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Albert Alain - Oeuvres pour Orgue




Albert Alain - Oeuvres pour Orgue
Organista: Marie-Claire Alain
CD - Calliope - CAL9750 - DDD

Tutti gli appassionati di organistiche cose conoscono molto bene i fratelli Jehan e Marie-Claire Alain, compositore eccezionale e prematuramente scomparso durante la seconda guerra mondiale il primo, famosissima e celebratissima organista la seconda. Solamente gli addetti ai lavori conoscono invece il padre Albert, che fu principalmente organista liturgico ma che rappresentò anche un punto di riferimento molto importante nella musica organistica e religiosa francese del Primo Novecento.
Nato nel 1880 da una famiglia di musicisti e subito fortemente portato per la musica organistica e religiosa, iniziò giovanissimo ad apprendere l'arte dell'organo proponendosi alla consolle dell'organo del coro della chiesa di Saint-Germain-en-Laye, dove era nato. Iscritto al Conservatorio di Parigi, nel 1904 consegue il Primo Premio in Armonia in una classe dove studiavano anche Bonnet, Cellier, Fauchet e Dupré. Studia poi con Caussade, Vierne e Guilmant. Personalità musicalmente poliedrica, oltre che all'organo si dedica anche alla musica corale e strumentale, principalmente a scopo liturgico. Fortemente influenzato da Fauré e da Vierne, si accosta con entusiasmo, grazie agli insegnamenti di Guilmant, alla musica di Bach e degli autori antichi e, verso il 1910, in un periodo di piena riscoperta del Canto Gregoriano, ne rimane affascinato e, al pari di Bonnet e di Tournemire, pone i Modi Gregoriani in una posizione di preminenza nella sua tecnica compositiva. Questo ampio ventaglio di ispirazioni musicali gli permette di diventare uno dei più interessanti compositori del periodo ed il suo catalogo, che conta più di quattrocento titoli, lo testimonia.
La sua produzione organistica può essere idealmente suddivisa in due filoni compositivi. Il primo presenta spiccati aspetti tardo-romantici ed è ricco di spunti brillanti e di carattere fortemente "sinfonico" mentre il secondo è sicuramente più "intimistico", descrittivo e raffinato. In questo secondo aspetto si inserisce la maggior parte delle sue composizioni "brevi", nella quasi totalità caratterizzate da andamenti calmi, riflessivi e da tonalità coloristiche molto marcate; questi brani, tutti di breve durata e destinati all'utilizzo liturgico, presentano una scrittura essenzialmente chiara, formalmente elegante e molto raffinata unita ad una notevole facilità di esecuzione.
Albert Alain fu organista alle consolles dei due Cavaillé-Coll della chiesa di Saint-Germain-en-Laye per tutta la vita, fino al 1971, anno della sua scomparsa.
Marie-Claire Alain in questa incisione ci offre un interessantissimo e completo panorama della produzione organistica di suo padre, alternando l'esecuzione dei brani "maggiori" e di quelli "brevi" sugli stessi organi, proponendoci in apertura il Final en fa mineur Op. 249, a cui seguono l' Andantino en sol majeur Op. 346, l' Aria en ré majeur Op. 425, lo Scherzo en mi mineur Op. 423, l'Élégie Op. 396 e l'Andantino en ut dièse mineur Op. 437 interpretati all'organo maggiore, realizzato da Cavaillé-Coll nel 1852 e che conta tre tastiere e pedaliera. Seguono poi cinque pezzi "brevi", eseguiti all'Orgue de Choeur, anch'esso realizzato da Cavaillé-Coll nel 1889 su due tastiere e pedaliera. Possiamo qui ascoltare la Toccatina Op. 373, tre brani molto caratteristici (Op. 345, 357 e 347) ed una splendida Berceuse Op. 395. Si ritorna poi sul Grand Orgue per ascoltare il Carillon sur Lauda Sion Op. 424, il Carillon de Bougival Op. 368, il Au temps de Noël Op. 360, Il Largo Op. 427, l'Andante en si majeur Op. 306, per concludere in splendore con la Toccata sur Cantemus Domino Op. 323.
Marie-Claire Alain rende in questo disco un particolarmente sentito omaggio alla musica ed alla figura del padre, presentandocelo in tutte le sue molteplici sfaccettature, che gli rendono pienamente quei meriti musicali ed artistici che per troppo tempo la notorietà del figlio Jehan gli avevano tolto, ed in effetti ascoltando questo disco non possiamo fare a meno di avere molto più chiara anche la "discendenza" musicale di Jehan Alain, comprendendone assai più compiutamente la personalità musicale. Tecnicamente ed artisticamente non dobbiamo qui dire nulla di più di quanto è stato già ampiamente e "ad abundantiam" scritto su questa grandissima interprete dell'organo se non che forse qui sentiamo emergere un coinvolgimento emotivo ed affettivo molto più marcato di quanto non abbiamo potuto rilevare in altre incisioni dedicate alla musica di altri compositori. Sotto questo punto di vista, riteniamo che ascoltare questa interpretazione equivalga (e forse anche con qualcosa in più) ad ascoltare questi brani eseguiti dall'autore.
L'incisione, effettuata nel 2007, è molto buona e rientra nei canoni di assoluta eccellenza che caratterizzano tutte le produzioni della Calliope. La presa di suono è molto accurata e la resa dei piani sonori è perfetta. Il rumore di fondo è assolutamente fisiologico e l' "ambiente", con il rumore della trasmissione dell'organo che, come in un ascolto dal vivo, diventa talora molto presente, è assolutamente perfetto per un ascolto assolutamente corrispondente alla realtà.



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