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L'Organo Inzoli della chiesa di S.Giovanni Battista in Adro




L'Organo Pacifico Inzoli della chiesa di S.Giovanni Battista in Adro
Autori: Renata Casarin, Michel Formentelli, Umberto Perini e Giuseppe Spataro
Edito dalla Parrocchia di S.Giovanni Battista di Adro - 2005

Gli amici che frequentano spesso le nostre pagine sanno che talora dedichiamo una recensione a libri e/o trattazioni che riguardano strumenti ed organi in occasione di restauri o rifacimenti. Oggi presentiamo un interessante, corposo (240 pagine) e molto ben realizzato libro che riguarda l'organo costruito nel 1891 da Inzoli per la chiesa parrocchiale di Adro, in provincia di Brescia. Questo strumento, di splendida ed accuratissima fattura, ha in effetti una particolarità; è infatti uno dei primi organi italiani che utilizza la "Leva Barker" (definita anche "Macchina pneumatica Barker") per la trasmissione del Grande Organo e per l'azionamento del "Tiratutti" e della "Terzamano". E, a conferma della sua importanza, assolutamente significativo è il fatto che il collaudo di questo organo fu eseguito, nientepopodimenochè, da Polibio Fumagalli, Giovanni Tebaldini, Oreste Ravanello, Roberto Remondi e Giovanni Cipolla, che allora rappresentavano il "Top dei Top" della musica organistica italiana e che saranno i padri dell'organo italiano del Novecento.
Il libro, che presenta una sobria ed elegante veste tipografica, dopo le presentazioni ed i ringraziamenti di prammatica, entra subito nel vivo dell'argomento con un accuratissimo ed esaurientissimo capitolo dedicato alle vicende storiche degli organi della chiesa, a partire dal primo organo installato all'inizio del XVII secolo fino allo strumento di Inzoli, seguendone le vicende storiche quasi passo dopo passo, fino allo smontaggio totale del 1972 ed al conseguente trentennio di silenzio ed alla rinascita di due anni fa, realizzata da Formentelli, che ci ha restituito uno strumento di grande importanza, pregio e valore storico e musicale.
Segue poi un capitolo interamente dedicato alla Leva Barker ed al suo inventore, in cui viene spiegato il funzionamento del dispositivo e le modalità della sua applicazione, nonchè un vivace tratto biografico di Charles Barker ed alcune curiosità, tra cui un cenno alla prima leva Barker installata in Italia, nell'organo del Duomo di Orvieto.
Il terzo capitolo è anch'esso estremamente interessante, poichè concerne tutti gli aspetti che hanno riguardato il restauro delle parti lignee dell'organo, comprese ovviamente le decorazioni. Ricca di iconografia, questa parte comprende anche una doverosa scheda curricolare della valente restauratrice che ha effettuato gli interventi.
Segue poi il "corpus" più sostanzioso della trattazione, cioè l'amplissimo capitolo dedicato al restauro dello strumento vero e proprio. In questa parte, scritta da Michel e Barthélémy Formentelli, troviamo sciorinate tutte le caratteristiche tecniche delle varie parti dello strumento, corredate da moltissime fotografie e vi possiamo seguire quasi attimo per attimo la paziente ed accuratissima opera di restauro e recupero. Sicuramente è la parte che più interesserà gli appassionati di organaria, e si conclude con le biografie e le schede curricolari dei Formentelli.
In chiusura troviamo un glossario dei termini organari ed uno dei termini artistici, che aiutano molto i non addetti ai lavori a comprendere meglio il contenuto del libro.
Sicuramente si tratta di un libro di grande valore che oltrepassa di molto l'orizzonte della storia di un organo e del suo restauro, per proiettarsi nel ben più ampio campo della cultura organaria ed organologica europea di fine Ottocento, inquadrandone ed approfondendone con dovizia di particolari diversi aspetti sia tecnici che storico-artistici.
Tutti i capitoli, pur trattandosi di un libro scritto a più mani ed a più voci, sono molto gradevoli da leggere e, soprattutto, attirano e calamitano l'attenzione dei lettori, siano essi neofiti dell'organo oppure scafati addetti ai lavori. Il tutto per una pubblicazione che, pur riguardando una realtà squisitamente locale, ne espande i confini, incastonandola in un mosaico organario-organistico di ben più ampie proporzioni in cui risulta sempre più evidente che la storia dell'organo europeo non prescinde dalle seppur piccole realtà locali, che ne formano l'ossatura portante e di cui questo strumento fa pienamente parte.
In definitiva, questa bella pubblicazione è sicuramente una "chicca" che figurerebbe molto bene nella libreria degli appassionati dell'organo italiano e, in particolare, di quello di una ben determinata epoca, a cavallo tra Ottocento e Novecento, che con le sue ventate di innovazione tecnica e fonica ha iniziato la trasformazione dell'organo italico da classico a moderno.
Non sappiamo se questo libro sia agevolmente reperibile presso le librerie musicali e/o specializzate, ma qualora desideraste procurarvelo direttamente alla fonte potete provare a scrivere all'editore: Parrocchia di San Giovanni Battista - Piazza Vittorio Emanuele 10 - 25030 ADRO (Brescia).



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