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L'organo della chiesa di Suisio




Restauro dell'Organo Giovanni Giudici
della chiesa parrocchiale di Suisio (BG)

Organista: Giancarlo Parodi
Organo Chiesa Parrocchiale di Suisio
Produzione G.C.M. S.r.l. - CDL/0714 - DDD - 2014

Questo disco è stato prodotto in occasione del restauro di un bello strumento costruito da Giovanni Giudici nel 1856 per la chiesa parrocchiale di S.Andrea Apostolo di Suisio, in provincia di Bergamo.
Giovanni Giudici fu, assieme al nipote Egidio Sgritta, un organaro abbastanza attivo nel Bergamasco dalla metà dell'Ottocento fino all'inizio del Novecento e molto apprezzato per i suoi strumenti, che ricalcavano e seguivano i dettami dell'estetica serassiana; l'organo di Suisio è uno dei maggiori esempi della sua produzione ed è stato recentissimamente restaurato da Pietro Corna, il quale, dopo aver eliminato le modifiche applicate nel corso del Ventesimo secolo, lo ha riportato alle originarie condizioni, restituendoci un'importante testimonianza dell'arte organaria di quel periodo.
Ma che repertorio si poteva proporre per celebrare degnamente questo avvenimento? Ed è qui che viene fuori, dal buon Giancarlo, quell'esperienza musicologica, quell'approfondimento pluridecennale e quella continua opera di riscoperta di autori poco conosciuti di cui parlavamo prima e che gli hanno permesso di confezionare un repertorio veramente interessante che, spaziando proprio nel periodo in cui questo strumento fu realizzato e conobbe il suo massimo splendore, presenta due grandi autori (Fumagalli e Padre Davide da Bergamo) che accompagnano una serie di musicisti meno conosciuti ma non meno importanti.
Un' Overtura per Organo di Antonio Botti è il primo brano del disco, che introduce una Sonata da Organo del fiorentino Gaspero Sborgi, cembalista ed organista presso la Corte del Granduca e musicista molto noto ed apprezzato. Carlo Bodro fu un musicista eporediese molto noto anche a Cuneo; organista ed organologo molto apprezzato, fu in seguito attivo anche a Torino dove intraprese anche l'attività editoriale musicale che poi continuò a Milano, dove morì nei primi anni del Novecento. Per organo compose molti brani di carattere e descrittivi; di lui qui ascoltiamo un delicato e gradevolissimo Cantabile a Corno Inglese. Del più conosciuto Polibio Fumagalli, organista molto famoso per le sue trascrizioni "operistiche" ed ultimo grande didatta della scuola organistica italiana pre-riforma, ascoltiamo poi l' Impromptu-Capriccio Op. 223 che precede la Sonata per l'Offertorio di Giovanni Corini, autore poco conosciuto ed apprezzato oggi ma assai significativo nell'ambito dei cosidetti "compositori risorgimentali" italiani. La successiva Elevazione di Antonio Diana è un brano assai conosciuto di quest'autore bolognese, noto per la sua "Raccolta di composizioni per organo d'ogni genere", nella quale egli presenta brani per "organo antico" e per "organo moderno" dove per moderno si intende l'organo operistico ed orchestrale tipico della seconda metà dell'Ottocento. Ascoltiamo poi la Sonata per la Consumazione di Eugenio Pozzoli ed il Postcommunio di Gaetano Amadeo, compositore ligure molto noto anche in Francia e Maestro di Cappella a Marsiglia per oltre un ventennio, a cui segue la Pastorale per Organo di Gian Pietro Calvi. La chiusura del disco è affidata al notissimo Felice Moretti (Padre Davide da Bergamo), del quale Giancarlo Parodi ci presenta una brillante Sinfonia per Organo.
Quello che più emerge dall'ascolto di questo disco, oltre naturalmente a tutte le qualità tecnico-interpretative che formano il bagaglio artistico e musicale di Giancarlo Parodi e che conosciamo da tempo, è una visione d'insieme del repertorio che, suppur già esplicitata in occasione di precedenti incisioni, qui appare ancora più approfondita e "ragionata" in senso strettamente e spiccatamente storiografico; in effetti l'organista compone un mosaico di musiche e di autori che coprono un secolo di musica italiana e che sembrano (ma in effetti sono stati) scelti apposta per proporci un'epoca musicale offrendocene tutte le sfaccettature anche più nascoste, magistralmente coadiuvato da uno strumento le cui sonorità totalmente recuperate alla loro originalità vengono qui sfruttate nel migliore dei modi ed in tutta la loro magnificenza ed espressività.
Lo strumento, come abbiamo già detto, è stato totalmente e recentissimamente restaurato; conta due tastiere di 61 note (Grande Organo ed Organo in Eco, quest'ultimo con estensione reale dal Do2 e prima ottava in ritornello), una pedaliera a leggìo (anch'essa ricostruita su modello originale) di 17 note ed una tavolozza timbrica assolutamente "serassiana" che ad una solidissima piramide di Ripieno che dal Principale 16 arriva fino alla Quadragesimaterza, unisce un nutrito stuolo di ancie sia "di bombarda" che solistiche ed una buona serie di voci melodiche ed espressive che Parodi evidenzia a dovere nell'incisione.
L'incisione è stata effettuata nello scorso mese di Maggio 2014 da Paolo Guerini, che si è occupato anche delle successive operazioni di editing e post-produzione. La presa di suono è ottima ed assai precisa, soprattutto per ciò che riguarda le voci solistiche. Molto buona anche la resa fonica degli insiemi, molto omogenei e compatti e ben presenti senza eccessiva ridondanza d'ambiente. Molto gradevole, esauriente ed interessante è anche il libretto a corredo, ben illustrato e con testi di Giosuè Berbenni in italiano ed inglese.
In definitiva, un disco molto bello con un repertorio vario ed assai gradevole, magistralmente interpretato da un grande organista e che valorizza nel giusto modo uno strumento di grande interesse musicale e storico. Da acquistare sicuramente.



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