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Puccini, the Organist




Puccini, the Organist
Organista: Liuwe Tamminga
CD - Passacaille 952 - DDD

La vita di Giacomo Puccini ha ispirato ed ispira tuttora films e sceneggiati televisivi, per la verità di scarso interesse per coloro che di Puccini amano più che altro la musica e le opere. Ma nella vita di questo grande musicista c'è un fatto, non molto conosciuto ai più, che ha ispirato questo disco. In effetti egli nel 1875, dopo aver conseguito il Diploma di Primo Premio in Organo (dopo aver peraltro conseguito in precedenza Diplomi e Menzioni in Armonia, Contrappunto e Composizione), presentò richiesta per essere assunto come organista presso la Cattedrale di Lucca, ma la sua richiesta fu respinta. Questo accadde anche negli anni seguenti nonostante appoggi ed intercessioni da parte di personaggi influenti sulla vita pubblica della città. E la domanda che ci si pone è appunto questa: se il giovane Giacomo Puccini fosse stato assunto come organista sarebbe poi divenuto ugualmente il grande musicista che tutti conosciamo ed apprezziamo?
La risposta è, probabilmente, no... e se anche quelle "bocciature" furono per lui, e soprattutto per la sua famiglia, dolorose, in effetti furono la sua (e nostra) fortuna. D'altra parte i suoi biografi sottolineano come in seguito lo stesso Puccini lo si trovasse spesso seduto alla consolle degli organi lucchesi, e soprattutto a quella della Cattedrale dove era stato organista suo padre, ad accompagnare le più importanti ricorrenze liturgiche.
Ed è seguendo, letteralmente, le sue orme organistiche che è stato realizzato questo disco. Si sono infatti trovate due sue firme autografe su due organi; la prima sul somiere di quello della chiesa di S. Pietro Somaldi di Lucca e la seconda all'interno del Landucci 1850 della chiesa di San Lorenzo di Farneta. E sono proprio questi due organi che sono stati scelti per l'incisione del disco. Purtroppo Puccini non ha lasciato alcun brano dedicato specificatamente all'organo; si è dovuta quindi svolgere una ricerca molto approfondita sia sugli autografi che sulle riduzioni, costruendo un repertorio che riesce a fornire di questo musicista un'immagine il più possibile completa.
Liuwe Tamminga ci propone diciannove brani che spaziano dai manoscritti delle Fughe in Sol Maggiore e Mi minore, reperiti presso l'Istituto Boccherini di Lucca, al Pot-Pourri della Madama Butterfly, ridotto per pianoforte ed edito da Ricordi; dalla Scossa Elettrica, marcetta brillante per pianoforte composta in occasione del centenario dell'invenzione della pila elettrica e dedicata ad Alessandro Volta, all' Inno a Roma composto nel 1919 ed eseguito per la prima volta allo Stadio Nazionale di Roma da centinaia di coristi. Sono presenti anche molte riduzioni e trascrizioni di brani originariamente scritti per quartetto d'archi o per pianoforte, in seguito utilizzati dallo stesso Puccini nell'ambito di sue opere (Crisantemi per quartetto d'archi, poi usato nella "Manon Lescaut", Piccolo Valzer per pianoforte, poi utilizzato ne "La Bohème", Salve Regina per voce e pianoforte, poi ripresa ne "Le Villi", e diversi altri); non manca neppure la Fuga a 4 parti, autografa, scritta da Puccini come prova di esame finale al Conservatorio di Milano. Completano il disco un paio di Minuetti originariamente scritti per quartetto d'archi, l'Adagetto per piccola orchestra, poi rielaborato ed inserito nell' "Edgar", l'Adagio in La Maggiore per pianoforte poi utilizzato nell'introduzione de "Le Villi" e diversi altri brani molto significativi della produzione musicale di questo grande musicista.
Liuwe Tamminga, apprezzato soprattutto per la sua competenza e le sue esecuzioni del repertorio italiano classico ed antico, titolare con Tagliavini degli organi di San Petronio a Bologna, in questa incisione si discosta nettamente dalle sue incisioni di Frescobaldi, Cavazzoni e Gabrieli e ci pare quasi prendersi una parentesi di divertissement cimentandosi con la musica di questo musicista del primo Novecento, della quale ci propone un'interpretazione brillante, fresca, giocosa ma al tempo stesso molto approfondita e meditata, conferendo ai brani più "seri" il giusto segno di sobrietà, agli splendidi cantabili una musicalità veramente e sentitamente "pucciniana", ai brani elegiaci un'intensa emotività meditativa ed ai brani brillanti il dovuto e scintillante brio che li caratterizza, ottimamente coadiuvato alle percussioni da Valentino Marrè e da Mirko Natalizi, con un importante ausilio di Luigi Mangiocavallo alla tastiera per la Fuga a 4 mani iniziale della Madama Butterfly.
Abbiamo detto degli strumenti, entrambi "autografati" dallo stesso Puccini nei suoi anni giovanili. Quello di San Pietro Somaldi di Lucca fu realizzato da Cacioli nel 1687, poi ampliato da Bertolucci nel 1854 e poi rivisto da Paoli nel 1877 e da Tronci nel 1903; le sue foniche sono prettamente classiche italiane, arricchite da alcuni registri coloristici aggiunti da Bertolucci, Paoli e Tronci. Lo strumento di Farneta, chiesa di San Lorenzo, fu costruito da Landucci nel 1850, e ricalca perfettamente l'estetica organaria italiana di quel tempo. Le loro condizioni di salute, e talora si sente nell'incisione, non sono delle migliori, ma riescono a supportare al meglio le esigenze interpretative e risuonano, dopo tanto tempo, delle armonie che il giovane Puccini forse aveva loro confidato a futura memoria di quello che sarebbe stato poi il suo radioso futuro.
Le incisioni sono state effettuate nel mese di Settembre dello scorso anno 2008. La presa di suono è accuratissima e molto ben calibrata, sottolineando alla perfezione ogni particolarità fonica ed interpretativa, salvo un paio di difetti molto udibili nel brano iniziale (ma forse è un difetto della copia in nostro possesso); rumore di fondo entro i limiti fisiologici e con una "presenza" ottimale della meccanica degli strumenti, che rende questa incisione ancora più aderente alla realtà.
In conclusione, un ottimo disco, una produzione interessantissima e poco usuale nel campo organistico che sicuramente sarà molto gradita sia agli appassionati di organo che ai "fans" della musica pucciniana, che qui troveranno molto buon pane per i loro denti.
Da ascoltare sicuramente.



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