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The italian school between 19th and 20th Century




Organ History: The italian school between 19th and 20th Century
Organista: Arturo Sacchetti
Organi Vari
CD - Arts Music - DDD - 47602-2

Questa produzione, che racchiude alcune incisioni effettuate negli anni 1990-1991 da Arturo Sacchetti su alcuni pregevoli strumenti del Nord Italia, ci presenta un panorama abbastanza raro di musiche composte da autori italiani a cavallo tra Ottocento e Novecento, in quell'epoca caratterizzata dalla cosidetta "Riforma Ceciliana", che sovvertì molte delle convinzioni estetiche e musicali dell'organo italiano e che se da una parte decretò un'ingloriosa fine dell'organo ottocentesco "operistico" italiano, dall'altra favorì una rinascita stilistica e musicale che preparò la strada ad un Novecento musicale fervido di nuove idee e di nuovi stimoli per la musica organistica italiana.
Gli autori presenti nel disco rappresentano quasi un secolo di musica italiana per organo e tutti appartegono a quella scuola che prese le redini dell'organo italiano e lo traghettò attraverso la Riforma verso nuovi lidi e nuovi orizzonti. Dalla Sonata Op. 45 di Martucci all'Intermezzo di Busoni, da Marco Enrico Bossi a Giorgio Federico Ghedini, dal Preludio in La di Respighi alla Toccata di Desderi, il Primo Novecento organistico italiano è qui ampiamente rappresentato, e tra esso si trovano anche alcune "chicche" che raramente si possono ascoltare come, ad esempio, il brano "Fede a Bach" di Bossi, una splendida Fuga a 4 voci sviluppata su di un tema di Arrigo Boito, oppure il "Prelude on the name of Frederick Tulan" di Castelnuovo-Tedesco o, anche, la "Benedizione Nuziale" di Sgambati e il "Pax" di Franco Alfano. Ma non dimentichiamo il già citato Respighi, il Preludio dalla Suite Op. 27 di Balilla-Pratella, il famoso ma poco eseguito Studio sulla "Salve Regina" di Manari, la Toccata di Desderi, lo Scherzo di Ghedini e la Meditazione di Salviucci, il tutto interpretato con perfetta aderenza stilistica, filologica e storiografica da quel grande esponente del concertismo italiano che risponde al nome di Arturo Sacchetti il quale ci propone qui un altro esempio della sua arte.
Repertorio quindi azzeccatissimo accompagnato, tra l'altro, da una splendida scelta di strumenti. I brani di questa incisione, infatti, sono eseguiti su alcuni pregevolissimi organi dell'epoca e, più precisamente, lo splendido Locatelli 1884 della chiesa di S.Bartolomeo di Bergamo, il magniloquente Vegezzi Bossi 1891 della chiesa di N.S.Assunta di Bioglio, il grande Mascioni 1924 di Varallo Sesia ed il raffinato Lingiardi 1913 della Basilica di S.Pietro di Pavia. Ascoltando questa incisione non possiamo fare quindi a meno di apprezzare le splendide timbriche di questi strumenti e l'accuratissima scelta delle registrazioni, che arricchiscono il tutto di una plusvalenza artistica e filologica del tutto unica.
Tecnicamente parlando, infine, un'incisione tecnicamente validissima, con una presa di suono perfetta che valorizza al massimo le potenzialità e le caratteristiche timbrico-foniche degli strumenti utilizzati; il rumore di fondo non è apprezzabile, così come tutta la tavolozza timbrica è resa al meglio e contribuisce a rendere ottima questa produzione.
In conclusione, un disco che ci ha molto soddisfatto e che consigliamo volentieri ai nostri amici lettori.



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