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Gli Organi della Diocesi di Vittorio Veneto




Arturo Sacchetti: la musica è la mia vita
Autore: Adriano Bassi
Edizioni BAM International - 2019 (624 pagine + CD Multimediale)

Erano i primi Anni Settanta del secolo scorso quando, ancora apprendisti organisti, sentimmo parlare per la prima volta di Arturo Sacchetti. Il nostro Parroco (organista anch'egli) era andato ad ascoltare un concerto organistico nel Vercellese e ne era ritornato molto sorpreso dall'ascolto di un bravissimo giovane organista che, a suo dire, avrebbe fatta molta strada.
Continuammo per alcuni anni a sentir parlare di Arturo Sacchetti come di uno dei migliori organisti italiani e la nostra curiosità crebbe fino a che, nell'Aprile 1976, mentre svolgevamo il servizio militare di leva a Torino, riuscimmo ad ascoltarlo "live in concert" durante uno dei concerti presso il Conservatorio organizzati dall'Accademia Corale Stefano Tempia nell'ambito della presentazione dell'opera omnia organistica di Messiaen. Quello che ci colpì maggiormente di lui, in quella prima occasione, fu non solo la perfetta tecnica che gli consentiva di affrontare senza alcun problema qualsiasi grado di difficoltà ma, in modo particolare, un tipo di approccio alla partitura che si differenziava in modo sostanziale da quello di altri suoi colleghi contemporanei e che dimostrava come la sua attenzione principale fosse rivolta ad un approfondimento musicologico di grande correttezza ed onestà intellettuale. Alcuni anni dopo lo conoscemmo personalmente presso il Centro Salesiano Crocetta di Torino in occasione di un concerto dedicato alla musica di Reger e da quella volta rimanemmo in episodico contatto epistolare con lui fino a che non ci ritrovammo, una decina di anni dopo, insieme nella veste di membri di commissione di un prestigioso Concorso Organistico Piemontese. Continuammo a seguire la sua sfolgorante carriera artistica anche quando egli assunse prestigiosi incarichi nella Capitale, per poi perderci di vista fino a quando lo ritrovammo impegnato nella riscoperta e valorizzazione delle opere del grande tortonese Perosi. Qualche anno fa gli dedicammo una pagina su questo sito, che potete trovare QUI.
Parlare di Arturo Sacchetti non è semplice poichè la sfaccettature della sua personalità artistica sono così molteplici da spaziare attraverso tutti i campi della musica ma, sinceramente, possiamo dire che questo libro di Adriano Bassi riesce a proporci un ritratto assai completo di questo musicista, ritratto che può essere "scomposto" in diversi aspetti, da quello autobiografico a quello della carriera artistica, dall'aneddotica alla critica, dall'approfondimento della personalità musicale fino alla scoperta del carattere straordinariamente umano di questo musicista, carattere che anche noi, nel nostro piccolo e nelle poche occasioni di incontro che abbiamo avuto con lui, abbiamo potuto apprezzare.
Il libro si presenta molto "corposo"; abbiamo tra le mani oltre seicento pagine che però sono, in pratica, solo la prima parte dell'opera (la seconda parte consiste nel CD multimediale a corredo). La prima cosa che colpisce il lettore sono i due sottotitoli: "Storia di un artista" e "Un'esistenza di vittorie, lotte, ideali e libertà", tutte parole che al giorno d'oggi vengono molto spesso utilizzate a sproposito da persone che non ne conoscono il vero significato ma che qui, in queste pagine, riacquistano il loro valore semantico più concreto e che caratterizzano sempre, inevitabilmente, tutti coloro che si sentono di essere (e spesso lo sono davvero) "spiriti liberi".
Dopo l'indice di prammatica, il volume si apre con una specie di introduzione in cui vengono elencati tutti i "soprannomi artistici" con cui Arturo Sacchetti è stato definito durante la sua carriera. Tra i tantissimi, molti dei quali abbastanza scontati, ne spiccano alcuni che lo definiscono in modo particolare come "proteiforme musicista", "organista signore" (ripetuto due volte), "giovane demiurgico personaggio" e "artista divertente" che, a nostro parere, è il migliore complimento che si possa fare ad un musicista poichè il verbo "divertire", contrariamente a ciò che comunemente si pensa, non significa "far ridere" bensì distogliere l'animo umano dalle fatiche e preoccupazioni quotidiane per aprirgli le porte di qualcosa di bello e di "superiore" capace di elevarne lo spirito.
Segue poi un'accuratissima biografia che ne scandisce tutte le tappe umane e professionali fin dal giorno della nascita (9 Gennaio 1941) fino all'11 Giugno 2017, giorno in cui, a Tortona, gli viene conferito il "Premio Perosi" per la sua attività a favore della valorizzazione del patrimonio musicale perosiano. Nel paragrafo seguente possiamo poi leggere alcune pagine scritte dallo stesso Sacchetti e che costituiscono una serie di riflessioni, pensieri e ricordi in cui egli, rivolgendo spesso lo sguardo al passato, "tira le somme" di un viaggio artistico e musicale che, con il carico di esperienze che -nel bene e nel male- affollano sempre l'esistenza di chi la vita la vive sempre e comunque, offre al lettore molteplici spunti di riflessione e di introspezione. Nelle 326 pagine seguenti, invece, l'argomento è il cosidetto "Dicono di lui" che, dopo un'intervista rilasciata nel 2015 alla rivista "Musica" che funge da "cappello", ci presenta una lunga serie di recensioni che a partire dall'Ottobre 1968 (su "Bollettino Parrocchiale di Santhià") fino all'Ottobre 2005 (su "L'Osservatore Romano") ci squadernano un caleidoscopio di giudizi, impressioni e ed apprezzamenti (molto spesso a firma di grandi musicologi anche di lilvello mondiale) collezionati da Sacchetti durante la sua carriera.
Nel paragrafo successivo ci viene presentato un corposo "Epistolario" intercorso tra il Maestro ed altri grandi protagonisti del panorama musicale del Novecento tra cui Tagliavini, Centemeri, Rota, Bettinelli, Fuga, Petrassi, Dallapiccola, Germani, Donatoni, Chailly, Rosetta, Mannino, Napoli e tanti altri, a testimonianza di quanto Sacchetti abbia "vissuto" molto intensamente e "dal di dentro" la storia della musica del secolo scorso.
Conclude il volume una profonda intervista in cui l'intervistatore "mette a nudo" non solo l'organista virtuoso, il musicista o il "Paganini dell'organo" (anche questa appare tra le sue definizioni), ma, anche, l'uomo ed il personaggio privato. Nella seguente pagina che chiude il libro troviamo, infine, una breve riflessione conclusiva dello stesso Sacchetti di cui riportiamo qui alcune condivisibilissime parole: "L'Umanità ha un bisogno incontenibile di bellezze e di sentimenti eccelsi, ma la conquista di essi può avvenire soltanto se l'uomo scopre in se stesso, e nel suo rapporto con gli altri, il senso di esistere.".
Il "secondo volume" di questo libro consiste, come abbiamo già accennato, in un CD multimediale (e parzialmente interattivo) allegato in cui troviamo, come piatto forte, un corposo file in formato pdf. Si tratta di un vero e proprio libro (537 pagine) in cui possiamo trovare tutto quello che manca nel volume cartaceo e che serve al lettore curioso ed interessato per scoprire vita e miracoli (musicali) di Arturo Sacchetti. Vi troviamo un curriculum "essenziale", l'elenco delle Attività artistiche suddivise per specialità (Organo, Clavicembalo, Direzione, Pianoforte, musica d'insieme e strumentale), l'elenco degli organi (antichi restaurati o nuovi) inaugurati, un interessantissimo testo (opera di Sacchetti stesso) in cui vengono scandagliate le origini della sua creatività musicale, l'elenco delle prime assolute di sue composizioni, l'elenco dettagliatissimo delle sue elaborazioni (risalenti perlopiù al periodo scolastico) su basso continuo, l'elenco della sua trattatistica, le sue redazioni critiche, l'elenco completo della produzione discografica (sia edita che inedita), le incisioni radiofoniche e televisive, le collaborazioni (radiofoniche, televisive, con orchestre, direttori, cori a quant'altro), l'elenco degli allievi (tra cui diversi organisti che abbiamo trattato su queste pagine), le conferenze, i convegni, i seminari di studio, le varie tappe della sua attività di docente, la sua attività come Presidente o membro di commissioni giudicanti, le sue pubblicazioni (redazioni ritiche, pubblicazioni musicologiche, ecc.), le note discografiche relative alle sue incisioni, le interviste, l'attività editoriale, le omorificenze conseguite ed un corposo archivio fotografico in cui abbiamo trovata deliziosa la foto di un giovane Arturo, diciottenne, nelle vesti di vibrafonista nell'orchestra jazz del papà Eugenio (anch'egli notabile musicista santhiese, organista, pianista, direttore di banda e compositore). All'archivio fotografico si affianca inoltre una sostanziosa carrellata di esempi musicali di sue composizioni (che spaziano attraverso tutti i generi e le strumentazioni) e, per finire, l'articolatissimo albero genealogico della famiglia.
Ma, ovviamente, non è tutto. Nel CD troviamo infatti anche tre video; uno è una riflessione dello stesso Arturo Sacchetti, il secondo è un commento all'edizione da parte dell'autore Adriano Bassi ed il terzo è una presentazione dell'opera da parte del CEO (Chief Executive Officer) della BAM International, Daniele Maggiore, in cui abbiamo trovato assai interessante la definizione che egli offre, motivando la scelta di dedicare una biografia ad un artista ancora vivente, di Arturo Sacchetti come "postumo di se stesso".
Quest'iniziativa editoriale, a nostro parere, va ben oltre la descrizione di un musicista (che, peraltro, viene qui "messo a nudo" persino nelle più intime pieghe anche famigliari e personali); questo libro ci permette, attraverso la vita, l'opera e le esperienze musicali di un grande artista, di effettuare una "cavalcata" artistica all'interno di più di mezzo secolo di storia della musica italiana ed internazionale. I riferimenti, i racconti, le osservazioni e la straordinaria mole di informazioni che vi sono contenute ci aprono orizzonti che ci permettono di trovare e scoprire collegamenti tra mondi musicali apparentemente distanti tra di loro ma in realtà interconnessi da quegli invisibili fili rappresentati, oltrechè dalle frequentazioni professionali, dai rapporti umani. Arturo Sacchetti è senz'altro un personaggio "difficile"; la sua rigorosità (sia personale che artistica) gli ha spesso creato intorno un'aureola di "persona dura", poco incline al compromesso e, men che meno, alla superficialità, aureola che -lo diciamo anche noi per quella minima esperienza personale che abbiamo avuto con lui- sparisce quando il musicista rigoroso lascia il posto all'uomo. A condizione, però, che il confronto sia aperto, franco e -soprattutto- serio. Tertium non datur.
Consigliamo molto volentieri questa pubblicazione a tutti coloro che, meno giovani come noi, vi potranno trovare tanti ricordi e tante risposte alla loro curiosità nei confronti di questo grande organista. Ma lo consigliamo anche -e soprattutto- a tanti organisti e musicisti di oggi che, in questa società dominata dall'apparenza (i socialmedia, in questo campo, hanno fatto e stanno facendo enormi disastri) hanno perso di vista i "fondamentali" della musica (e talvolta non solo quelli). Vi potranno trovare un esempio di vita, di passione, di arte ed una guida di grande esperienza e solidità.



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