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Musica Sacra per Organo e Coro - Massimo Gabba




Musica Sacra - Volume 1
Organo: Massimo Gabba
Coro En Clara Vox di Strambino
Organo della Chiesa di San Giacomo di Torrazza Piemonte (Italia)
Edizioni Leonardi - CD - LEOCD 050 - 2012

Come dice il titolo, questo disco è il primo di una serie che le Edizioni Leonardi di Milano, per la serie Antichi Organi del Canavese, intende dedicare a quel particolare e musicalmente fecondissimo periodo dell'arte organistica in particolare e musicale religiosa in generale che ha interessato per quasi un secolo la nostra penisola e che risponde al nome di Riforma Ceciliana. In quel periodo, direttamente derivante dalle disposizioni che il Pontefice Pio X emanò in materia di musica sacra, liturgica e religiosa, in Italia vi fu una vera e propria fioritura di compositori che, lasciate da parte le arie operistiche che avevano "orpellato" nel secolo precedente i sacri riti, si riappropriarono delle melodie del Canto Gregoriano e le trasfusero nelle loro opere dando origine ad un vero e proprio "movimento" artistico, culturale e musicale che pose le basi per quello che è tuttora l'ambito più proprio e consono della "musica in chiesa". Moltissimi furono gli esponenti di questo movimento e tra di essi possiamo citare Petrali, Capocci, Bottazzo, Ravanello, Manari e tanti altri. La zona del Canavese si rivelò in quel periodo un eccellente bacino di carenaggio per il varo di questo movimento e consegnò alla storia della musica tante figure, alcune di rilievo internazionale (Pietro Alessandro Yon), nazionale (Federico Caudana) e locale (Angelo Burbatti ed altri). La serie discografica che inizia con questo disco è dunque dedicata alla musica ed agli autori di quel periodo e la presenza nell'incisione del coro En Clara Vox di Strambino, specializzato nell'esecuzione delle opere di quegli autori, è un'ulteriore dimostrazione di quanto a questa casa editrice sia caro un periodo della musica italiana tanto importante quanto ormai quasi dimenticato e di quanto la sua riscoperta sia un fine principale, sempre ben compreso nell'ottica della valorizzazione dei migliori e più significativi organi della zona.
In questa incisione l'organista Massimo Gabba, ormai specializzato in tale repertorio, ci presenta dversi brani di questi autori inserendo anche brani di autori francesi di quel periodo od immediatamente precedenti che ebbero un legame forte con la musica piemontese e, in particolare, con diversi nostri autori con i quali intrattennero rapporti di amicizia e di scambio musicale, in particolar modo per ciò che riguarda Alexandre Guilmant, che spesso veniva invitato in Italia per concerti di inaugurazione di nuovi strumenti (tra cui il Trice 1890 della Basilica dell'Immacolata Concezione di Genova, uno dei primi strumenti realizzati nella nostra penisola secondo le nuove tecnologie organarie del tempo).
L'incipit di questo disco ci presenta forse una delle ultime figure ancora legate alla musica del primo Ottocento italiano, Giovanni Quirici, del quale possiamo ascoltare una Suonata per la Consumazione ancora ridondante di echi operistici ed orchestrali. Dopo lo splendido cantabile dell'Offertoire-Andante Op. 23 di Antoine-Edouard Batiste e l'orchestrale Offertoire di Ambroise Thomas, che ci portano nell'atmosfera della musica "operistica" francese di primo Ottocento, il Coro "En Clara Vox" ci propone il celeberrimo Panis Angelicus di Franck, seguito dal Grand Choeur per organo, sempre di Franck. La Sonata in Re minore di Petrali ci porta nel periodo di transizione che caratterizzò i decenni immediatamente precedenti l'avvento della Riforma; allo stesso periodo appartiene la seguente Meditazione in Mi minore di Filippo Capocci. L'Elevazione di Felice Geremia Piazzano, pur ancora fortemente legata alla tradizione operistica precedente, presenta diversi spunti di interesse ma è con Angelo Burbatti, di cui ascoltiamo il bel Tantum Ergo per coro ed organo, che il "cambio di marcia" della musica religiosa italiana si palesa in tutta la sua bellezza ed efficacia. In questo brano è ben presente l'idea che la sobrietà e l'eleganza della polifonia vocale fossero il requisito indispensabile per una musica liturgica che si riappropriasse della sua importanza e del suo ruolo più profondo. Nello stesso solco si pone l'Offertorio-Andante con moto di Candido Sincero, altro musicista dalla solida e raffinata musicalità che emerge tutta in questo delicato brano dal carattere intensamente meditativo; da notare che sia Burbatti che Sincero furono per diverso tempo Maestri di Cappella presso il Duomo di Ivrea, contribuendo fortemente alla caratterizzazione della scuola musicale eporediese moderna. Del piemontese-statunitense Pietro Alessandro Yon, nativo di Settimo Vittone e poi trasferitosi negli Stati Uniti, ove fu organista titolare alla St.Patrick Church di New York e concertista virtuoso ed acclamatissimo, ascoltiamo poi la famosissima ninna nanna The infant Jesus, brano poco conosciuto qui da noi ma che negli States è sempre gettonatissimo e di cui anche su Youtube si possono trovare moltissime interpretazioni sia solistiche che di ensemble. Una Sortie di Dubois precede altre due "chicche" musicali nostrane, l'Offertoire-Andante Cantabile di Luigi Bottazzo, brano di notevole delicatezza con discreti spunti lirici ed il solenne Sacerdos et Pontifex di Federico Caudana, torinese, per una vita titolare all'organo del Duomo di Cremona ed importantissimo compositore nell'ambito della musica sacra e liturgica italiana a cui contribuì componendo messe, cantate, un grande numero di canti religiosi ed opere per organo. Il disco si chiude con due brani di autori francesi, l'Elevation Op. 29 di Leon Boellmann ed il solenne Postlude Nuptial di Guilmant, chiudendo così il cerchio che unisce due scuole musicali molto vicine ed interconnesse che insieme, ognuna con le sue caratteristiche, diedero inizio ad una nuova era della musica sacra e religiosa europea.
Massimo Gabba, pianista ed organista di ottima fama, fa parte del gruppo di interpreti che fin dall'inizio ha reso possibili le avventure discografiche della collana dedicata agli antichi organi del Canavese. Di lui abbiamo già parlato in occasione di precedenti recensioni ed anche in questo caso non possiamo fare a meno di sottolinearne, a parte la robusta tecnica strumentale di cui è padrone, la grande musicalità e la capacità di cogliere nelle varie opere il significato musicale e l'ispirazione più genuina; questo è soprattutto apprezzabile nei brani di autori "minori", per i quali non esistono riferimenti musicologici di grande rilievo ma che egli inquadra esattamente nel loro tempo e nell'estetica musicale più adatta grazie ad un accurato lavoro di ricerca documentale e storiografica che abbraccia ampiamente un panorama musicale assai vasto entro il quale egli riesce a piazzare ogni tassello al suo giusto posto senza mai perdere di vista l'unitarietà dell'argomento musicale. Ed anche in questa incisione, Gabba riesce a proporci una rassegna di musiche di autori apparentemente assai diversi tra di loro ma accomunati da un ideale musicale che li collega fortemente, legame che egli coglie alla perfezione e ce ne rende partecipi.
Lo strumento scelto per questa incisione fu costruito da Carlo Vegezzi Bossi nel 1891 per la chiesa di San Giacomo di Torrazza Piemonte. Esso rientra a pieno titolo nel numero degli organi appartenenti a quel particolare primo periodo dell'attività del Bossi durante il quale egli, pur fedele ai dettami dell'organo italiano "operistico" dei decenni precedenti, iniziava ad aprire i suoi orizzonti alle novità tecnico-foniche degli altri Paesi europei (non dimentichiamo che Bossi solamente l'anno precedente -1890- aveva assistito ammirato all'inaugurazione del monumentale e modernissimo Trice della Basilica dell'Immacolata di Genova) e che proprio negli anni dal 1891 al 1895 andava "diversificando" la sua attività mantenendo da una parte una produzione "classica" e proponendo dall'altra sempre più spesso ai suoi committenti strumenti di nuova concezione e considerati per quell'apoca "rivoluzionari". L'organo di Torrazza Piemonte appartiene ancora al periodo "classico" di Bossi ed a parte la pedaliera retta di 20 note in vece di quella inclinata, non presenta alcuna concessione, men che meno nella tavolozza timbrica, a quelle che negli anni immediatamente seguenti diventeranno le foniche ben differenti che caratterizzeranno la produzione di questo grande organaro. Solidissima la base italiana del Principale 8 piedi su cui è costruita una piramide di ripieno dalla Decimaquinta alla Vigesimanona, Trombe ed Oboe come ancie, Flauti ed Ottavino solo nella tessitura dei soprani, Voce Umana spiccatamente italica e due Violini, di cui uno flebile, costituiscono la tavolozza timbrica di questo organo; al pedale i Contrabbassi di 16 piedi ed i Bassi d'Armonia di 8, come da prassi classica. Come si vede non è per nulla un organo "riformato" e rimane ancora ben lontano dall'ideale strumentale "ceciliano" che dovrebbe corredare le musiche di questo disco. Tenendo conto che comunque gli strumenti "riformati" di Bossi avevano sempre e comunque come base la piramide classica del Ripieno italiano, personalmente avremmo però preferito vedere utilizzato per questa incisione, ad esempio, il Bossi realizzato nello stesso anno per Tonengo di Mazzè oppure, sconfinando dall'ambito strettamente territoriale del Canavese (cosa d'altra parte già effettuata per i Cd incisi a Gavi Ligure e Cassine) un Bossi effettivamente "riformato" come, ad esempio, quello realizzato nel 1914 per la chiesa parrocchiale di Cremolino, nell'alessandrino. Ma questa è opinione strettamente personale che nulla inficia della bontà della realizzazione di cui stiamo parlando.
Tecnicamente, questo disco è perfettamente in sintonia con le caratteristiche specifiche di tutta la collana. Presa di suono precisa ma mai asciutta, bella definizione dei piani sonori e -in questo caso- ottima presenza del coro che mantiene sempre uno splendido equilibrio fonico con lo strumento. L'ambiente giustamente calibrato e la specificità molto accurata delle timbriche, uniti ad un lavoro di post-produzione particolarmente accurato rendono questa produzione di ottimo livello tecnico.
La consigliamo veramente volentieri ai nostri amici lettori.



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