Logo Arretrati

Niccolò Moretti - Keyboard Music




Niccolò Moretti - Keyboard Music
Organista: Sandro Carnelos
Organo Chiesa di San Pietro di Fontanelle
CD - Rainbow Classics - DDD - 20010021

Oggi trattiamo una bella produzione che va a indagare su di una delle figure meno conosciute della musica organistica italica, Niccolò Moretti. Sconosciuto al grande pubblico di oggi, questo compositore visse a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo nei domini della Serenissima e divenne uno dei più rinomati ed acclamati organisti e compositori della sua epoca, le cui composizioni furono apprezzate anche in Lombardia ed in Romagna. Figlio della tradizione veneta, che vedeva nei più conosciuti Pescetti, Valerj e Galuppi i suoi migliori esponenti, la personalità musicale di Moretti risente anche dell'influenza mitteleuropea di Mozart, Haydn e Giovanni Simone Mayr, il tutto in un ambito di grandi cambiamenti musicali che vedono effettuarsi il passaggio tra il classicismo ed il romanticismo, con un occhio di speciale riguardo alla musica operistica, che in quelle epoche spesso lasciava i teatri per trasferirsi anche nelle chiese.
L'opera per organo di Niccolò Moretti è sintomatica di un'epoca di forte transizione, che vede gli organisti sempre più impegnati a trasporre gli stilemi operistici del belcanto e della sonata strumentale in un ambito in cui poco a poco la religiosità e l'austerità della musica liturgica lasciano il posto ad un repertorio che, voluto fortemente dal pubblico -e spesso anche dagli stessi sacerdoti-, tende a riproporre, ora pedissequamente ora in modo più autonomo, le musiche più apprezzate nei teatri. In quest'ottica l'organo comincia a diventare una specie di "surrogato" delle orchestre ed inizia la sua trasformazione, che lo porterà nel giro di pochi decenni ad essere quella splendida "macchina da musica operistica" di cui abbiamo già parlato in queste pagine dedicate all'Ottocento organistico italiano.
Nel disco che presentiamo oggi Sandro carnelos ci propone una significativa scelta del repertorio organistico di questo autore. Dalla scelta, molto azzeccata, dei brani emerge una personalità musicale dalle solide e salde radici, che riesce a trasporre sull'organo le forme musicali più in voge in quel tempo senza che venga mai meno la misura e, soprattutto, l'eleganza. Diversi Rondò e Marce si alternano alle Sinfonie ed alle "Suonate ad uso Sinfonia" o alle "Suonate ad uso Orchestra", che già dal titolo rispecchiano i gusti musicali di un'epoca in cui, forse per la prima volta nella nostra penisola, si vede una musica che può definirsi "di consumo" affacciarsi all'interno delle chiese. Mentre in alcuni brani si percepisce nettamente l'impostazione chiaramente cembalistica della scuola veneziana, con le sue cadenze ed i suoi abbellimenti, in altri è già patente l'impostazione "orchestrale", che peraltro non perde mai di vista l'essenza timbrica della scuola organaria veneta, che da Nacchini a Callido aveva prodotto quegli splendidi strumenti sui quali Niccolò Moretti aveva basato la sua formazione strumentale ed organistica.
Sandro Carnelos, di cui abbiamo già avuto modo di apprezzare alcune produzioni discografiche, prosegue in questo disco la sua opera di ricerca e valorizzazione di autori e compositori italiani meno conosciuti, dimostrando che la sua tecnica e perizia interpretativa, forte di un costante ed assiduo lavoro di approfondimento storico e musicologico, non rimane fine a se stessa ma compenetra le più diverse esperienze musicali, passando con disinvoltura dagli autori moderni a quelli classici e barocchi.
Molto buona riteniamo, inoltre, la scelta dello strumento, costruito da De Lorenzi nel 1863 per la chiesa di San Pietro di Fontanelle (TV), che rispecchia nella disposizione fonica e nelle caratteristiche timbriche i canoni dell'organaria classica veneta e che consente all'interprete di realizzare al meglio ed in tutte le sue sfumature questi brani.
Un ultimo cenno tecnico su questa produzione che tra l'altro, è stata realizzata con il contributo del Comune di Breda di Piave, paese natale di Niccolò Moretti. Come tutte le produzioni della Rainbow Classics, di cui abbiamo già avuto modo di recensire altri dischi, anche in questo caso il risultato è ottimale. Presa del suono ottima e perfetta "presenza" dello strumento in tutte le sue tessiture timbriche rendono oltremodo "pulita" linterpretazione e gradevole l'ascolto. Le registrazioni, effettuate nel mese di Giugno del 2001, sono pressochè perfette e sottolineano -se ancora ce ne fosse bisogno- la professionalità e la qualità di questa produzione discografica che consigliamo vivamente ai nostri amici lettori.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010