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Organo della chiesa di S. Maria di Feletto




Musiche Risorgimentali sul 'sontuoso' Organo di Feletto
Organista: Walter Savant-Levet
CD - Edizioni Leonardi Milano - LEOCD044 - DDD

Nell'ambito delle numerose celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità di' Italia ci ha fatto un particolare piacere apprendere che una casa discografica italiana, la Edizioni Leonardi di Milano, ha voluto dedicare espressamente una sua produzione a questa ricorrenza. E ci ha fatto ancora più piacere sapere che questa produzione è stata dedicata alla musica organistica, specificatamente alla musica organistica italiana del periodo risorgimentale. Abbiamo così ascoltato con grande soddisfazione questo disco, che fa parte della prestigiosa collana dedicata agli "Antichi Organi del Canavese", splendidamente curata da Roberto Ricco ed Adriano Giacometto e della quale abbiamo spesso recensito altre interessantissime produzioni.
Il Risorgimento Italiano è il "fil-rouge" di questo disco, che partendo dalla cosidetta "Marcia Reale dei Savoia" (che in realtà è la Marcia d'Ordinanza dell'Armata di Sua Maestà il Re di Sardegna), composta dal torinese Giuseppe Gabetti nel 1830 (brano che fu Inno Nazionale Italiano fino al 1946), attraverso un percorso musicale di grande suggestione e di rara intensità, si conclude con "Il canto degli Italiani", universalmente noto come "Inno di Mameli", composto nel 1847 dal genovese Michele Novaro musicando, appunto, i versi del poeta Goffredo Mameli e che è il nostro attuale Inno Nazionale (provvisorio dal 1946 ed ufficiale dal 2005).
Questo disco è per l'occasione stato proposto a diverse Autorità locali, regionali e nazionali, ed è molto significativo che anche il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo abbia particolarmente apprezzato non solo per l'alto contenuto artistico e musicale, ma anche per il significativo contributo che questa produzione aggiunge alla ricorrenza. Pur senza nulla togliere alle grandi celebrazioni dedicate all'Anniversario dell'Unità Italiana, personalmente riteniamo che siano le piccole iniziative che conferiscono ai grandi avvenimenti quel particolare "valore aggiunto" che li rende autenticamente sentiti e partecipati dalla gente. E, senza alcun dubbio, questo disco è sicuramente una di queste "piccole" iniziative, e di ciò a Ricco e Giacometto non possiamo che essere davvero -ed italianamente- grati.
Ma è anche il notevole valore "musicale" che rende quest'incisione assolutamente splendida. In essa troviamo l'"Inno Sardo Nazionale" di Gonella, la "Marcia in Re", di anonimo autore (ma attribuita anch'essa a Gabetti) e meglio conosciuta come "Fanfara Reale", che nelle esecuzioni istituzionali pre-repubblicane veniva eseguita dai soli ottoni come introduzione alla "Marcia Reale", i "Versetti per il Gloria" di Petrali, i "Versetti Brillanti" di Giuseppe Perosi, padre del ben più noto Lorenzo e "Kapellmeister" presso il Duomo di Tortona, quattro movimenti musicali di Ponchielli, il "Suoni la tromba" da "I Puritani" di Bellini, la "Sinfonia" da "Nabucodonosor" di Verdi (e nell'ambito di un ascolto "storiografico-patriottico" del disco verrebbe qui quasi da dire anche a noi "Viva V.E.R.D.I.") ed infine, per completare splendidamente questo panorama "risorgimentale", troviamo due brani del grande Padre Davide da Bergamo: la "Gran Sinfonia" in Re Maggiore e, ciliegina sulla torta, quello che personalmente consideriamo un notevolissimo "poema sinfonico risorgimentale", cioè "Le sanguinose giornate di Marzo ossia La Rivoluzione di Milano", splendido ed imponente affresco sinfonico in cui Felice Moretti ci racconta attraverso episodi musicali di grande impatto emotivo l'evoluzione dei moti popolari risorgimentali milanesi del 1848 e noi, ascoltando questo brano, riusciamo quasi ad immaginare e rivivere quei momenti storici che rappresentarono una tappa fondamentale della storia della nostra Italia; e ci rammarichiamo un poco del fatto che nell'organo utilizzato per l'incisione non ci sia la campana, prevista dall'autore per sottolineare, con il suo suono "a martello", la chiamata alle barricate dei patrioti milanesi. Possiamo dire, senza tema di essere smentiti, che Padre Davide in questo brano raggiunge (e spesso supera ampiamente) con l'emozione musicale lo stesso scopo dei cronisti e scrittori dell'epoca che raccontarono praticamente "in presa diretta" questo avvenimento.
Walter Savant-Levet, di cui abbiamo già in passato e per più fiate intessuto le lodi, si presenta qui in grande spolvero, sfoderando grinta, decisione, perfetta comprensione dello spirito più profondo del repertorio ed una tecnica precisissima e puntualissima che, sapientemente arricchita da quel virtuosismo squisitamente "sinfonico-italiano" che è il sale di questa musica, ci offre un'interpretazione maiuscola e di eccezionale spessore artistico, musicale ed interpretativo.
L'organo di Feletto, realizzato nel 1825 dai Serassi, con le sue due tastiere (Grande Organo ed Organo Eco) e la classica pedaliera a leggìo di 17 tasti, sembra quasi stesse aspettando da centottantasei anni di poter rivivere (e far rivivere anche per tutti noi) questa gloriosa epopea, e la sua rutilante tavolozza timbrica sembra quasi esaltarsi, abilmente sollecitata dall'organista (che usa tutti, ma proprio tutti, i registri, compresi gli "Uccelli"), nel sottolineare momenti solenni, drammatici, festosi, intimistici, patetici, eroici, descrittivi e romantici nella più italica accezione, dimostrandoci -una volta di più- che l'organo italiano di quell'epoca, nonostante sia stato ingiustamente e proditoriamente penalizzato per quasi un secolo, per dirla un po' aulicamente, "a nessuno era secondo".
Sotto il punto di vista tecnico, questo CD segue fedelmente i principi altamente qualitativi che fanno di questa collana una delle migliori sul mercato nazionale ed internazionale e corona meravigliosamente i suoi quindici anni di attività al servizio dell'organo italiano e della sua musica. La presa di suono è accuratissima e non solo i piani sonori sono perfettamente individuati, ma anche le varie voci dell'organo vengono "catturate" e rese splendidamente presenti. Il rumore di fondo è perfettamente calibrato per sottolineare i necessari "rumori ambientali" dell'organo, assolutamente necessari per rendere il più naturale possibile l'ascolto mentre eco e riverbero sono assolutamente naturali e fisiologici. Il tutto per un risultato finale davvero splendido e talmente gradevole da farci pigiare il tasto "Repeat All" del nostro lettore per prolungare il piacere dell'ascolto. In conclusione, riteniamo che questo disco non possa mancare assolutamente dalla discoteca di tutti gli appassionati della musica organistica italiana, a cui lo consigliamo veramente con grande piacere.



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