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Integrale di Max Reger - Roberto Marini




Max Reger - Complete Organ Works - Voll. 1-2-3-4
Organista: Roberto Marini
Organo della Stiftsbasilika St.Florian di Linz (Austria)
Organo della Cattedrale di Fulda (Germania)
Marienorgel della Ottobeuren Basilika (Germania)
Organo della St.Martinskirche di Dudelangen (Lussemburgo)
Fugatto Records - 2 CD Sets - FUG041-042-043-044 - 2012

Tutti gli addetti ai lavori conoscono l'integrale organistica di Reger eseguita dalla formidabile Rosalinde Haas (che, per chi non lo sapesse, fu anche allieva di Germani) all'organo Albiez 1983 della "Mutter vom guten Rat" di Francoforte. Meno nota è l'integrale pubblicata dalla Naxos, in cui otto organisti si suddividono il repertorio alle consolles di alcuni dei migliori organi europei (tra cui quello del Duomo di Passau). Non tutti, però, conoscono l'integrale, mai terminata, incisa da Kurt Rapf per la storica casa discografica MPS-BASF di Villingen all'inizio degli Anni Settanta del secolo scorso. La preziosa serie di doppi vinili (tra l'altro realizzati in quadrifonia, il top dell'alta fedeltà di quell'epoca, e dall'eloquente titolo "Max Reger - Das Orgelwerk auf Grossen Orgeln Europas") fu -e rimane tuttora- a nostro parere, una delle migliori interpretazioni della musica di Reger mai realizzate. Kurt Rapf utilizzò alcuni dei migliori e più importanti organi europei (ma anche il colossale Hook & Hastings 1930 della Riverside Church di New York) per proporre un'integrale bellissima, che coglieva pienamente lo spirito della musica organistica di questo originalissimo compositore e che, ben lungi dalle pulsioni "velocistiche" della Haas o dallo "spezzatino" interpretativo dell'integrale Naxos, ci restituiva un Reger veramente inquadrato nel suo periodo musicale e nella sua ispirazione più profonda.
Pensavamo di non poter più riapprezzare interpretazioni così belle, ma ecco che -a sorpresa- l'amico Federico Savio ci ha fatto pervenire i primi quattro doppi CD della sua ultima, colossale, fatica editoriale, cioè l'integrale regeriana di Roberto Marini, anche questa realizzata su alcuni dei più importanti strumenti europei. E, curiosamente ma con enorme soddisfazione, ecco che in questa integrale ritroviamo, a quarant'anni di distanza, alcuni degli stessi strumenti che furono utilizzati da Rapf (finora abbiamo potuto apprezzare quello della Basilica di St.Florian di Linz e lo Steinmeyer (Marienorgel) dell'Abbazia Benedettina di Ottobeuren). Non sappiamo se Federico Savio e Roberto Marini abbiano volutamente seguito le orme di Kurt Rapf oppure se si tratta solo di coincidenze; sta di fatto che questa scelta strumentale la dice lunga sullo spirito con cui è stata affrontata questa impresa che, se non andiamo errati, è la quarta dopo le tre citate in precedenza.
Ma è ascoltando questi dischi che siamo rimasti veramente sorpresi da quanto lo spirito interpretativo di Marini sia molto simile a quello di Rapf. Il Reger che ritroviamo in queste incisioni è splendido, accurato, genuino, perfetto ed abbagliante nella sua completezza musicale ed artistica. Si sente, evidente, la scuola del grande Germani (vi ricordate le sue interpretazioni regeriane?... assolutamente maiuscole!) unita ad una visione squisitamente mitteleuropea di stampo tardoromantico che vanno a scavare nel profondo di queste composizioni, proponendoci il lirismo affascinante dei corali, la fantasmagoria coloristico-sinfonica delle grandi Fantasie-Corali, la polifonia contrappuntistica esasperata delle fughe, la squisitezza musicale e formale dei brani "minori" che già racchiudono tutte le caratteristiche musicali di Reger e la grandissima energia, considerata in termini di ispirazione musicale, che caratterizza tutta la produzione di questo grande autore che, non a caso, fu anche soprannominato "il Bach del Novecento". E tutto questo, dettaglio per nulla trascurabile, mantenendo assolutamente ferma la barra di un'interpretazione che non indulge mai nè alle lusinghe del facile effetto od alle tentazioni di un virtuosismo esasperato che -ci teniamo a dirlo- in questa musica NON è nè il fine nè il mezzo. Roberto Marini, dall'alto della sua tecnica sopraffina, potrebbe facilissimamente "stupirci con effetti speciali", ma -al contrario di altri ben meno virtuosi di lui- piega ed indirizza il virtuosismo e la spettacolarità dell'interpretazione ai fini più squisitamente musicali che spesso altri interpreti sacrificano ad una voglia di protagonismo che troppo spesso li occulta irrimediabilmente, facendoci perdere di vista non solo la grandissima ispirazione, ma anche l'essenza più profonda di queste opere. Il contrappunto regeriano offertoci da Marini non è raffazzonato, martellato, arruffato, contorto o spianato come in tante altre incisioni; è uno splendido contrappunto "cesellato" nota per nota, ognuna delle quali contribuisce alla costruzione delle splendide ed arzigogolatissime architetture formali che Reger ci offre illuminandole con tutte le "luci" timbriche più giuste nei momenti giusti. La grandiosità delle Fantasie-Corali non è qui un vacuo esercizio di magniloquenza sonora, ma una specifica esigenza che di volta in volta l'organista modella sulla tipologia dell'ispirazione da cui esse sono tratte, vestendola sempre con il miglior -e più adatto- abito disponibile. Allo stesso modo anche le pagine più intimistiche come i corali oppure i brani tecnicamente meno impegnativi delle raccolte "minori" (ma che tanto minori non sono) vengono considerate non certo come opere "propedeutiche" (sia dal punto di vista tecnico che formale), bensì come composizioni che trovano nella loro completezza musicale (che nei brani facenti parte di "cicli" specifici entra a far parte anche di una completezza tematica e di argomento) una loro specificità ed unicità che le rendono assolutamente pari alle composizioni maggiori e contribuiscono a rendere il più possibile completo l'orizzonte musicale non solo di questo compositore, ma anche di un'epoca musicale del tutto particolare ed affascinante.
Nei primi quattro doppi CD Marini ci propone la Fantasia Sinfonica Op. 57, la Fantasia e Fuga Op. 135b, la Fantasia su B.A.C.H. Op. 46, la Fantasia e Fuga Op. 29, i 12 Pezzi Op. 59, i 9 Pezzi Op. 129, Le Variazioni su Tema Originale Op. 73, i 10 Pezzi Op. 69, i 6 Trii Op. 47, i 12 Pezzi Op. 65, le Fantasie sui Corali "Ein feste Burg" Op. 27, "Freu dich sehr o meine Seele" Op. 30, "Wie schön leuchtet der Morgenstern" Op. 40-1, "Straf mich nicht in dedinem Zorn" Op. 40-2, "Alle Menschen müssen sterben" Op. 52-1, "Wachet auf" Op. 52-2, "Hallelujah Gott zu loben" Op. 52-3, una parte dei 52 Preludi Corali Op. 67, l'Introduzione e Passacaglia Op. 127, i 12 Pezzi Op. 80, i 3 Pezzi Op. 7 ed i 7 Pezzi Op. 145.
Tutti gli strumenti utilizzati in queste incisioni sono tra i migliori del panorama organario europeo, a partire dal cosidetto "Organo di Bruckner" del Monastero di St.Florian di Linz (originariamente costruito nel 1770 da Krismann e poi successivamente ampliato in epoche diverse fino all'attuale conformazione su quattro tastiere, pedaliera e 103 registri) fino allo Stahluth-Jann 4 tastiere, pedaliera e 78 registri della chiesa di Dudelange (che abbiamo già trattato in altre recensioni su queste pagine), passando per il Rieger 4 tastiere, pedaliera e 72 registri della Cattedrale di Fulda e lo Steinmeyer-Klais "Marienorgel" 5 tastiere, pedaliera e 130 registri dell'Abbazia di Ottobeuren. Sono tutti organi dalle caratteristiche foniche e timbriche molto "robuste", variegate e di grande carattere, le cui possibilità di resa delle musiche di Reger sono veramente enormi. Roberto Marini, di cui abbiamo già apprezzato in passato le squisite capacità nell'arte della registrazione, li utilizza ognuno al meglio sfruttando, a seconda dei casi, sia le cosidette "registrazioni a blocchi" sia la vera e propria scelta singola delle varie nuances timbriche, calibrando in un modo assolutamente magistrale le tavolozze timbriche e caratterizzando questa integrale con un ulteriore motivo di qualità musicale e di assoluto interesse.
Federico Savio, per parte sua, da qui sfoggio di tutte le sue mirabili capacità tecniche. La presa di suono è assolutamente splendida e ci presenta le sonorità di questi grandi ed impegnativi organi in tutta la loro magnificenza, rendendo fedelissimamente sia le dinamiche più contrastate e "violente" (nella musica di Reger non è per nulla raro passare senza soluzione di continuità dal fortissimo più grandioso (ffff) al pianissimo più sussurrato (pppp) e viceversa, sia le sfumature più impercettibili. E' sicuramente assai impegnativo e per nulla facile anche per il più scafato tecnico del suono rendere pienamente non solo il suono di questi grandi organi, ma anche la giusta spazialità ed il cosidetto "ambiente" che ne esaltino appieno le caratteristiche; Federico Savio ci riesce nel migliore dei modi e l'ascolto (preferibilmente in cuffia) di questi dischi ci da veramente la sensazione di essere presenti e di ascoltare dal vivo queste splendide musiche.
Accuratissimo è il lavoro di postproduzione, curata nei minimi dettagli, così come è veramente esaustiva, completa ed esaurientissima la parte documentaristica, storica e musicologica dei libretti a corredo, presentata in quattro lingue (tedesco, inglese, francese ed italiano) e che si avvale della prestigiosissima collaborazione del Max-Reger-Institut di Karlsruhe.
Senza alcun dubbio si tratta di una serie di incisioni di grandissimo pregio e valore sia musicale che discografico, che lancia la Casa Editrice Fugatto nell'empireo delle più grandi produzioni dedicate all'organo di tutti i tempi. Assolutamente splendida ed imperdibile per tutti gli appassionati dell'organo e della sua musica.



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