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Musiche per organo di Desző Antalffy-Zsiross




Felhők es Harangok - Két Világrész Vándora
Organista: Dénes Kapitány
Organo: Abbazia Cistercense di Zirc (Ungheria)
Szerzői Kiadás - CD - 2012

Ok, non ci avete capito niente (a meno che non parliate correntemente il Magiaro). La traduzione del titolo è (più o meno) "Nuvole e Campane - Viaggiatore tra due Mondi" mentre la casa editrice si chiama "Edizioni d'Autore". Ma chi sarebbe questo "Viaggiatore (o escursionista) tra due Mondi"?.
Vi ricordate di Desző Antalffy-Zsiross? Abbiamo trattato questo autore quasi venticinque anni fa su queste pagine (precisamente QUI) e lo avevamo descritto come uno dei più significativi musicisti -ed organisti- della scena internazionale a cavallo tra Ottocento e Novecento. Di lui avevamo sottolineato il fatto che la sua produzione musicale, che si fondava su una giovinezza di studi effettuati con i più grandi organisti europei (Max Reger, Karl Straube, Marco Enrico Bossi) gli aveva consentito di assurgere in breve tempo ai vertici del concertismo organistico (ma anche della composizione strumentale) europeo per poi "esportare" la sua arte nel Nuovo Mondo (Stati Uniti d'America) dove era divenuto, anche là, uno dei più stimati ed apprezzati musicisti (ed organisti) di quel Paese. Come per tanti altri (compreso il "nostro" Pietro Alessandro Yon), anche per Antalffy-Zsiross l'esperienza "americana" si era rivelata una "scoperta" ma, anche, un'altalena di emozioni e di sentimenti contrastanti. Come Yon, anche Zsiross dopo una primo periodo americano, sente nostalgia della sua Patria e ritorna nella sua Ungheria per poi -esattamente come Yon- ritornare negli States a seguito delle vicende geopolitiche europee di quei burrascosi decenni. Ma se per Yon si tratta di un ritorno definitivo, Antalffy-Zsiross effettua questo "elastico" (in termini calcistici: avanti-indietro) diverse altre volte e questo gli impedisce di radicare la sua figura musicale in un panorama americano più ampio, cosa che gli impedirà anche -nonostante montagne di riconoscimenti ed apprezzamenti- di diventare a tutti gli effetti (come invece accadde per il nostro Pietro Alessandro Yon) un musicista "americano" a tutti gli effetti. Così, mentre Yon viene dimenticato in Patria ma glorificato nel Nuovo Mondo, Desző Antalffy-Zsiross viene dimenticato sia da una parte che dall'altra ed ancora venticinque anni fa, quando scrivevamo la pagina a lui dedicata, non si avevano notizie di incisioni discografiche di sue opere nè della sua presenza nei programmi musicali dei concerti.
Da allora, fortunatamente, molte cose sono cambiate ed è così che -proprio come è accaduto per Yon qui in Italia- in Ungheria alcuni giovani musicisti ed organisti (che quando scrivevamo quelle righe erano ancora bambini) hanno "scoperto" questa notevole figura di musicista ed hanno iniziato a riproporne le musiche (non solo organistiche) ed a rivalutarne la figura. Da questa operazione di riscoperta hanno iniziato a venire fuori alcune incisioni discografiche, dapprima limitate a qualche brano inserito in dischi antologici (quello dedicato alle Fantasie-Corali di László Adrián Nagy, quello di Bertalan Hock dal titolo "Cathedral Windows", oppure quello inciso nel 1998 sull'organo della Riverside Church di New York da diversi organisti in cui Cherry Rhodes interpreta "Sportive Fauns") per poi vedere, nel 2012, l'uscita del primo -e, ci pare, ancora unico- disco interamente dedicato alle opere per organo di questo autore interpretate da Dénes Kapitány, disco che recensiamo oggi. Analogamente, si stanno moltiplicando sulla Grande Rete i canali video tematici in cui si possono trovare molti brani di Zsiross assai bene interpretati da giovani (e meno giovani) organisti, quasi tutti Ungheresi. Insomma, dopo decenni di oblìo, le opere di questo autore stanno riprendendo poco a poco il posto che loro spetta nel panorama musicale globale. Possiamo quindi dire che, nonostante tutte le "controindicazioni", l'avvento dei media informatici sta rendendo un grande servizio alla musica.
Come abbiamo detto, la produzione musicale di Antalffy-Zsiross è molto ampia e comprende tutti gli ambiti musicali, dal pianoforte all'orchestra, dal canto allo spettacolo teatrale, dall'Oratorio alle colonne sonore; anche le opere organistiche sono molte e, come il resto, presentano aspetti diversi e variegati. Dénes Kapitány, in questo disco, effettua una scelta che, se da una parte esclude alcune composizioni assai significative (ad esempio la Fantasia-Corale su "Herzlich tut mich Verlangen"), dall'altra ci propone un'ampio panorama dei vari aspetti che ben caratterizzano l'evoluzione stilistica e musicale dell'autore.
Il disco si apre con la "Fuge" in Fa Maggiore, che è la seconda delle "Zwei Fugen" per poi proporci "Christmas Chimes", quarto brano dei "Four Pieces for Organ" a cui segue "Madonna - Egy üvegfestmény (Vetrata di chiesa)". L'organista ci propone poi il Corale "Meinen Jesum lass ich nicht", secondo della raccolta dei "Drei leichte Choralvorspiele für die Orgel" seguito da "Night Song" e da "Prière pour les enfants". Segue poi "Jesu meine Freude", primo dei Tre Corali e "Festa Bucolica - Toccata", a cui succede la prima delle "Zwei Fugen", in La minore. "Drifting Clouds" ("Nuvole vaganti") e "Sportive Fauns" sono rispettivamente il terzo ed il secondo brano dei "Four Pieces for Organ" a cui fa seguito "Herzliebster Jesu" terzo ed ultimo dei Tre Corali. Kapitány ci propone, infine, "Mourning Song" ("Canto Funebre"), "Prière pour les Morts" e "Madrigal" che è il primo dei "Four Pieces for Organ". Il disco si chiude con il pezzo forse più conosciuto -e suonato- di questo autore: "Sketches for Negro Spiritual Songs", in cui Zsiross utilizza ampiamente non solo i temi di alcuni canti religiosi della popolazione nera americana ("Deep River", "Swing Low Sweet Chariot", "Hold on") ma, anche, adotta le tipiche fraseologie ritmiche della musica jazz, che rendono questo brano molto interessante e di grande impatto.
Come si vede, i titoli dei brani sono in diverse lingue e denotano, in linea generale, i luoghi ed i periodi in cui furono composti. I titoli in Inglese denotano i brani "americani", quelli in Tedesco/Ungherese risalgono agli anni europei mentre l'unico titolo in Italiano ("Festa Bucolica") denota l'ispirazione musicale di questo brano, cioè Marco Enrico Bossi, del quale possiamo trovare in questo pezzo ampi riferimenti stilistici.
Kapitány riesce in questo disco a presentarci abbastanza compiutamente le varie caratteristiche musicali e stilistiche di Zsiross il quale, come abbiamo ampiamente visto, se da una parte aveva assimilato alla perfezione gli insegnamenti dei suoi illustri maestri europei, dall'altra aveva assorbito con molta curiosità ed interesse le tematiche stilistiche ed estetiche della musica del Nuovo Mondo, integrandole molto bene (in alcuni casi alla perfezione) nella sua produzione. A questo proposito non dobbiamo dimenticare che Zsiross, durante i suoi periodi "americani", oltre ad essere professore di Organo alla Eastman School of Music, fu organista, per così dire, "titolare" per diversi anni al Capitol Theatre, all'Eastman Theatre, al Roxy Theatre ed al prestigiosissimo Radio City Music Hall, tutti luoghi dove egli allietava le serate di tre o quattromila persone non certo proponendo Bach, Frescobaldi o Mozart, bensì interpretando le più note musiche da film, teatrali e di spettacolo.
Dénes Kapitány è un organista solido, molto solido, che ha studiato dapprima con Leányfalusi e poi con la Mátyus e Virágh all'Accademia Bartok di Miskolc. Concertista molto apprezzato in Europa Orientale, è anche docente ed organista titolare, dal 1999, al grande organo Rieger dell'Abbazia Cistercense di Zirc, in Ungheria Nord-occidentale. Di grande spessore musicale e dotato di un'ottima tecnica, egli in questo disco ci dimostra una grande capacità nel riuscire a cogliere nelle opere di Zsiross le varie fonti ispirative e le diverse peculiarità stilistiche, riproponendocele in modo assai soddisfacente, sia nei brani più "classici", dove il contrappunto ed il gioco armonico "alla Reger" sono dominanti, sia nei brani più descrittivi, dove la musicalità e l'espressività di Bossi e le tipiche "nuances" proprie dalla musica americana si compenetrano e riescono a fare la differenza. L'unico appunto che possiamo qui fare a questo bravo organista è per l'interpretazione dell'ultimo brano (gli "Sketches for Negro Spiritual Songs") dove la sua rigorosità e precisione -molto apprezzabili negli altri brani- diventano un ostacolo ad un'interpretazione più libera e naturale propria della musica jazz e rendono l'esecuzione di questo brano un po' "ingessata". Sotto questo punto di vista, senza nulla togliere alla sua interpretazione molto buona, sulla rete si trovano performances di altri organisti decisamente migliori.
L'organo utilizzato per l'incisione -e su cui Kapitány è titolare- si trova nella storica Abbazia Cistercense di Zirc, in Ungheria. Realizzato nel 1901 da Rieger su tre tastiere, pedaliera e 42 registri nominali (64 reali), è stato poi ampliato e restaurato nel 1998 dalla ditta organaria "Aquincum" di Budapest ed è racchiuso in una splendida "cassa" in cui era contenuto un precedente strumento realizzato nel Settecento. Questo strumento denota un'impostazione tipica degli organi germanici del primo Novecento, ricchi di fondi ma assai brillanti per la presenza di diverse Mutazioni sia semplici che composte ed è caratterizzato da una serie di registri ad ancia di notevole incisività che lo rendono particolarmente adatto sia per il repertorio classico che per quello moderno e contemporaneo. Molto compatto e corposo nei Fondi, si dimostra delicato nelle voci solistiche, particolarmente "robusto" nei Ripieni ed assolutamente "grintoso" nei Fortissimo. Kapitány, che lo conosce molto bene, lo usa al massimo di ogni sua capacità e possibilità timbrica e, grazie a registrazioni pressoché perfette e spesso sofisticate, ci rende nel migliore dei modi la musica di Zsiross.
Le registrazioni risultano fatte molto bene, con una presa di suono sempre ben calibrata e con il giusto apporto di ambiente. Le voci dello strumento sono ben caratterizzate sia singolarmente che negli insiemi e la resa complessiva è molto buona e di ottimo impatto.
Reperire questo CD sui normali canali di distribuzione è oggi assai difficoltoso. Fortunatamente questo disco è disponibile ed agevolmente ascoltabile sulle maggiori piattaforme di streaming musicale (Amazon Music, Spotify, Apple Music, ecc.) e, pertanto, vi consigliamo di ascoltarlo subito. Scoprirete uno splendido autore, un bravissimo organista ed un organo davvero interessante.



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