Logo Arretrati

Organ Recital




Organ Recital
Organista: Alessandro Canale
Organo Chiesa della Pentecoste "San Vincenzo" di Thiene
CD - Rainbow Classics - DDD- RW 20030352

Ci fa sempre piacere recensire novità che provengono da giovani organisti italiani e, dobbiamo dire, negli ultimi tempi ne abbiamo potute gustare dverse, tutte molto apprezzabili e di buon livello.
A queste appartiene questa produzione discografica della Rainbow, che nella sua collana Classics dedica ampio spazio alla musica organistica, affiancando mostri sacri dell'interpretazione nostrana a nomi veramente interessanti che ci riservano sempre gradevoli e piacevoli sorprese. Alessandro Canale è uno di questi giovani organisti che dopo brillanti studi, corsi di perfezionamento ed una onorevole "gavetta" di concorsi organistici nazionali ed internazionali in cui si è sempre distinto, dice finalmente la sua su due secoli di musica organistica europea, spaziando tra Zipoli e Mendelssohn ed attraversando disinvoltamente le insidie di Bach e di Mozart. Il tutto, si noti, senza usufruire di strumenti eclatanti e mirabolanti, bensì facendo cantare un piccolo strumento costruito da Zanin nel 2002 per la Chiesa della Pentecoste "San Vincenzo" di Thiene.
Se a prima vista il repertorio può apparire abbastanza "slegato", ascoltando il disco ci si rende conto che un filo rosso attraversa questa produzione, caratterizzandola come un excursus leggero ed invitante, mai pedante nè pesante, attraverso un itinerario musicale la cui gradevolezza è pari alla sua professionalità.
Tre brani del miglior Zipoli aprono il disco. Il Post Communio di serafica leggiadrìa introduce la meditativa Elevazione che fa della splendida Voce Umana di questo strumento la sua arma migliore. Zipoli chiude con lo spumeggiante e vivaldeggiante Offertorio "coi Flauti", a cui segue un monumento bachiano, la Toccata Adagio e Fuga BWV 564. Fin dalle prime note si può verificare quanto la curata registrazione adottata dall'organista non faccia affatto sfigurare questo strumento al confronto di tanti organi germanici di chiara fama utilizzati -talora anche a sproposito- da chi pensa che Bach non possa essere "autentico" se eseguito su italici strumenti. La brillantezza dei Ripieni, la cantabilità dei Flauti e la robustezza dei registri di pedale sono qui assolutamente "ad hoc" per l'attenta ed impeccabile interpretazione bachiana di Alessandro Canale. Robustamente impostata la Toccata iniziale, molto ben cantato l'Adagio, leggermente sottotono e poco "vigorosa" la Fuga, che avremmo preferito meno "controllata", magari anche a leggero scapito dell'assoluta pulizia tecnica che l'interprete sfoggia con leggera noncuranza, ma a favore di una grinta più decisa che, secondo noi, in questo caso non avrebbe guastato.
A seguire il trio BWV 664 su "Allein Gott in der Hoh' sei Ehr", sempre del Kantor di Lipsia, che ci accomiata dalla musica bachiana per introdurci nel mondo "organistico" di Mozart, di cui Alessandro Canale ci offre due noti brani, l'Andante K616 e la Fantasia K608. Se l'Andante è permeato della leggera eleganza che ne contraddistingue la melodiosa musicalità, Canale affronta la Fantasia quasi "a passo di carica" nell'introduzione, per poi perdere leggermente lo slancio nella fuga seguente, per la quale vale lo stesso discorso fatto più sopra per la fuga bachiana. Graziosamente interpretata la parte centrale, di cui possiamo apprezzare la cantabilità e l'accurata scelta delle timbriche. L'Allegro finale è affrontato invece con la spinta giusta e con l'adeguata vigorosità, supportata anche dalle timbriche dello strumento, spumeggianti quanto basta e solenni al punto giusto.
Deciso cambio di repertorio con la sesta Sonata di Mendelssohn, che chiude questo disco come meglio non si potrebbe. Dalla serena esposizione del tema corale iniziale si dipanano una dopo l'altra le Variazioni, ognuna delle quali sottolineata sia interpretativamente che timbricamente nella giusta misura e nell'ottica di una lettura molto attenta ed accorta. La Fuga, anche qui -ma si tratta forse di una nostra idea fissa-, ci pare manchi della necessaria vigorìa. Non possiamo che apprezzare la straordinaria pulizia con cui l'organista tratta il materiale contrappuntistico, ma ci pare che questa eccessiva cura per la precisione esecutiva alla lunga penalizzi quello che deve essere l'essenza della musica, la sua forza interiore. L'Andante finale, pur se forse tirato un pò via, chiude in bellezza questo disco, di cui siamo molto contenti di poter fare la recensione.
La cura interpretativa dell'organista, unita ad una tecnica che fa della pulizia e della precisione le sue armi migliori e ad un'intelligente e sapiente impiego delle timbriche dello strumento, fanno di questa incisione un'ottimo documento organistico da cui escono evidenziate le capacità e l'intelligenza di questo interprete che, ne siamo sicuri, nelle sue future produzioni discografiche riuscirà certamente a darci e a dirci qualcosa di sempre più interessante.
L'organo, abbiamo detto, è recente e, pur se di ridotte dimensioni, ricco di timbriche ben presenti e molto ben caratterizzate, che lo rendono adeguato sia all'esecuzione della musica italiana classica così come della letteratura bachiana, mentre in Mendelssohn si sente la mancanza di uno spessore timbrico più rispondente ad una musica che si innesta in un discorso romantico che parrebbe richiedere strumenti di diversa levatura. Ciononostante, l'utilizzo che Canale fa di questo strumento ne rende esplicite le notevolissime possibilità, di cui non possiamo che stupirci.
Tecnicamente l'incisione, effettuata nel Giugno 2003, è rispondente ai canoni delle più recenti e sofisticate produzioni di musica organistica. Lo strumento è molto presente senza risultare peraltro ingombrante. L'eco ed il riverbero sono sapientemente dosati e ci restituiscono quello che in gergo si definisce il giusto "ambiente", senza sacrificare nulla della pulizia del suono e della chiarezza della pronuncia dei registri. Nessun rumore di fondo apprezzabile e assoluta aderenza nella risposta delle dinamiche, sempre molto impegnative, dell'organo fanno di questo disco un gradevole impegno per una serata dedicata all'ascolto di buona musica.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010