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Letteratura Organistica dal Tre al Novecento




Letteratura Organistica dal Tre al Novecento
Autore: Giuseppe Radole
Edizioni Carrara - 1996

Chi di voi conosce Albert Jenny, Cristobal Halffter, Zdenek Fibich e Francesco Nigetti?.... Ed avete mai sentito parlare di William Jones of Nayland, Conrad Baden, Serafino Alassio e Adolf Brunner?.... Personalmente, e rendendomi conto in modo compiuto della mia immane ignoranza, non ne avevo mai sentito parlare prima di leggere questo libro, che comprende, se non abbiamo contato male, ben 1924 (avete letto bene, sono proprio tanti così) nominativi di musicisti e personaggi che hanno popolato il panorama dell'organo e della musica organistica dagli albori fino ai giorni nostri, raccolti e brevemente illustrati da Giuseppe Radole per i tipi delle Edizioni Carrara di Bergamo.
Giuseppe Radole, notevole figura della Musica Sacra nostrana degli ultimi cinquant'anni, compositore, organista, direttore di coro, didatta di grande levatura e con una spiccata passione anche per la musica popolare, in quattrocento pagine fitte di nomi e di date, mette in fila tutti coloro che, per un verso o per l'altro, hanno avuto un ruolo nella storia dell'organo mondiale a partire dal "Frammento Robertsbridge" del 1325 (prima citazione del libro) fino ai più giovani esponenti della musica organistica odierna tra cui, per l'Italia, Massimo Nosetti, e, ultimo nominativo citato, Jan Bonington per l'Australia.
Come si può vedere, una massiccia ed imponente opera di catalogazione che non vuole comunque essere uno scarno elenco di nomi e di date. Il tutto è infatti organizzato cronologicamente ed ogni personaggio è perfettamente inquadrato nel contesto storico e culturale della sua epoca. Di ognuno, inoltre, è presentato un breve profilo storico ed una summa della produzione musicale, con diversi ed interessanti spunti di tipo cronachistico ed un sempre preciso e puntuale piccolo approfondimento dell'epoca e della storia musicale in cui si trova ad operare.
Dobbiamo dire che, prima di leggerlo, non pensavamo che in questo volumetto si potessero racchiudere tante e tali informazioni. Il pregio di quest'opera è soprattutto l'elaboratezza della sintesi, per cui anche in poche righe l'autore riesce a rendere un quadro esaurientemente sufficiente per avere tutte le informazioni necessarie, senza perdersi in inutili ed inopportune digressioni. Questo volume può essere considerato, per questo suo pregio, sotto un duplice punto di vista: da una parte è una completa ed esauriente storia dell'organo e della musica organistica in cui tutti gli aspetti più importanti vengono adeguatamente sviluppati e presentati in modo preciso, conciso, semplice e molto lineare; dall'altra è una specie di dizionario che fornisce al lettore tutte le notizie più importanti su vita, opere, fatti e particolarità di autori, compositori, organisti e vari personaggi che nell'arco di sei secoli hanno operato nel campo dell'organo e della musica organistica. Un altro pregio, non indifferente, di questo libro, è la visione assolutamente globale della trattazione. Al contrario di altre opere similari che restringono il campo, ad esempio, alla sola Europa o, anche, alle sole varie scuole nazionali, in questo volumetto ci sta tutto, Vecchio, Nuovo e Nuovissimo Mondo e tutti i personaggi citati vengono trattati con eguale dignità pur nella differenziazione dovuta al loro grado di importanza nel panorama musicale generale. Quello che si apprezza in quest'opera è soprattutto la decisa intenzione di non lasciare fuori nessuno e di fornire per ogni nominativo tutte le informazioni necessarie per comprenderne, almeno per sommi capi, la vita e l'opera.
Certamente, e non poteva essere diversamente, la schematicità dell'impianto è il limite più evidente di questo libro ed in certi momenti non avremmo disdegnato qualche notiziola in più, ma alla fine della lettura, se teniamo conto del numero di personaggi trattati, non possiamo fare a meno di rimanere sorpresi da come agevolmente Giuseppe Radole sia riuscito a farci "digerire" quasi duemila vite, storie ed opere senza grossi traumi e, ripensandoci bene, ci rendiamo conto che abbiamo anche accresciuto di molto la nostra cultura organistica, il che è esattamente lo scopo che l'autore si prefiggeva di raggiungere.
Noi abbiamo letto tutto il libro per dovere di recensione, e, come abbiamo già detto, nonostante l'impostazione generale, la lettura non è stata afflitta da quelle voglie di buttarlo dalla finestra che di solito ci prendono quando leggiamo similari opere dove liste di nomi e date ci confondono la vista e le idee e, anzi, la storia dell'organo ci è apparsa molto più completa, trovando in questo libro alcuni trait-d'union che ci mancavano per completarne la conoscenza; inoltre, la lettura di alcuni capitoli ci ha aperto prospettive di approfondimento molto interessanti e fino ad oggi insospettate. Ma questo libro è utilissimo soprattutto per una consultazione a tema, quando si desidera sapere qualcosa su qualche autore o su qualche opera di cui poco o nulla prima si sapeva. In queste pagine troviamo tutto ciò che serve per farci un'idea di base, già di per se abbastanza completa, e lo stimolo intellettuale e musicale per approfondirla. In definitiva, riteniamo che questo volumetto, piccolo di dimensioni ma molto "grande" per contenuti, sia assolutamente indispensabile per chiunque si interessi, a qualsiasi titolo, all'organo, alla sua storia ed alla sua musica.



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