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L'Arte degli Organi a Padova




L'Arte degli Organi a Padova
Autore: Alberto Sabatini
Edizioni Armelin Musica - 2000

Proseguiamo oggi il nostro viaggio in quella parte dell'editoria musicale che dedica ampio spazio alle realtà organarie ed organistiche nostrane. Dopo aver visitato, nella precedente trattazione, gli organi della Diocesi di Vittorio Veneto, oggi ci affidiamo ad un altro caro amico, Alberto Sabatini, anch'egli organista e compositore -di cui abbiamo già recensito in passato un'interessantissima composizione- il quale dedica una buona parte del suo tempo anche alla ricerca ed alla storiografia organaria della sua zona. I frutti di questa sua attività, per così dire, "collaterale" a quella organistica, si sono palesati in diverse monografie dedicate ad antichi ed interessanti organi del Padovano. A queste brevi ma interessanti monografie si è aggiunto, recentemente, un bel volume che ci propone una completissima ed esauriente catalogazione di tutti gli strumenti esistenti nella Città di Padova.
Non ci stancheremo mai di sottolineare, a proposito di queste realizzazioni, quanto esse siano importanti per la storia dell'organo italiano, poichè se a prima vista possono sembrare scarne e banali schedature di tipi tecnico o didascalico, costituiscono invece una fotografia fedele del patrimonio organistico italiano, e queste fotografie ci permettono di seguire la nascita, vita e morte dei singoli strumenti, seguendone passo passo la storia e costruendo, mattone dopo mattone, una precisa mappa dell'evoluzione dell'arte organaria italiana (e non solo italiana). Ed è proprio da questi lavori, che sono sempre lunghi, noiosi, faticosi e difficilissimi da realizzare, che prendono poi origine le grandi ricerche ed i grandi studi che ci propongono poi la storia dell'organo italiano nei secoli. La storia dell'organo non esisterebbe se non ci fosse quella nutrita schiera di appassionati e di cultori che sacrificano tempo e risorse nel visitare sperdute chiese di campagna, bisticciando con parroci e sacrestani per ottenere le autorizzazioni ed arrabattandosi su cantorie polverose ed abbandonate al solo scopo di cercare dati e notizie su strumenti che spesso sono dimenticati da tutti.
Anche il lavoro di Alberto Sabatini è decisamente ottimo. Egli ci presenta un ponderoso volume in cui sono riportate le schede di circa centoquindici strumenti, tra cui sono citati anche alcuni organi ormai non più esistenti perchè demoliti o dispersi. Dopo le presentazioni di rito da parte del Sindaco di Padova e del Presidente della Provincia, patrocinanti della realizzazione, l'Autore ci introduce all'argomento con un'ampia trattazione riservata alle varie famiglie e stirpi di organari che sono stati (e sono tuttora) attivi nel Padovano. Questa piccola storia dell'organaria padovana è arricchita e confortata da precisi e puntuali riferimenti documentari e si rivela particolarmente preziosa per il lettore "ospite" che non abbia ben chiara la situazione.
Seguono poi le schede degli strumenti, in rigoroso ordine alfabetico. Ognuna di esse riporta, oltre alla disposizione fonica ed alle caratteristiche, anche -quando possibile- una breve trattazione storica (molto spesso corredata da reperti archivistici) ed un breve compendio di notizie fonico-timbriche che vanno a completare perfettamente il quadro generale. Quasi tutte le schede, inoltre, sono corredate da una o più fotografie che completano l'opera con un'utilissima documentazione iconografica.
A seguire viene proposto l'elenco delle chiese di Padova (più di trenta) ancora sprovviste di organo. Una trattazione a parte viene riservata all'organo realizzato nel 1930 in occasione del VII Centenario Antoniano, a cui segue un succinto elenco, completo degli indirizzi, degli organari ancora oggi attivi nel Padovano. Una corposa bibliografia chiude il volume, che conta trecentocinquanta pagine giuste.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la lettura di questo libro è molto gradevole, soprattutto per la presenza di quei contributi storici di cui abbiamo già parlato che ci accompagnano nella conoscenza più approfondita delle vicende di questi organi. A questo proposito abbiamo apprezzato in particolare modo la completezza delle notizie storiche relative agli strumenti della Basilica del Santo e del Duomo. Ma l'Autore, quando ne ha la possibilità, non lesina le informazioni e tutti gli strumenti vengono trattati con pari importanza e dignità. Tra le curiosità, oltre alla pagina dedicata all'Organo del Centenario Antoniano, anche quella dedicata allo "Steinmeyer/Laukhuff" che si trova nel Duomo dei Militari, uno splendido strumento tedesco in ogni sua parte.
In definitiva, un volume che unisce all'indispensabile e necessario nozionismo anche un corposo contributo di carattere storico ed artistico che lo rende non solo utilissimo per fini documentaristici ma anche molto gradevole per una lettura più disimpegnata. Lo consigliamo volentieri ai nostri amici lettori.



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