Logo Arretrati

Lefébure-Wely - Organ Works




Lefébure-Wely - organ Works
Organista: Ben van Oosten
CD - MDG Gold - DDD - 316 1278-2

Questa bella ed interessante produzione discografica rende omaggio ad uno dei compositori ed organisti francesi più controversi dell'Ottocento, di cui abbiamo tratteggiato la figura in una nostra passata trattazione che potete rileggere nei nostri Arretrati e che rappresenta in un certo qual modo la "cerniera" tra la musica organistica francese classica e quella romantica.
Realizzato allo splendido organo della Madeleine di Parigi, dove Lefébure-Wely fu organista per diverso tempo, dove venne acclamato a furor di popolo in moltissime occasioni per le sue mirabolanti improvvisazioni e dove accompagnò la Messa da Requiem per le esequie di Chopin trascrivendone "al volo" alcuni preludi, questo disco mette un importante sigillo sull'opera di questo musicista che se non fosse sfortunatamente morto di tubercolosi a soli cinquantadue anni avrebbe senz'altro caratterizzato molto più incisivamente e profondamente la musica organistica francese di quell'epoca.
Ben van Oosten sceglie per questo disco diversi brani tra i più significativi della produzione di Lefébure-Wely e che inquadrano molto bene la sua personalità musicale. Apre la Marche in Fa e chiude la altrettanto famosa Sortie in Si bemolle. Tra queste due pièces ci stanno diverse altre sfaccettature della personalità di questo compositore, come il Boléro de Concert, alcuni brani per il servizio liturgico (Offertoires, Communions, Versets) un paio di altre Marches ed il bellissimo -a nostro modesto parere- Noël Varié. Ascoltando questi brani ci rendiamo conto di quanto interessante e musicalmente importante egli sia stato e ci rammarichiamo moltissimo del fatto che a quel tempo non ci fossero ancora i dischi o i registratori per catturarne le improvvisazioni, che a sentire le cronache del tempo erano talmente spettacolari da convincere Franz Liszt, in visita a Parigi, a trascorrere una giornata intera all'organo con lui per ascoltarle.
Ben van Oosten conferma qui la sua meritatissima fama di ottimo interprete della musica romantico-sinfonica, proponendoci una lettura precisa, attenta, molto aderente all'estetica organistica di quell'epoca e sottolineando adeguatamente le varie particolarità che caratterizzano la musica di questo autore, restituendocene una rappresentazione particolarmente aderente allo spirito che le pervadono. Non possiamo però fare a meno di notare -ed è una constatazione che già avevamo fatto in passato circa le interpretazioni di questo organista- una leggera mancanza di "grinta" e di "energia" non tanto nell'esecuzione o nell'interpretazione, che rimangono comunque maiuscole, quanto nell'approccio complessivo a questa musica, che a suo tempo fu pensata e scritta per creare forti emozioni negli ascoltatori (in relazione alle concezioni estetiche di quei tempi, ovviamente). Se pensiamo che Lefébure-Wely durante i suoi concerti faceva alzare, abbassare e addirittura spegnere ed accendere repentinamente le luci della chiesa (ed allora non c'era l'elettricità, ma i becchi a gas...) per sottolineare anche visivamente le varie situazioni emotive che egli voleva suscitare con la sua musica, creando in tal modo un vero e proprio spettacolo di Sons et Lumières, noi ci permettiamo di preferire - ma è opinione strettamente personale- l'incisione realizzata su vinile per la Harmonia Mundi da René Saorgin nel 1976 all'organo di Nantua, che ci procura qualche emozione in più.
Ed è sicuramente il valore eccezionale dell'organo che fornisce a questa incisione una particolare importanza. Alla consolle di questo splendido strumento, realizzato da Cavaillé-Coll nel 1846 e che rappresenta il suo "biglietto da visita" estetico, essendo il primo dei grandi strumenti "sinfonici" da lui realizzati, si sono avvicendati alcuni tra i più grandi organisti e compositori francesi, dallo stesso Lefébure-Wely a Dubois, da Saint-Saens a Widor, da Fauré alla Demessieux e tanti altri, e le sue caratteristiche tecnico-fonico-timbriche lo rendono il "non plus ultra" per l'interpretazione di queste musiche, alcune delle quali è molto probabile che siano state a suo tempo eseguite alla sua consolle dallo stesso loro autore.
Le registrazioni sono state effettuate nel 2004 e sono ottimamente realizzate sia per la qualità e l'accuratezza della presa del suono che per la realizzazione del master. La presenza fonica dello strumento è efficacissima e rende pienamente la sua possenza e la sua espressività, arricchite da un "ambiente" che nulla aggiunge o toglie alla naturale riverberazione di questa splendida chiesa parigina in cui abbiamo avuto modo di apprezzare diverse volte il suono di questo strumento.
Si tratta, in definitiva, di una produzione veramente interessante e di notevole qualità che va a riempire un altro tassello di quel grande mosaico che Ben van Oosten sta componendo, che comprende tutta la musica romantico-sinfonica francese e che una volta ultimato formerà un sicuro punto fermo nella discografia mondiale. Sicuramente un disco da acquistare per arricchire la nostra discoteca.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010