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Rarità Musicali all'Organo della Basilica di S.Paolo fuori le Mura in Roma




Rarità Musicali all'Organo della Basilica di S.Paolo fuori le Mura in Roma
Organista: Graziano Fronzuto
Organo Basilica di S.Paolo fuori le Mura in Roma
CD - Edizioni Leonardi - DDD - LEOCD027

Il Professor Graziano Fronzuto è conosciuto dai nostri lettori per le sue precise, ampie e dettagliatissime trattazioni riguardanti organi storici italiani ed esteri. Ma egli è anche bravo organista e valente ed apprezzato interprete, attento soprattutto alla rivalorizzazione di strumenti storici e di un repertorio oggi pressochè dimenticato che merita di essere riproposto ed adeguatamente considerato.
Con questo disco, edito dalle Edizioni leonardi di Milano e prodotto dallo stesso Fronzuto e dall'Abbazia di San Paolo fuori le Mura in Roma, queste due particolarità vengono messe in luce mediante il riuscitissimo connubio tra un organo di grande importanza storica ed un repertorio di brani particolarmente adatti, con una "chicca" se possibile ancora più gustosa: la presenza della famosa "Marcia Nuziale Savoia-Petrovich", composta da Marco Enrico Bossi ed eseguita per la prima volta dallo stesso Bossi su questo stesso strumento nel 1896.
In questo disco sono presenti quasi due secoli di musica organistica italiana, spaziando dal primo Ottocento ai giorni nostri, e bisogna dire che il repertorio è stato scelto in modo veramente accurato e preciso, valorizzando in pieno le caratteristiche formali ed artistiche di un periodo che è stato, ed è tuttora, abbastanza controverso e discusso più a torto che a ragione.
L'excursus storico-musicale del disco mette in risalto i diversi periodi storici di questo organo, Il primo periodo riguarda la prima realizzazione dei Fratelli serassi all'epoca di Papa Pio IX.
Dalla Grande Suonata per l'Offertorio di Donizetti si passa all'Andante in Mi minore di Petrali attraverso due suggestivi brani di Renaud de Vilbac.
Il secondo periodo riguarda il primo ampliamento dello strumento, effettuato da Farinati all'epoca di Papa Leone XIII, ed è rappresentato dalla bella Sonata in La maggiore di Enrico Giovanni Natale Farinelli, meglio conosciuto come Padre Pierbattista da Falconara, che introduce la splendida Meditazione in Mi minore di Capocci.
La Toccata in Mi maggiore di Remigio Renzi ci introduce ad un periodo più moderno dell'organo, quello dell'ampliamento effettuato da Bossi e da Buccolini, ed è seguita da due piccole opere d'arte di Franco Michele Napolitano, la Preghiera in La Maggiore ed il Preludio in Do minore. Il periodo moderno viene chiuso in bellezza dalla Canzoncina per Organo di Stefano Romano. La chiusura, in totale grandiosità, del disco è riservata -e non poteva essere altrimenti- alla già citata Marcia Nuziale Savoia-Petrovich Op. 110 n. 2, brano imponente ed importante del grande Marco Enrico Bossi, il quale la concepì appositamente per questo organo e su di esso la eseguì nel 1896 in occasione delle nozze dell'allora Principe Vittorio Emanuele di Savoia con Elena Petrovich di Montenegro.
Come si vede, ampia ed articolata è la corrispondenza tra lo strumento ed il repertorio che, come si vede, non è per nulla banale ma, anzi, ci propone autori e brani di grande levatura artistica e musicale che, tra l'altro, ci consentono di avere un'idea più precisa e completa di quel periodo dell'organo italiano che è passato, per nulla indenne, dalla Riforma alla Controriforma e che, pur con tutto il suo corollario di luci ed ombre, ha posto le basi di quella che è l'organaria italiana contemporanea.
Lo strumento, che Il Maestro Fronzuto ha trattato in passato da queste pagine, ha una storia lunga, travagliata, movimentata ed interessantissima. Fonicamente e timbricamente è il tipico strumento ottocentesco italiano in perfetto stile orchestrale passato poi sotto il restyling riformista di diversi organari, l'operato di uno dei quali, Carlo Vegezzi Bossi, lo ha definitivamente reso nella conformazione timbrica che ancora oggi possiamo ascoltare, preservando accuratamente il nucleo fonico originale Serassi, le cui sonorità costituicono ancora oggi l'ossatura portante della sua tavolozza timbrica, che molto bene viene evidenziata in questo disco.
L'interprete, oltre alla perizia nella formazione del repertorio di questo disco, ci mostra non solo le sue doti di bravo organista, preciso, attento e dotato di un'ottima tecnica, ma anche quelle di interprete accurato e sensibile, profondo conoscitore non solo delle caratteristiche formali del repertorio, ma anche di tutto il periodo musicale che ci presenta, caratterizzando ogni brano con una visione filologica precisa e perfettamente rispondente agli ideali stilistici e formali dei vari autori.
Un cenno particolare va alle caratteristiche tecniche dell'incisione. Come è ben specificato nella Premessa che accompagna il disco, la registrazione di questi brani è stata eseguita, forzatamente, in condizioni molto difficili, dovute alle caratteristiche dell'ambiente, alla posizione dello strumento, alla rumorosità del complesso architettonico e della zona circostante ed all'impossibilità di usufruire della presenza di una troupe di registrazione. Il risultato, ottenuto mediante attrezzature non professionali e senza possibilità di intervenire più di tanto sul risultato finale mediante operazioni di post-produzione, se da una parte ricorda molto le registrazioni "fai da te" dei concerti dal vivo, dall'altra è ammirevole per la qualità fonica e timbrica che, seppure un poco "offuscata" e poco contrastata nelle escursioni dinamiche, ci presenta ben vive le timbriche di questo organo, che meritava davvero di essere documentato con un'incisione discografica. Sotto questo punto di vista non possiamo che condividere quello che viene detto nella presentazione del disco e, cioè, che non è fondamentale il contenitore, ma il contenuto.



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