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Musikalische Kostbarkeiten aus dem Hohen Dom zu Mainz




Musikalische Kostbarkeiten aus dem Hohen Dom zu Mainz
Organista: Albert Schönberger
CD - Organo Phon - CD 90111

Ecco una bella ed interessantissima produzione di una piccola casa discografica tedesca che ci propone, caso abbastanza raro nel panorama discografico organistico, il suono di cinque strumenti che ci riportano indietro nella storia dell'organo europeo. Tutti questi organi sono ospitati nel Duomo di Mainz (Magonza) e, assieme al sesto organo, principale e più grande (sei tastiere), peraltro giustamente non rappresentato in questo disco poichè non attinente al tema, costituiscono un excursus storico sull'evoluzione dell'arte organaria europea dal Medioevo fino ad oggi.
E' da dire che quattro di questi strumenti sono stati costruiti recentemente, copiando strumenti antichi esistenti oppure basandosi su iconografie dell'organo del passato. E' il caso del "Positivo Gotico", realizzato da Oberlinger prendendo spunto dalla famosissima pala d'altare, detta anche "Agneau Mystique", realizzata nel 1432 dai fratelli Van Eyck ed attualmente custodita presso la Cattedrale di St. Bavon di Gent (Gand) in Belgio. Analogamente, anche il "Portativo" costruito da Breitmann si ispira all'iconografia antica degli organi portativi rinascimentali. Il "Regale" ed il "Positivo da Tavolo", invece, entrambi realizzati da Oberlinger, sono copie di due autentici strumenti, il primo costruito nel 1600 da Klotz ed il secondo risalente al 1550 ed attualmente conservato presso il Museo Storico di Basilea.
Conclude la serie l'organo costruito da Oberlinger nel 1983 e posto nella St.Gotthard-Kapelle, che conta due tastiere, pedaliera e tredici registri e la cui composizione fonica è stata elaborata sulla scorta di alcuni appunti autografi lasciati a suo tempo da Dietrich Buxtehude.
Su questi strumenti, l'organista titolare del Duomo di Mainz, Albert Schönberger, esegue ed interpreta brani scelti ad hoc per documentarcene le caratteristiche musicali, foniche e timbriche. Così, sul Regale egli interpreta la Bel Fiore Danza, tratta dal "Codex Faenza" del XIV secolo, sul Portativo ci propone una sua brevissima improvvisazione, Tanz der Flöten, sul tema "Lobet den Herren", mentre sul Positivo Gotico esegue il Motetto su Adeste di Philipp de Vitry (1291-1361) ed una Tabulatura di von Stendal del XV secolo. Sul Positivo da Tavolo, invece, ci propone un Inno Ave Maris Stella, anch'esso tratto dal Codex Faenza, mentre è l'organo Oberlinger della St.Gotthard-Kapelle che ha la parte più importante. Su di esso Schönberger interpreta il Preludio e Fuga in Sol Maggiore BWV 541 di Bach, il Preludio e Fuga in Re Maggiore BuxWV 139 di Buxtehude, il Magnificat di Dandrieu, la Fantasia in Echo di Scheidt, la Sonata in Do di Zipoli, l' Hommage à Perotin di Myron Roberts e, a conclusione del disco, una sua Improvvisazione sul corale "Der du die Zeit in Händen hast".
E' molto interessante ascoltare il suono di questi strumenti, che per i non addetti ai lavori potrà sembrare alquanto "stonato" ma che, in effetti, ci riconsegna abbastanza fedelmente le caratteristiche del suono degli organi di quelle epoche, che, come ben sappiamo, non erano accordati con il sistema temperato di oggi, ma seguivano metodi di intonazione ed accordatura inequali, che se da una parte non permettevano certamente tutte le possibilità tonali di cui possiamo usufruire oggi, dall'altra erano fisiologicamente più "naturali" per l'orecchio umano. Il fatto che noi oggi troviamo "stonati" questi strumenti deriva dall'abitudine e dall'assuefazione a trecento anni di temperamento equabile. E' comunque indubbio che queste musiche interpretate su questi strumenti assumono un fascino del tutto particolare, che ci spinge a diverse considerazioni sul problema dei "Temperamenti", a cui prima o poi daremo ampio spazio nelle nostre pagine.
Albert Schönberger, titolare su queste consolles dal 1985, diplomato a Regensburg ed a Monaco, organista di notevolissime doti interpretative ed improvvisatore di spiccata ispirazione e di grande sensibilità, passa da una tastiera all'altra trasfigurando le sue capacità ed adattandole ad ogni strumento (splendido esempio la sua Improvvisazione all'Organo Portativo), cogliendo sempre in profondità lo spirito delle musiche e degli autori e rendendole perfettamente su tutti gli organi. Veramente Bravo.
Gli organi. Come abbiamo detto, a parte il due tastiere, sono copie o realizzazioni ispirate da iconografie del passato, ma questo non deve dare pretesti per pensare che essi siano stati "inventati". In effetti questi strumenti sono il frutto di decenni di studi approfonditissimi su resti di organi originali, su antichi trattati di tecnica organaria e sull'intera storia dell'organaria europea. Da tutto questo lavoro di ricerca, studio ed approfondimento sono nati questi organi, che hanno la grande importanza di documentarci su come presumibilmente suonavano "veramente" a quell'epoca e, a differenza dei pochissimi strumenti originali giunti sino a noi, hanno il vantaggio di non aver subíto le peripezie e le modifiche derivanti da cinque o seicento anni di storia organaria europea. L'unico inconveniente di questi organi è che ce ne sono molto pochi in giro, anche se da qualche decina d'anni a questa parte si sono moltiplicate (anche qui da noi in Italia) le botteghe organarie, soprattutto tipicamente artigianali, che li realizzano, e, anche, che il repertorio, nonostante le continue scoperte di antichi manoscritti ed intavolature, è ancora abbastanza scarso e poco praticato se non in rare manifestazioni musicali spiccatamente "di nicchia".
Ultima nota, come al solito, per l'aspetto strettamente tecnico della produzione. Le registrazioni sono state effettuate nel 1998 presso il Duomo di Mainz e la qualità è ottima. La presa di suono di questi piccoli strumenti è abbastanza agevole e può prestarsi a due letture diverse: privilegiare essenzialmente il suono dello strumento avvicinando i microfoni per ridurre al minimo gli effetti ambientali, oppure rendere l'effetto di ambiente, con echi e riverberi, parte integrante della registrazione. In questo disco è stata scelta una via di mezzo tra queste due ipotesi, che da una parte ci fa ascoltare il suono particolare di questi organi in tutte le sue sfumature mentre dall'altra ne mantiene il giusto livello di spazialità, rendendoci un insieme fonico molto corretto ed equilibrato, che rende l'ascolto di questo disco veramente piacevole.
Per finire, alcune annotazioni. Tra i brani ci sono anche quattro brevi commenti parlati del teologo Michael Albus, ovviamente in Tedesco e, pertanto, assolutamente incomprensibili per chi non conosca tale lingua. Allo stesso modo, rigorosamente ed esclusivamente in lingua Tedesca sono i testi del libretto a corredo del disco. A questo proposito, pur considerando la localizzazione, per così dire, "regionale" di questa piccola Casa Discografica, siamo sempre convinti che una traduzione, almeno, in Inglese, renda non solo più comprensibile e completa una produzione discografica, ma anche più "appetibile" e, perchè no, "commercializzabile".
Per gli stessi motivi, le produzioni discografiche di questa Casa Editrice non si trovano facilmente in commercio; vi consigliamo, pertanto, di visitare il sito internet: www.organophon.de e, se desiderate acquistare qualcosa (ci sono diversi dischi molto interessanti in catalogo), preparatevi, per il pagamento, ad effettuare un bonifico bancario, poichè non è previsto pagamento via Internet e Carta di Credito.
Tutto ciò non toglie che questo disco sia e rimanga, a nostro avviso, veramente interessante e non possa mancare nella nostra discoteca.



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