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Musica per Organo di Guy Bovet




Bovet
Organista: Guy Bovet
Organo della chiesa di S. Pietro di Cuxhaven
CD - DDD - MDG - 320 0675-2

Guy Bovet è senz'altro una figura del tutto particolare nella musica, non solo organistica, contemporanea. Nato nel 1942, musicista di altissimo valore, attivissimo come compositore di musica per film e teatro, è molto conosciuto anche come concertista d'organo. La sua attività artistica si esplica inoltre nel campo dell'insegnamento e della propedeutica. Ama definirsi come compositore 'amatoriale' ma ciò non gli ha impedito di conseguire innumerevoli Premi in Composizione ai massimi livelli internazionali. Organista alla Collegiale di Neuchâtel fino al 2009, è professore di Improvvisazione al Conservatorio di Bologna e tiene corsi di perfezionamento apprezzatissimi e frequentatissimi in tutto il Mondo. E' inoltre attivissimo come divulgatore e ricercatore e nel 2007 ha dato alle stampe un corposissimo volume dedicato alla musica di Francisco Correa de Arauxo, edito da una nota e specializzata casa editrice bolognese.
La sua produzione organistica è abbastanza limitata ma del tutto particolare. Se da una parte è caratterizzata da un uno spiccato minimalismo formale, dall'altra racchiude un umorismo ed un'autoironia notevoli. Prova ne sono diversi brani compresi nel disco che presentiamo e, ancor più, i commenti dell'autore che li corredano. Un tipico esempio di questa ironia può essere il commento di Bovet alla sua Toccata Planyavska, in cui, dopo avere affermato di aver voluto fare un brano di facile esecuzione e di grande effetto, si rammarica del fatto che il pezzo diventi difficile all'entrata del Pedale, concludendo in questo modo: "... Ma si può anche sbagliare qualche nota: il vantaggio della mia musica rispetto a quella di Bach è che le note sbagliate, invece di rovinarla, non possono che migliorarla. D'altra parte io avevo pensato ad una specie di Boogie-Woogie."
Passando al contenuto del disco, vi troviamo la Toccata del 1963, i Tre Preludi Inglesi (1965), i Tre Preludi Amburghesi, composti tra il 1969 ed il 1981, la già citata Toccata Planyavska, sette corali, assolutamente meravigliosi nella loro sfavillante semplicità, il Ricercare del 1992 e due brani di tipo particolare. Il primo Il Bolero del Divino Mozart, è una trascrizione per organo di un breve brano orchestrale composto da Bovet per un Concerto Umoristico in cui si doveva dimostrare come sarebbe risultato "bello" il Bolero di Ravel se lo avesse composto Mozart. Il secondo brano, Fuga sopra un Soggetto, nonostante il titolo serioso, altro non è che una fuga, formalmente rigorosissima, costruita sul tema di Henri Mancini della colonna sonora dei cartoni animati e dei films della 'Pantera Rosa', che Bovet compose per un concerto alla "Società Bach" di Boston nel 1982.
Tecnicamente l'incisione è perfetta, senza rumori di fondo e con le varie sonorità ben equilibrate e presenti. Inutile dire che aiuta molto la qualità dello strumento utilizzato, costruito da Gerald Woehl per la chiesa di S.Pietro di Cuxhaven, città tedesca sulle rive del Mare del Nord, su tre tastiere e pedaliera, con trasmissione meccanica per le tastiere e la pedaliera ed elettronica per i registri.
In conclusione, un ottimo disco che deve essere ascoltato con un orecchio volto al serio e l'altro al faceto, abbandonando per un'ora tutte le argomentazioni filologico-storico-estetiche e lasciando che la musica talora ci affascini, ci stupisca, ci commuova e ci diverta, come d'altra parte sempre dovrebbe fare.



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