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George Thomas Thalben-Ball




 George Thalben Ball Il mondo organistico (e, per certi versi, anche quello organario) inglese è sempre stato abbastanza "particolare", nel senso che, pur interessato da abbondanti influenze continentali in diverse epoche della sua storia, ha sempre trovato il modo di evolvere secondo una linea generale che si è sviluppata "a latere" dell'evoluzione estetica più squisitamente europea, secondo canoni formali e stilistici propri che hanno portato, soprattutto nel secolo scorso, alla nascita di una "scuola" organistica molto strutturata e dalle caratteristiche assai definite. Se queste caratteristiche, soprattutto a cavallo tra Ottocento e Novecento, sono state ampiamente "esportate" nel "Nuovo Mondo" (Stati Uniti d'America) contribuendo alla nascita di un'estetica organistica che si è poi avviata su strade di grande novità, qui da noi, nel continente Europeo, tali caratteristiche non sono mai state -e non lo sono tuttora- particolarmente apprezzate per diversi motivi, che da una parte riguardano una diversa sensibilità musicale originata da svariati fattori storici e culturali e, dall'altra, l'oggettiva constatazione che anche gli organisti inglesi -tranne alcune eccezioni- hanno portato avanti la loro attività musicale nell'ambito di quel "magnifico isolamento" che ha caratterizzato la Gran Bretagna per molta parte della sua storia e che è tuttora ("Brexit" docet) una delle specificità dell'antica Albione (o Britannia, che dir si voglia). Ovviamente, come abbiamo detto, ci sono alcune eccezioni ed è stato soprattutto a partire dagli Anni Settanta del secolo scorso che l'arte organistica inglese si è affacciata in modo significativo sul panorama europeo grazie alle incisioni discografiche ed alle tournées di alcuni grandi interpreti che, peraltro, hanno generalmente preferito dedicarsi ad un repertorio "internazionale", spesso non solo per motivazioni musicologiche ma, anche, di "mercato" discografico. A questo proposito, se è abbastanza facile ancora oggi reperire le incisioni "storiche" (e, peraltro, bellissime) dell'integrale bachiana di Simon Preston o delle integrali di Franck, Mendelssohn e Messiaen di Jennifer Bate, altrettanto non si può dire dei dischi che essi hanno dedicato agli autori loro compatrioti (come, ad esempio, il bellissimo disco "An English Choice" inciso dalla Bate nel 1982 per la Hyperion e dedicato a musiche di Withlock, Vaughan-Williams, Grace, Walford-Davies, Elgar, Harris e Cocker). Analogamente, nonostante che personalmente possiamo vantare l'ascolto di diverse centinaia di concerti organistici in tutta Europa, ben raramente (tranne che in un'occasione alla Royal Festival Hall di Londra) abbiamo avuto la possibilità di vedere musiche "inglesi" moderne e contemporanee sui programmi di sala. Nell'ultimo recente decennio, grazie alla diffusione di Internet e dei Socialmedia, il panorama internazionale sulla musica organistica britannica si è notevolmente allargato, così come si è modificata la sensibilità organaria inglese, che ha aperto notevoli crediti verso un importante "ritorno al classico" (con la conseguenza che, come abbiamo già detto qualche tempo fa su queste pagine, si è ampliato a dismisura il mercato degli organi usati inglesi); nel campo del concertismo, però, rimane tuttora molto esiguo il numero degli organisti "continentali" che dedicano le loro attenzioni ad un repertorio musicale che all'ascolto può sembrare assai "distante" dall'estetica francese o germanica contemporanea ma che meriterebbe invece un'attenzione del tutto particolare.
L'organista (ma è stato anche compositore) che trattiamo oggi appartiene ad una generazione assai "sfortunata", che ha avuto il dispiacere di vivere entrambe le Guerre Mondiali, con tutto quello che esse hanno recato con loro in termini di morte, distruzione ed enormi difficoltà. Dalla sua biografia non emergono particolari personali su questi due periodi difficili; quello che risulta invece ben chiaro è la sua costante, instancabile ed infaticabile attività di organista liturgico, svolta interamente per quasi sessant'anni (dal 1923 al 1982) alla consolle dapprima dell'antico organo (che sarà poi distrutto dai bombardamenti germanici della II Guerra Mondiale) ed in seguito (dal 1954) a quella del nuovo splendido Harrison & Harrison della Temple Church di Londra, organo di cui abbiamo gìà parlato in questa pagina.
Sir George Thomas Thalben-Ball nasce a Sydney, in Australia, il 18 Giugno 1896 con il nome di George Thomas Ball (solo in seguito aggiungerà anche Thalben, che era il cognome da nubile della madre). All'età di quattro anni si trasferisce con la famiglia in Inghilterra, a Londa, dove dimostra subito una particolare predilezione per la musica e spiccatissime doti tecniche che gli consentono di essere ammesso al Royal College of Music all'età di soli quattordici anni. Qui studia pianoforte ed organo e nel giro di pochi anni si diploma brillantemente in entrambe le discipline. Per le sue notevoli capacità, viene subito scelto da Henry Walford-Davies, che all'epoca era organista alla Temple Church, come organista assistente e dopo pochi anni, nel 1923, ne diventa organista titolare e Direttore del Coro, incarichi che manterrà ininterrottamente, come abbiamo già detto, fino al 1982.
Durante la sua lunga carriera di musicista viene insignito di svariate ed importanti onorificenze tra le quali, nel 1935, il "Lambeth Degree" (Diploma accademico che viene conferito dall'Arcivescovo di Canterbury ai personaggi che si sono distinti in modo particolare in diverse discipline) come "Doctor of Music" e, nel 1967, la nomina a Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Nel 1948 viene eletto Presidente del Royal College of Organists di Londra e l'anno seguente viene nominato "City Organist" presso la Town Hall di Birmingham ed Organista presso la Cappella dell'Università della stessa città, incarichi che manterrà fino al 1983, anno in cui decide di lasciare tutti i suoi incarichi pubblici (l'anno precedente aveva già lasciato l'incarico alla Temple Church) per ritirarsi a Londra, dove muore il 18 Gennaio 1987. Nella sua vita privata si possono annoverare due matrimoni, il primo avvenuto nel 1926 con la pittrice Grace Evelyn Chapman, da cui avrà due figli, e, dopo la morte della moglie avvenuta nel 1961, il secondo, nel 1968, con l'organista Jennifer Bate, meno fortunato e terminato con il divorzio nel 1972.
Musicalmente parlando, Thalben-Ball fu un virtuoso di eccezionale valore. La sua tecnica sia del manuale che del pedale era davvero portentosa e gli consentiva di effettuare performances di altissimo livello di cui, purtroppo, rimangono poche testimonianze poichè egli operò in un periodo in cui il mezzo di diffusione principale era la radio (e a quell'epoca le trasmissioni radio erano tutte in diretta e non venivano registrate). In quest'ambito lavorò molto per la BBC improvvisando in diretta molti brani (anthems) al termine delle cerimonie liturgiche che la radio inglese trasmetteva quotidianamente durante il secondo periodo bellico e molte di queste improvvisazioni vennero in seguito da lui stesso trascritte dietro richiesta degli ascoltatori per formare alcune raccolte di musica religiosa pubblicate in seguito, tra cui le "113 Variations on Hymn Tunes for Organ". Le sue incisioni discografiche sono rare e consistono più che altro in brevi brani incisi su vecchi 78 giri poi riversati su di una serie di 45 giri pubblicati dalla "His Master's Voice" ("La Voce del Padrone" in versione britannica) nei primi Anni Cinquanta del secolo scorso in cui possiamo trovare molti brani di autori inglesi classici (Haendel, Stanley, Purcell, Clarke) unitamente ad altre opere di Bach, Karg-Elert e diverse sue trascrizioni.
Thalben-Ball non si allontanò praticamente mai dalle sue attività principali, che erano il servizio liturgico alla Temple Church e le performances concertistiche effettuate alla BBC Concert Hall ed alla Town Hall di Birmimgham dove nei quasi trent'anni di attività effettuò quasi mille concerti. Come compositore, egli ha lasciato soprattutto opere corali per il servizio liturgico della Temple Church (dove sono ancora oggi regolarmente eseguite). Per ciò che riguarda l'organo, oltre alla notevole quantità di brani liturgici, poche sono le sue composizioni conosciute al di fuori dell'Inghilterra; tra queste bisogna citare l' "Elegy in B-flat", spesso eseguita in occasioni di grande importanza (ad esempio nel 1997 ai funerali di Lady Diana Frances Spencer, Principessa di Galles), un'interessantissima "Toccata Beorma" composta nel 1972 per celebrare il legame stretto che si era venuto a formare tra Thalben-Ball e la Città di Birmingham ("Beorma" è l'arcaico nome di Birmingham) ed una serie di mirabolanti "Variations on a theme by Paganini" per pedale solo, brano di assoluto virtuosismo e che ci dimostra la caratura tecnica di questo grande interprete.
Qui di seguito vi proponiamo queste tre opere interpretate, le prime due, dallo stesso Thalben-Ball rispettivamente nel 1948 all'organo Rushworth & Dreaper della St.Mark's Church e nel 1977 al grande organo Willis della St.Paul's Cathedral di Londra in occasione del concerto inaugurale a seguito dei lavori di ammodernamento eseguiti da Mander nello stesso anno (Copyright: Nick Ware). Le Variazioni su tema di Paganini, invece, ve le proponiamo in una vigorosa performance del nostro Arturo Sacchetti nell'ambito di una "vecchia" trasmissione RAI ("Voglia di Musica") alla consolle del maestoso Tamburini 1966 del Duomo di Siena (il brano inizia al minuto 16:08), trasmissione in cui potete ascoltare anche altre due grandi opere in cui è protagonista il virtuosismo del pedale: il "Concert Study n. 1" di Yon (all'inizio del video) e "Pageant of Autumn" di Sowerby (al minuto 03:40).







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