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L'Organo di Sotto il Monte




Bach Mozart Wesley Harwood Vierne Franck Ropartz Organ Works
Organista: Colin Walsh
Organo: Chiesa del Centro Missionario PIME di Sotto il Monte Giovanni XXIII
Fugatto Records - CD - DDD - FUG080 - 2020

Il disco che presentiamo in questa recensione appartiene alla categoria delle cosidette "antologie". Questo genere di incisioni è diventato ormai abbastanza raro nell'attuale panorama discografico organistico internazionale, che negli ultimi decenni si è, per così dire, "specializzato". In effetti i dischi antologici tendono, nella maggior parte dei casi, a "celebrare" o uno strumento od un organista (talvolta entrambi) proponendo un panorama di musiche di autori di paesi ed epoche diverse; la tendenza attuale è invece quella, spesso accompagnata da una visione più approfonditamente filologica, di dedicare dischi ad un singolo autore o, in caso di dischi dedicati ad uno specifico strumento (come questa incisione), preferibilmente eseguirvi musiche di autori ed esso coevi, in modo da rappresentare entrambi (autori e strumento) nel modo più adeguato ed aderente alle condizioni storico-musicologiche originali.
Il pregio e la qualità delle incisioni antologiche è quello di rappresentare una grande fetta di musica organistica (dal barocco ai contemporanei) e la destinazione finale di questi dischi è il grande pubblico, nell'intento di far conoscere la musica organistica anche ai non addetti ai lavori (ed anche chi scrive, agli inizi della carriera -Anni Settanta del secolo scorso- si è fatto la sua prima cultura organistico-organaria ascoltando i vinili antologici di quei tempi). Il lato più attualmente "discusso" di questo genere di incisioni è la talora scarsa rispondenza delle stesse a quell'accuratezza filologica di cui abbiamo parlato prima, poichè se è vero che ad un ascoltatore non esperto si possono aprire diversi orizzonti di nuova conoscenza, è altresì vero che per chi di organo ne mastica, l'ascoltare un preludio e fuga di Bach eseguito su strumenti che molto spesso si rivelano fonicamente, timbricamente e tecnicamente antitetici agli ideali dell'organaria anseatica del Sei-Settecento può far storcere più di un naso.
Il disco di cui parliamo oggi è stato inciso su di un bell'organo "inglese", originariamente realizzato (nel 1911) dalla ditta "Lewis & Co", che era stata fondata a Brixton nel 1886 da Thomas Christopher Lewis, dalla quale lo stesso fondatore si era ritirato una decina d'anni prima mantenendone comunque la direzione tecnica, e che otto anni dopo (nel 1919) si fonderà con la "Henry Willis & Sons" per chiudere infine l'attività nel 1925. La filosofia costruttiva di questa ditta prendeva ampi spunti dall'organaria francese e germanica di quell'epoca ed i suoi strumenti, al confronto dei coevi britannici, presentavano una brillantezza di suono assai particolare. Ciò non ostante, anche questo strumento poneva (e pone tuttora) le sue basi sull'organaria britannica del tardo Ottocento, in cui sono i "Fondi" a predominare, i Ripieni sono pochi e di poche file (solo due, al Great ed allo Swell, rispettivamente di 4 e 3 file e neppure uno al Choir) e mancano del tutto le Mutazioni semplici (in questo strumento c'è solo una Quinta, peraltro aggiunta in seguito). Di contro, invece, risultano splendidi i registri coloristici, d'insieme e di assolo. Con questo ottimo materiale sonoro a disposizione, che risulta assolutamente perfetto per un ampio repertorio "romantico" di diversa estrazione, siamo rimasti un poco interdetti dalla presenza nel disco di alcuni brani "classici" che, a nostro personale parere, poco si sposano con le caratteristiche di questo strumento.
Detto questo, bisogna però anche dire che il repertorio presente in questo disco è assolutamente ottimo ed interpretato veramente bene. L'incisione si apre con il Preludio e Fuga in Do minore BWV 546 di Bach a cui segue un'interpretazione molto sentita (ed assai romantica) del corale "Erbarm dich mein, o Herre Gott" BWV 721 dello stesso autore. Seguono poi due autori britannici, Wesley con il suo "Choral Song and Fugue" ed Harwood con il "Dithyramb Op. 7". Segue la Fantasia KV 608 di Mozart a cui fanno seguito tre autori francesi: Franck con il Primo Corale, Ropartz con il Prelude Funèbre (tratto dai Six Pièces pour Orgue) e, in conclusione, il Carillon de Westminster di Vierne.
Come si può vedere, si tratta di un disco che ruota attorno ad un repertorio squisitamente "romantico" a cui sono stati aggiunti alcuni brani classici e che è costruito appositamente per riuscirci a presentare nel migliore dei modi le caratteristiche fonico-timbriche di un organo molto interessante.
Colin Walsh è uno dei migliori organisti britannici. Concertista internazionale, ha effettuato i suoi studi con Simon Preston e si è poi prefezionato con Jean Langlais a Parigi, dove ha affinato una particolare sensibilità nell'interpretazione della musica francese moderna. E' stato organista a St.Albans, Salisbury e presso la Cattedrale di Lincoln, dove ha peraltro inciso un interessante e molto ben apprezzato disco dedicato alla musica di Bach. Svolge un'intensa attività concertistica ed ha effettuato tournées in tutto il Mondo. In Italia, oltre all'incisione di questo cd, ha tenuto masterclasses e concerti di grande rilievo. In questo disco egli rivela una scuola assolutamente solida, che ad un'impostazione tecnica saldamente britannica unisce una particolare sensibilità interpretativa che gli permettono di affrontare e rendere in modo ottimale le varie sfumature espressive di un repertorio che egli taglia quasi su misura sull'organo che utilizza e che riesce a sottolineare con una raffinata scelta delle registrazioni organistiche, di cui si rivela vero maestro.
Lo strumento, come abbiamo già detto, fu realizzato dalla ditta Lewis nel 1911 per la Vineyard Congregational Church di Richmond. In seguito dismesso, esso è stato acquistato da un privato che lo ha poi donato e fatto installare, nel 2015, nella chiesa di Sotto il Monte Giovanni XXIII, paese natale del Pontefice Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) in cui egli nacque nel 1881.
Come abbiamo già accennato, si tratta di un robusto organo britannico che ricalca le caratteristiche degli organi inglesi del primo Novecento, con la differenza di presentare alcune caratteristiche di intonazione che lo rendono significativamente più "chiaro" e brillante rispetto ad altri strumenti inglesi di quell'epoca. Basato tradizionalmente sui robusti fondi britannici (Open Diapason), presenta una tavolozza timbrica che, come di prassi allora, vede una netta preponderanza di registri di 8 piedi (19 su 34) tra cui ottime voci soliste (Oboe, Clarinetto, Flauto Armonico, ecc.) ed ancie molto ben calibrate, potenti e gradevoli al tempo stesso. Come abbiamo detto, i Ripieni sono solo due e di poche file e mancano le Mutazioni Semplici (tranne un'Octave Quint installata in seguito). Il pedale presenta invece diversi registri in derivazione e/o prolungamento (il Basso Armonico di 32 piedi deriva da Open Diapason e Subbasso, la Fifteenth deriva dall'Ottava, la Tromba è in trasmissione dal Great e, a loro volta, Controfagotto 16 e Clarone 4 derivano dalla stessa Tromba). Il tutto per un totale di 37 registri nominali, pari a 34 reali. Il timbro è pastoso e molto consistente senza presentare la "pesantezza" che caratterizza alcuni organi inglesi di quel periodo. Le voci solistiche sono perfettamente calibrate in modo che risaltino nel giusto modo negli assoli e, contemporaneamente, si amalgamino alla perfezione con gli altri registri durante l'utilizzo degli insiemi. Il tutto per un risultato fonico-timbrico assai gradevole ed interessante.
Le registrazioni sono state effettuate verso la fine del mese di Gennaio di quest'anno 2020 (appena prima dell'espandersi della pandemia che nei mesi seguenti ha poi tragicamente colpito tutto il Paese e, in particolar modo, Bergamo e la sua provincia, ove si trova anche Sotto il Monte) presso la chiesa del Seminario del Centro Missionario PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), ricavato nella struttura rurale della famiglia in cui era nato il Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli), struttura che lo stesso Pontefice aveva destinato ed affidato ai Missionari del PIME al fine di realizzarvi il loro Seminario.
La presa di suono è stata effettuata da Federico Savio, che grazie alla sua instancabile attività in questo campo, è ospite fisso di queste recensioni e di cui non possiamo che dire tutto il bene possibile (a nostro parere, egli è uno dei migliori tecnici del suono a livello europeo nel campo della registrazione del suono dell'organo) e che anche in questo caso dà ottima prova della sua arte e perizia tecnica. Aiutato anche dalle ottime caratteristiche fonico-timbriche dello strumento, Savio riesce a proporci il suono dell'organo di Sotto il Monte in tutte le sue varie sfumature. Abbiamo apprezzato, in particolare, come egli sia riuscito a sottolineare le splendide voci solistiche di questo strumento senza mai renderle preponderanti e rapportandole sempre con il giusto equilibrio agli altri registri, così come dobbiamo sottolineare -anche qui- la sua bravura nel proporci i vari insiemi timbrici che ci appaiono sempre molto ben equilibrati. A Federico Savio si devono anche le successive operazioni di editing e post-produzione.
La veste grafica è, come d'abitudine per queste produzioni discografiche, accattivante e molto ben curata, con interessanti testi (in Italiano ed Inglese) di Fabio Amigoni, al quale si deve anche il progetto grafico.
In definitiva, un bel prodotto editoriale che da una parte accontenta pienamente i gusti di tutto quel vasto pubblico a cui piace ascoltare il suono dell'organo e, dall'altra, riesce a fornire anche un paio di interessanti spunti agli addetti ai lavori. Personalmente, aggiungiamo, se al posto di Bach e Mozart avessimo trovato qualche brano di autori romantici "tedeschi" (ricordiamo che una delle caratteristiche degli organi di Lewis era quella di ispirarsi anche all'organaria germanica) come, ad esempio, Rheinberger o, anche, Reger, oppure di altri autori moderni britannici (che avrebbero sottolineato ancora meglio le caratteristiche dello strumento), lo avremmo maggiormente gradito. Ma è opinione strettamente personale.



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