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Alberto Sabatini - Variazioni su "Victimae Paschali"




Alberto Sabatini - Variazioni su "Victimae Paschali"
Edizioni Armelin Musica - Padova - AV01 - 1998

Oggi parliamo delle "Variazioni su Victimae Paschali", brano per Grande Organo composto da Alberto Sabatini. Questo pezzo, composto l'anno passato e premiato al Concorso Nazionale di Composizione Classica 1998, è stato recentemente dato alle stampe per i tipi della casa editrice Armelin Musica di Padova, nel cui catalogo figura una nutrita presenza di opere organistiche importanti, soprattutto relative all'ottocento, con particolare riguardo alla scuola italiana.
La composizione prende le mosse dal tema gregoriano del "Victimae Paschali laudes", tema musicalmente interessantissimo e che si rivela come preziosa fonte di ispirazione per Sabatini, il quale articola la sua composizione su quattro variazioni di notevole eleganza e raffinatezza. La prima si sviluppa con il tema cantato sul Recitativo con i registri del Cornetto e l'andamento della variazione ci riporta alla mente i "Récit" della scuola organistica barocca francese.
La seconda variazione ci porta in un'atmosfera più intima e meditativa dove un Adagio molto espressivo fluisce calmo su di una registrazione in cui Voce Umana e Voce Celeste pennellano, con il sapiente utilizzo della cassa espressiva, volute di raffinata e tranquilla eleganza che si spegne gradualmente fino ad un pianissimo finale di enorme suggestione.
La terza variazione, molto breve, è una Pastorale cantata al Recitativo da Viola e Oboe. Si tratta di sole diciassette battute, il cui carattere 'natalizio', così distante dall'originale ispirazione del tema, prepara mirabilmente l'apparizione della quarta variazione.
Questo brano, che conclude la composizione, è da solo lungo più del doppio di tutto quello che lo precede e consiste, in pratica, di una Fantasia sul tema, in cui si alternano brani fugati, formulazioni ritmiche di diverso tipo che si intersecano tra di loro, episodi brillanti e toccatistici che richiamano alla mente le Toccate barocche della Germania del Nord e diverse altre ottime idee musicali il cui sviluppo è purtuttavia sempre subordinato ad una costante presenza del tema, ora presentato come linea melodica al soprano, ora spezzettato in frasi al pedale, ora, infine, presentato come un 'fil rouge' che, dipanandosi tra le varie voci, conduce al finale, energico ed al tempo stesso grandioso, solenne ma purtuttavia sobrio, che chiude la composizione su grandi accordi suonati con il Tutti.
Il brano è certamente molto interessante e di gradevolissimo ascolto. Dal punto di vista dell'esecuzione, lo si può ritenere un brano facile, la cui facilità di esecuzione non nasconde purtuttavia una discreta difficoltà sotto il punto di vista interpretativo, soprattutto per ciò che riguarda l'ultima variazione, in cui idee musicali di diverso genere devono essere giustamente inquadrate nel contesto generale, senza perdere di vista la base, il collante di questo brano, che è, appunto, il tema gregoriano; in caso contrario, l'unico risultato che si ottiene è un brutto effetto di episodi musicali slegati e rattoppati alla meglio.
Circa l'uso di questo brano, decisamente si inquadra nell'ambito concertistico grazie alle sue caratteristiche formali, strutturali e di effetto. Le diverse variazioni possono comunque, a mio parere, venire ben utilizzate anche per un impiego di tipo liturgico. La prima la vedrei bene come Offertorio, la seconda non sfigurerebbe come comunione, la terza, se non fosse per il tema fuori luogo, sarebbe una perfetta pastorale natalizia mentre la variazione finale sembra fatta apposta per una grandiosa Sortie da eseguirsi alla fine della Messa di Pasqua.



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