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Marco Enrico Bossi - Organ Works I




Marco Enrico Bossi - Organ Works I
Organista: Sandro Carnelos
Organo della Cattedrale di Vittorio Veneto
CD - DDD - Rainbow Classics - RW 9707

L'allievo rende idealmente omaggio al maestro. Spieghiamo meglio: Marco Enrico Bossi, come tutti sanno, oltre ad essere stato il padre della musica organistica italiana moderna e concertista e compositore di fama mondiale, fu anche, dal 1895 al 1902, Direttore del Liceo Musicale 'B.Marcello' di Venezia, lo stesso (ora Conservatorio) dove l'interprete di questa incisione, Sandro Carnelos, si è diplomato con il massimo dei voti.
A parte questa considerazione, che tuttavia rende questa incisione molto più significativa di tante altre, siamo finalmente di fronte ad un disco prodotto in Italia, realizzato in Italia su di un organo italiano con musiche italiane e con interprete italiano. Era dai tempi delle incisioni bossiane di Sacchetti per la Eco che non succedeva una cosa del genere, e di questo ci rallegriamo non poco.
Se poi andiamo oltre e passiamo all'ascolto del disco, i motivi per rallegrarci aumentano. Questa registrazione è veramente ben fatta e, soprattutto, molto convincente ed apprezzabile.
Si tratta del primo disco di una serie dedicata all'opera omnia di Marco Enrico Bossi. L'organista ci presenta tredici brani che la critica considera, a torto, 'minori' della produzione bossiana. Si parte dalla Fantasia Op. 64, si passa attraverso l'universo musicale ed organistico di Bossi e navigando tra pagine ed atmosfere tardo romantiche con qualche puntatina di maestosa raffinatezza, si approda alla Marcia Festiva Op. 118. L'inizio con la Fantasia Op. 64 non riteniamo sia casuale; in questa opera, in cui Bossi dimostra di essere figlio di quell'estetica organistica ottocentesca radicata ed affermata dai vari Petrali, Davide da Bergamo ed altri, vengono esposti, uno dopo l'altro, i principi di quella che Bossi farà diventare poi una rivoluzione estetico-musicale. Ad ascoltare bene questo brano, troviamo tutto il discorso musicale che l'autore svilupperà in seguito e che troviamo nei brani seguenti. L'interprete lascia, a buona ragione, al di fuori di questo disco i brani più maturi e musicalmente più evoluti di questo grande compositore, in un percorso di graduale avvicinamento che ci porta a conoscere Bossi sotto il punto di vista dell'evoluzione della sua creatività musicale, evoluzione che avvenne secondo ben precise regole estetiche che affondavano le loro radici nella grande tradizione organistica italiana ma che aprivano nuovi orizzonti sulla musica europea del tempo, contribuendo alla nascita di quella che sarà poi la musica organistica italiana moderna.
Sandro Carnelos è un organista sicuro di se, padrone di un'ottima tecnica e di un'eccellente conoscenza dello strumento. Tutto questo gli rende agevole e naturale rendere lo spirito giusto di queste opere che, contrariamente a quanto si crede, non sono per nulla semplici da interpretare. Dall'ascolto di questo disco possiamo dire tranquillamente che questo interprete merita i successi che riscuote nell'ambito di una carriera concertistica di grande livello.
Infine lo strumento. Costruito da Ruffatti nel 1961, possiede tutte le sonorità necessarie per rendere bene le opere di Marco Enrico Bossi anche se, proprio per una migliore aderenza filologica, avremmo preferito uno strumento magari più datato (un riformato puro, per intenderci) ma più rispondente all'ideale fonico e sonoro dell'autore. Di strumenti simili ne esistono molti ancora molto ben conservati o restaurati e ritengo che siano gli strumenti ideali per la riproposizione delle musiche degli autori di quel periodo.
In ultimo la registrazione. Ottima la presa di suono, molto pulito l'insieme con un minimo rumore di fondo, peraltro inevitabile nelle registrazioni organistiche in chiese molto grandi; perfetto equilibrio fonico e grande restituzione delle dinamiche sonore dello strumento (non dimentichiamo che l'organo è l'unico strumento musicale che produce suoni che talvolta superano le soglie di udibilità dell'orecchio umano), il che rende quest'incisione decisamente ottima sotto il punto di vista tecnico.



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