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L'Organo della Chiesa di S. Maria della Consolazione di Cocconato




Antichi Organi del Canavese
Chiesa di S. Maria della Consolazione di Cocconato

Organista: Roberto Cognazzo
CD - Edizioni Leonardi Milano - DDD - LEOCD 039

Ci fa molto piacere recensire qui una delle ultime produzioni discografiche delle Edizioni Leonardi, che nell'ambito del vasto progetto editoriale dedicato agli antichi organi del Canavese, di cui abbiamo già recensito diversi interessantissimi dischi, ci fa visitare questa volta un pregevolissimo strumento che troviamo a Cocconato d'Asti, nella chiesa di S. Maria della Consolazione. Si tratta di un organo molto interessante e dalle caratteristiche abbastanza particolari, realizzato dai fratelli Lingiardi di Pavia nel 1860 ed inaugurato, si noti bene, il 17 dicembre dello stesso anno nientepopodimeno che da Padre Davide da Bergamo in persona.
Scampato quasi miracolosamente alle ventate riformiste, questo strumento con base 16 piedi e dalla tavolozza timbrica tipicamente orchestrale propria di quell'epoca, è stato restaurato pochi anni fa e ci dimostra in questo disco di quanto pregevoli fossero le realizzazioni di questi organari pavesi che operarono ampiamente in zona, realizzando una nutrita serie di organi di grande pregio e valore fonico, che nulla hanno da invidiare anche a strumenti di maggiori dimensioni realizzati dai Serassi.
Roberto Cognazzo sceglie per illustrarci questo strumento un repertorio se possibile ancora più variegato rispetto a quello di precedenti incisioni, che spazia dall'opera al balletto, dalla musica sinfonica al ragtime, in un tripudio di colori e di atmosfere in cui riconosciamo musiche note e conosciute qui riproposte sotto una luce veramente particolare, quella della trascrizione organistica, di cui Cognazzo è insuperato ed insuperabile maestro.
Dall'elegante galop della Cavalleria Leggera di von Suppé si passa al dolce Angelus di Massenet, a cui seguono il Preludio e l'Intermezzo della "Carmen" di Bizet. La Tregenda de "Le Villi" di Puccini introduce quattro brani tratti dal balletto "Il Lago dei Cigni" di Ciaikovskij tra i quali abbiamo particolarmente gradito la Danza dei piccoli cigni e la Danza Spagnola, proposti da Cognazzo con una "verve" assolutamente trascinante. Seguono poi quattro brani tratti dal "Peer Gynt" di Grieg, tra cui il notissimo Mattino, la struggente Canzone di Solvejg e la Danza Araba. Attraversiamo quindi l'Oceano per godere degli ampi respiri e degli immensi spazi del Largo dalla "Sinfonia dal Nuovo Mondo" di Dvorak, per concludere con tre Ragtimes di Scott Joplin tra cui, in chiusura di disco, il celeberrimo The Entertainer di cinematografica memoria.
Di Roberto Cognazzo, uno dei pochi veri "musicisti" che sono rimasti sul panorama italico dell'organo, non dobbiamo dire nulla di nuovo oltre a quello che abbiamo già detto in occasione delle precedenti recensioni, se non sottolineare ancora una volta che l'ascolto delle sue performances è un assoluto piacere musicale ed un vero godimento dello spirito non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti, poichè la sua capacità di offrire attraverso l'organo musica di altissimo livello rendendola piacevole e gradevole, catturando l'attenzione anche del pubblico più vario, è una prerogativa ormai rarissima da trovare nel panorama organistico odierno, in cui filologia esasperata ed aridità di "vera" cultura musicale in senso lato condizionano pesantemente e spesso negativamente il mondo di uno strumento meraviglioso che riserva sempre e comunque sorprese e novità affascinanti ed interessantissime.
Dello strumento abbiamo detto in apertura. Riportato alle sue originarie condizioni dal recente restauro, avvenuto nel 2005, asseconda l'interprete in ogni suo desiderio, mettendo a disposizione dell'ascoltatore una tavolozza timbrica che sulla base di una granitica piramide di Ripieno spiccatamente "italiana" innesta tutti quei registri coloristici ed orchestrali che trovano la loro migliore espressione in questo genere di musica. Cognazzo dà fondo a tutte queste risorse fonico-tecniche, sfruttandole fino all'ultimo tiro di mantice, ora facendo accarezzare la musica dai registri più dolci e suggestivi, ora, come suol dirsi, "tirando il collo" all'organo, in un tripudio di Ripieni, Trombe, Bombarde, Timpani, Campanelli e Banda Albanese che lasciano letteralmente entusiasmato l'ascoltatore.
Le registrazioni sono state effettuate nello scorso mese di Agosto 2008 e la qualità dell'incisione ricalca sempre gli altissimi standard che caratterizzano questa collana editoriale. Presa di suono accuratissima, presenza dello strumento quasi "fisica" e sapiente dosaggio dell'"ambiente" con rumore di fondo pressochè trascurabile rendono questo disco veramente bello ed interessante. Lo consigliamo con molto piacere a tutti i nostri amici ed appassionati che desiderino trascorrere un'ora in compagnia di ottima musica, splendidamente interpretata su di un' organo di grande valore storico e musicale.



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