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Equivoci - tra passato e presente




Equivoci - tra passato e presente
Organista: Andrea Toschi
Marco Tampieri e Nicola Baratin (Trombe)
CD - Produzione Conservatorio di Musica di Adria
Edizione Limitata senza numero - DDD

Dobbiamo dire che le performances discografiche dell'amico Andrea Toschi hanno sempre l'apprezzabile caratteristica di non seguire i solchi già tracciati per andare ad esplorare territori nuovi e poco conosciuti, ed anche questa produzione non è da meno rispetto alle precedenti, confermando pienamente la personalità musicale ed artistica di questo organista, che rivolge la sua attenzione con pari interesse sia alla musica antica, di cui è affermatissimo interprete, sia alle nuove prospettive, specificatamente italiane, del panorama organistico, dimostrando in entrambi i casi una preparazione, una competenza ed una visione filologicamente accuratissima che fanno di queste incisioni vere e proprie "chicche" musicali da non perdere
Anticipato da un titolo ("Equivoci") che può dar luogo ad equivoci (ma che in effetti deriva dall'etimologia latina del termine e che significa letteralmente "parità di voci"), il repertorio di questo disco è estremamente ricco e raffinato e comprende sei opere del Novecento, partendo da Pellegrino Santucci (1929) per arrivare fino a Pierdamiano Peretti (1974).
L'apertura del disco è affidata alla Liturgical Suite di David Short, formalmente "classica" sia nella struttura generale che in quella dei tre brani che la compongono (Prelude, Aria, Postlude) nella quale le modalità liturgiche costituiscono il materiale musicale di base, trattato in modo architetturalmente complesso, con intrecci e cambi modali repentini e di grande effetto sia spaziale che sonoro che ricordano le opere per tromba ed organo del miglior Langlais.
Seguono tre brani di Adriano Lincetto: L' Introduzione ed il Finale per due trombe ed organo tratti dalla "Messa degli Artisti", intercalati dall' Elegia per tromba ed organo. Se i due movimenti tratti dalla Messa utilizzano una struttura spiccatamente concertante arricchita da uno spiccato vigore ritmico in cui il serrato contrappunto tra le due trombe ne costituisce solida ossatura, l'Elegia presenta evoluzioni armoniche delicatamente raffinate dell'organo, a cui si sovrappone uno splendido cantabile dagli echi quasi rarefatti che rende l'ascolto di questo brano veramente gradevole.
Ricordiamo Pierdamiano Peretti, ormai quasi un ventennio orsono, acclamato e strepitoso vincitore di un Concorso Organistico in cui chi scrive era membro di commissione, e già allora avevamo potuto apprezzare le notevoli capacità musicali ed interpretative di questo "giovane". Ora in questo disco possiamo ascoltare il suo Dittico Liturgico, basato su alcune sequenze del canto gregoriano, nel quale polimodalità, ritmiche contrastanti, armonizzazioni spesso dissonanti e figurazioni di derivazione jazzistica si alternano ad atmosfere e colori di squisita sensibilità e di cantabilità molto espressiva.
Di Giorgio Pressato possiamo poi apprezzare due brani tratti dalle sue Improvvisazioni Gregoriane: In Excelsiis Gloria per organo e tromba e, a seguire, Ave Regina Coelorumper organo solo. La prima è costituita da una serie di variazioni in cui le figurazioni si accrescono ritmicamente e polifonicamente fino alla variazione finale. La seconda presenta anch'essa la struttura formale delle variazioni in cui, in questo caso, la modalità del tema, pur integrata progressivamente da arricchimenti ritmici e cromatici, rimane sempre quale solido fondamento dell'architettura strutturale del brano.
Padre Pellegrino Santucci è qui rappresentato da cinque brani liturgici, Pange Lingua, Alleluja, Ave Regina Coelorum, Ave Maria e Salve Mater che seguendo la costruzione formale del corale figurato, presentano una scrittura fittamente polifonica affidata all'organo e sapientemente arricchita con interessanti modulazioni cromatiche, mentre le melodie vengono splendidamente "cantate" dalla tromba. Molto interessante risulta l'Alleluja, scritta in uno stile fugato concertante che ne sottolinea fortemente il carattere.
La chiusura del disco è affidata a tre opere di Daniele Zanettovich, forse uno dei migliori rappresentanti della scuola contemporanea italiana. Aire sobre una melodia Antigua è il primo brano, in cui su di un Bordone (di nome e di fatto) dell'organo, la tromba improvvisa in libertà sbizzarrendosi pienamente in figurazioni arabescate che intersecano echi melopeici spagnoli e tratti di grande virtuosismo. I Preludi e Capricci sopra una canzone da ballo per due trombe ed organo presentano invece una scrittura molto complessa, caratterizzata da giochi imitativi, polifonie elaborate in cui le due trombe ora "giocano" rimbalzandosi i temi, ora armonizzano gli stessi con gradevole grazia mentre l'organo si destreggia tra polimodalità, ritmiche elaborate, tratti che echeggiano la musica toccatistica rinascimentale e cantabili di graziosa levità. La Monteverdiana, ricercare sopra un'aria dell'Orfeo per tromba ed organo, conclude il disco. Basato sull'aria "Tu se' morta" dell'"Orfeo" di Monteverdi, questo brano vede tromba ed organo dialogare su di una struttura impostata sullo stile del "recitar cantando", arricchito di fioriture di carattere spiccatamente vocale in un'atmosfera armonica quasi rarefatta di dolce malinconia.
Andrea Toschi si dimostra qui, come già avevamo avuto modo di sottolinerare nelle nostre precedenti recensioni a lui dedicate, interprete profondo e di grande musicalità. Marco Tampieri dimostra una padronanza tecnica ed una sensibilità molto spiccate che gli consentono di affrontare con disinvoltura le problematiche interpretative più ostiche e di sfoggiare un'espressività di grande impatto emotivo nelle pagine più sentite ed intimistiche. Nicola Baratin non è sicuramente da meno e di lui possiamo apprezzare una notevole tecnica ed un approccio all'interpretazione, anche nelle pagine più impegnative, di ottimo spessore e di grande musicalità.
L'organo utilizzato è un bel meccanico realizzato da Zanin per la chiesa di San Francesco d'Assisi in quel di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. Due tastiere, pedaliera ed una tavolozza timbrica ricca di mutazioni su di una base fonica squisitamente italiana, con la sua brillantezza e le sue timbriche ora potenti ora delicate, è perfetto per l'interpretazione delle musiche di questo disco.
Tecnicamente il disco è molto ben realizzato. La "presenza" delle trombe è molto viva e la presa di suono piuttosto "asciutta" pur senza alcuna penalizzazione dell'ambiente, con riverbero ed eco dosati nel migliore dei modi, ci fanno apprezzare fin nei minimi particolari la bellezza delle musiche e la bravura degli interpreti. Ottimo anche il lavoro di post-produzione e, considerato che trattasi di una registrazione effettuando utilizzando un'attrezzatura "entry-level", seppur di ottima qualità, non possiamo fare a meno di stupirci di quanto si possano realizzare splendide produzioni anche senza dover necessariamente dispiegare plotoni di tecnici, chilometri di cavi, mixers faraonici ed apparecchiature di registrazione costosissime.
Un'ultima particolarità. Questo disco non lo si trova nei negozi e non viene distribuito, Si tratta di una produzione in numero limitato di copie realizzata dal Conservatorio di Musica "A.Buzzolla" di Adria a cui ci si può rivolgere direttamente per avere informazioni su come ottenerlo. Poichè lo consigliamo vivamente ai nostri lettori, affrettatevi a contattarlo!



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