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L'Organo Storico della SS.Annunziata di Gaeta




L'Organo Storico di Alessandro Scarlatti
della SS.Annunziata di Gaeta

Organista: Graziano Fronzuto
Edizioni Leonardi Milano - LEOCD 046 - CD - DDD

E' con vero piacere che recensiamo qui l'ultima fatica organistica del Prof. Graziano Fronzuto, che oltre ad essere un abituale collaboratore di queste pagine è anche valente organista ed organologo di chiara fama.
Anche in questo disco, come nelle precedenti sue produzioni (sia "casalinghe" che ufficiali), le doti di questo organista (che, ricordiamolo, di mestiere fa tutt'altro) si coniugano solidamente con la sua visione profondamente legata alla riscoperta di musiche rare e spesso mai incise. Sappiamo della sua passione per la ricerca di partiture di particolare interesse, spesso ritrovate ancora allo stato di manoscritto oppure scovate tra mille difficoltà presso recondite biblioteche musicali di provincia e di paese. Anche in questo disco troviamo tale passione per la ricerca e per la rivalorizzazione di musiche poco note e, infallibilmente, la perfetta rispondenza di queste musiche all'argomentazione che fa da "fil rouge" filologico-musicale alle sue produzioni, rispondenza che il Prof. Fronzuto esplica in modo magistrale anche in occasione dei suoi concerti.
Se il soggetto del disco è un organo "storico", di cui abbiamo in passato parlato su queste pagine quando ancora era da ipotizzare un intervento di restauro, l'oggetto musicale è strettamente legato a questo strumento e, soprattutto, al luogo dove esso è custodito: Gaeta, che -detto per inciso- è anche la patria dell'interprete, che con questo disco ha voluto "fissare" per i posteri un suo concerto effettuato il 12 agosto dello scorso anno 2010, dedicato non solo all'organo ed al suo ispiratore (Alessandro Scarlatti) ma anche alla sua città ed sua alla gente.
Il repertorio scelto da Fronzuto è, quindi, un omaggio alla città di Gaeta. I n esso troviamo la "Toccata in La" di Alessandro Scarlatti (che fu organista in questa chiesa e che suonò per diversi anni questo strumento), la "Suite pour la prise de Gaeta" di Jacques-Alexandre de Saint-Luc, il "Preludio e Fuga in Mib Maggiore BWV 876" (estratto dal "Clavicembalo ben Temperato") di Johann Sebastian Bach il quale, come già abbiamo raccontato in passato, compose una Cantata per il matrimonio di Carlo III di Borbone e della Regina Maria Amalia, cantata che fu rappresentata proprio in questa chiesa, il "Sacro Coro in onore di Re Ferdinando" di Giovanni Paisiello, il "Dirige Domine Deus in cospectu Tuo viam meam" di Thomas Attwood, compositore britannico che effettuò i propri studi musicali a Napoli con Piccinni e Sacchini, l'Andante "Bella adorata incognita", tratto da "Il Giuramento" di Saverio Mercadante, che fu il primo direttore del Conservatorio "San Pietro a Majella" di Napoli, la "Marcia Solenne" di Rossini, che veniva suonata dall'organo e dagli ottoni quando il Papa Pio IX, in esilio a Gaeta, faceva il suo ingresso in questa chiesa, il "Minuetto in Mi minore" di Giuseppe Martucci, allievo di Mercadante, Cesi e Tosti e notevolissimo rappresentante della splendida scuola musicale napoletana dell'Ottocento, ed il Preludio Elegiaco in Do minore" di Franco Michele Napolitano, a sua volta allievo di Martucci ed uno dei maggiori rappresentanti del Novecento musicale italiano. Per chiudere adeguatamente il cerchio della storia musicale Gaetana e di questo organo, Fronzuto ci propone la "Fuga in Sol maggiore" di Scarlatti e, sorpresa, la conosciutissima "Tammuriata Nera" di E.A.Mario, autore notissimo il cui vero nome, Giovanni Ermete Gaeta, ne rivela chiaramente le origini.
Come si può constatare, si tratta di musiche rare, scelte con la cura minuziosa del musicista che vuole dare sempre un tocco di specificità particolare alle sue performances e, soprattutto, che seguono una consecutio storico-musicologica che fanno di questo disco (e del concerto che esso ripropone) una specie di "unicum" storiografico e musicale che spesso manca ad incisioni e concerti che millantano tante pretese di accuratezza ma che alla resa dei conti si riducono a sequenze di brani spesso senza capo nè coda.
Graziano Fronzuto si dimostra qui, ancora una volta, un ottimo organista in cui è apprezzabile in modo particolare l'approccio ai brani, che vengono visti e considerati nella loro completezza senza mai scinderli dalla loro ispirazione e dal loro legame con il contesto musicale e storico e che vengono resi con un'attenzione estrema alla rispondenza con lo strumento utilizzato. A questo proposito, se consideriamo che l'organo della chiesa della SS.Annunziata di Gaeta possiede soli sette registri, appartenenti tutti alla piramide del Ripieno (dal Principale 8 alla Vigesimanona) e non presenta nè flauti nè ancie nè Voce Umana, ascoltando questo concerto non si può che rimanere stupiti ed ammirati dal fenomenale risultato fonico che l'organista riesce ad ottenere.
Questo organo risale al 1689 e fu realizzato dall'organaro napoletano Giuseppe De Martino sotto la supervisione personale di Alessandro Scarlatti. La sua storia, dopo un primo periodo assai felice, lo vide decadere dapprima con il periodo napoleonico e poi, dopo un periodo di ripresa dell'attività, nuovamente abbandonato nei primi anni del Novecento. Fu addirittura smontato e trasferito in un'altra chiesa, dove rimase fino al 1980, anno in cui fu riportato all'Annunziata ma sistemato, invece che sulla sua cantoria, a terra. Solamente nel 2009, grazie all'insistente ed incessante interessamento dello stesso Prof. Graziano Fronzuto, si è potuto effettuare un restauro puramente conservativo da parte dell'organaro Alessandro Girotto e lo strumento ha ripreso il suo posto sulla cantoria dove era nato. La oggettiva "povertà" della sua tavolozza timbrica lo rende apparentemente poco "appetibile" per la gran parte degli organisti, ma questo disco ci dimostra che anche le sole sonorità basilari dell'organo, nella giusta successione armonica del Ripieno a file separate, se sapientemente utilizzate sono più che sufficienti per rendere uno strumento "completo".
Come abbiamo detto in apertura, questo disco è la registrazione "live" del concerto che Graziano Fronzuto ha tenuto il 12 agosto dello scorso anno 2010. Come tale questa incisione, pur se effettuata con apparecchiature digitali di buon livello, risente di tutte le imperfezioni che la registrazione "live" comporta, dal rumore di fondo ai rumori ambientali, dalla difficoltà nel dosare gli effetti di eco e riverbero all'impossibilità di effettuare un adeguato lavoro di post-produzione. Ciò non ostante, il risultato è di ottimo livello ed il prodotto finale ci presenta un disco in cui le rarità abbondano e costituiranno un interessantissimo percorso musicale per tutti coloro che vorranno ascoltarlo.



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