musica giovanile"; allo stesso tempo quella generazione, denotando un'apertura mentale che non si sarebbe più verificata nelle generazioni successive, ascoltava con interesse ed approfondiva la musica "colta", classica e sinfonica. A questo proposito, ricordiamo ancora oggi quelli che noi, ragazzi di provincia, a quei tempi definivamo come "i pellegrinaggi", cioè i viaggi che, due o tre volte all'anno, facevamo presso i negozi di dischi della città; viaggi da cui portavamo a casa gli ultimi LP dei Van der Graaf Generator insieme ai Brandenburghesi di Bach eseguiti da Richter, le Sinfonie di Beethoven dirette da Karajan ed i "Quadri" di Musorgskij nella versione pop -appunto- di Keith Emerson. Con il passare degli anni, personalmente, la nostra passione musicale (come dimostrano queste pagine) è divenuta l'organo, ma abbiamo continuato a seguire l'evoluzione (e, purtroppo, la decadenza) di molti di quei gruppi musicali e di quegli artisti, alcuni dei quali sono spariti dopo breve tempo mentre altri si sono rivelati abbastanza longevi da cavalcare -con alterne fortune- le scene fino ad oggi. Keith Noel Emerson fa parte di questi ultimi.
Nato in Inghilterra nel Novembre del 1944, Keith si rivelò fin da giovanissimo un grande appassionato di musica e, come tutti i ragazzi della sua epoca, influenzato dall'ascolto della musica classica (in particolare dalle opere di Bach) e dalla musica jazz. Cominciò presto a suonare il pianoforte e le sue performances giovanili lo ricordano come un talentuoso interprete di opere anche molto difficili di Bach. Dopo diverse esperienze giovanili con alcuni gruppi musicali inglesi (durante le quali non solo, come si dice, si "fece le ossa", ma si rivelò al pubblico come un vero e proprio virtuoso dell'organo Hammond), nel 1967 lo troviamo con i Nice, un gruppo musicale per quei tempi all'avanguardia poichè fu il primo a tentare (e trovare) una commistione musicale tra la musica classica, il rock ed il jazz, rivelandosi -col senno di poi- la prima formazione musicale "progressive-rock" sul panorama musicale internazionale. Tre anni dopo, sciolti i Nice, Keith decide di formare una sua band ed è qui che si apre la storia degli E.L.P. (Emerson, Lake & Palmer), formati con Greg Lake (chitarrista, bassista e voce che aveva lavorato in precedenza con i King Crimson) e Carl Palmer, un talentuoso batterista di robusta scuola (se lo osservate suonare vi accorgerete che è uno dei pochissimi -se non l'unico- batterista rock che impugna le bacchette nel modo tradizionalmente prescritto dai metodi) già in forza agli Atomic Roosters, da cui si separa (e sarà la sua fortuna) per formare quella che ben presto diverrà una delle band più famose ed apprezzate in tutto il Mondo.
Non staremo qui ad elencare i successi di questo gruppo che dopo quasi dieci anni di incredibili successi planetari, alla fine degli Anni Settanta del secolo scorso si sciolse una prima volta per poi riformarsi nel 1991 e, dopo un ulteriore decennio di ottimi successi (ma non erano più, purtroppo, i tempi d'oro), si sciolse definitivamente nel 1998. Ognuno dei componenti si dedicò ad altre attività musicali; ci fu solo una "reunion" a Londra nel 2010, durante la quale i tre musicisti suonarono per l'ultima volta insieme.
Keith Emerson fu, senza dubbio, il motore ed il cervello degli E.L.P., ma dopo i grandi successi raccolti sia con il gruppo che come solista, fu negli Anni Novanta che alcune vicende private e personali ne condizionarono fortemente l'attività. Oltre alla separazione dalla moglie (cosa peraltro assai comune in quell'ambiente) fu però una malattia a segnarlo; una compressione del nervo ulnare del braccio destro, probabilmente causata dai lunghi anni di performance in posizioni fisiologicamente scorrette ed oltremodo affaticanti (Keith suonava, come tutti i tastieristi di quei tempi, rimanendo in piedi attorniato dalle varie tastiere, quasi sempre obbligato -anche per esigenze di spettacolo- a suonare con le braccia tese; inoltre, la sua tecnica pianistica era ancora di impostazione "rigida" e, pertanto, assai controproducente se non accompagnata da una postura corretta) lo costrinse ad effettuare un'operazione chirurgica nel 1994 che risolse solo parzialmente e temporaneamente il problema, che si è ripresentato negli ultimi anni in tutta la sua gravità. Nel 2010 sono stati alcuni interventi chirurgici, necessari per la rimozione di alcuni polipi al colon discendente, a fermare l'attività di Keith Emerson. L'ultima attività artistica è stata una collaborazione -tra il 2011 ed il 2012- con la Munich Radio Orchestra ed il direttore d'orchestra Terje Mikkelsen, che ha portato alla pubblicazione del disco "The Three Fates".
Negli ultimi anni l'aggravarsi della patologia al braccio, con la terribile prospettiva di dover presto abbandonare completamente l'attività musicale, ha indotto in Keith una situazione di profonda depressione a cui egli stesso ha posto fine nella notte tra il 10 e l'11 Marzo scorsi nella sua casa di Santa Monica, vicino a Los Angeles.
Keith Emerson non fu solo un grande tastierista ed un virtuoso dell'organo Hammond (tanto che nel 2014 il suo nome è stato inserito a pieno merito nella "Hammond Organ Hall of Fame") ma anche un innovatore ed uno sperimentatore delle nuove tecnologie musicali con suoni sintetizzati. E' stato lui uno dei primi artisti ad apprezzare il "Moog", cioè il sintetizzatore di suoni ideato e creato da Robert Moog, ed è stato il primo in assoluto ad utilizzare questo strumento "live" durante i suoi concerti. In suo onore, la ditta Moog -tuttora leader mondiale nel campo della produzione di strumenti musicali a suoni sintetizzati- ha realizzato una replica perfetta (tutta "fatta a mano" come l'originale del 1969) dello strumento che Keith utilizzava nei suoi concerti; si chiama "Emerson Moog Modular System" e la si può prenotare ed acquistare per il "modico" prezzo di centocinquantamila Dollari.
Vogliamo ricordare qui Keith Emerson con due versioni (trovate sulla Grande Rete di Youtube) del suo "arrangiamento" della Fanfare for a common man di Aaron Copland. La prima risale al 1977, nel periodo di massimo splendore degli E.L.P.; la seconda è una ripresa amatoriale effettuata durante un concerto tenuto ad Oslo nel 2012 insieme al gruppo di ottoni della Royal Navy Band Norvegese e sotto la direzione di Terje Mikkelsen. Tra i due video ci sono trentacinque anni... e purtroppo si sentono tutti.



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