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Bach - Greatest Organ Works - Voll. I e II




Bach - Greatest Organ Works - Voll. I e II
Organista: Hans-Andre Stamm
Organo di Waltershausen
DVD - Pioneer Classics Video - PC-11504D e PC-11579

Nel campo delle produzioni video dedicate alla musica organistica, che vede soprattutto una buona produzione statunitense a fronte di pochi titoli editi in Europa, a fianco delle ormai consolidate -e già ormai tecnicamente obsolete- videocassette VHS, iniziano ad affiancarsi alcuni titoli in DVD. Tra i pochissimi titoli di questo genere, tutti reperibili principalmente sul mercato online, ne abbiamo trovato due che ci sono parsi molto interessanti. Si tratta dei primi due volumi di una raccolta -che si prevede in futuro si arricchirà di ulteriore materiale- dedicata alla musica organistica di Johann Sebastian Bach.
In questi due volumi, realizzati al recentemente restaurato organo Trost di Waltershausen, possiamo vedere ed ascoltare l'organista Hans-Andre Stamm nelle sue interpretazioni bachiane. Nel primo volume ci vengono presentate la Toccata e Fuga in Re minore BWV565, la Pastorella BWV 590, la Passacaglia BWV 582, Il Preludio e Fuga in Mib Maggiore BWV 552 ed i Corali Wir Glauben alla an einen Gott BWV 740, Nun komm der Heiden Heiland BWV 659, Christ unser Herr zum Jordan kam BWV 684 e Wachet auf ruft uns die Stimme BWV 645. Nel secondo volume, invece, il repertorio si fa decisamente più interessante, con la Toccata Adagio e Fuga in Do Maggiore BWV 564, le Triosonate n. 1 e n. 4, la Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542, il Preludio e Fuga in Sol Maggiore BWV 541 ed altri cinque corali.
Dobbiamo dire che il prodotto è tecnicamente perfetto e veramente ben realizzato. Senza fronzoli inutili e senza digressioni di regia e/o di inquadratura, organo, interprete e musica sono i protagonisti assoluti di questa produzione, che -per essere una delle prime in assoluto di questo genere- si rivela assolutamente di prima qualità.
Il repertorio è molto ben scelto ed organizzato in modo da fornire allo spettatore un panorama quanto mai completo della musica organistica del Kantor di Lipsia. L'unico appunto che possiamo fare è lo "spezzamento" che viene spesso fatto tra i preludi e le relative fughe, tra i quali vengono inseriti altri brani. Se, infatti, possiamo comprendere l'inserimento di alcuni corali tra il Preludio e la Fuga BWV 552, non riusciamo a comprendere, invece, il motivo per cui tra la Fantasia e la Fuga BWV 542 sia stata inserita la Prima Triosonata, così come la quarta Triosonata sia stata "incastrata" tra il Preludio e la Fuga BWV 541.
A prescindere da questa particolarità curiosa, l'interpretazione di Hans-Andre Stamm è caratterizzata da una splendida tecnica organistica di evidente e spiccatissima derivazione clavicembalistica, decisa, grintosa ed ineccepibile. Padrone della tecnica, dello strumento e della musica, questo organista si rivela come uno dei migliori interpreti bachiani che abbiamo potuto ascoltare negli ultimi tempi, capace di raccogliere pesanti eredità e sicuramente in grado di dire una parola interessante nel campo dell'interpretazione della musica del Kantor di Lipsia. Unico appunto, che riteniamo derivante dalla nostra personale concezione musicale e, pertanto, opinabile, è una leggera mancanza di "affetto" nei confronti dell'interpretazione, che trapela qua e là attraverso la corazza della splendida tecnica. Un altro appunto, anch'esso strettamente personale, è l'interpretazione priva di cambi di registrazione. Filologicamente correttissima e sicuramente apprezzata dai fautori delle nuove "mode" interpretative bachiane, a nostro modesto, ma deciso e radicato, parere, la Passacaglia eseguita da capo a fondo con il Tutti (tranne un paio di escursioni sul "forte" delle altre tastiere) ci risulta decisamente troppo "pesante".
Abbiamo detto che il video gode di una regia perfetta che privilegia in senso assoluto la musica, l'interprete e lo strumento. L'inquadratura è sempre nel posto giusto al momento giusto, con il grande pregio di "accompagnare" lo spettatore durante l'interpretazione, senza disorientarlo o distrarlo con "stacchi" e/o "carrellate" su vetrate, arredi, altari od altro. Le mani (ed i piedi) dell'organista sono sempre al centro della scena ed anche nei pochi e misurati "zoom" e nelle inquadrature di transizione il regista è sempre ben attento a non creare distacchi tra il flusso video e la musica. Questo è, a nostro avviso, uno dei pregi migliori di questa produzione. Quello che, invece, ci lascia un poco contraddetti è l'utilizzo delle luci. Probabilmente lo scenografo ha ritenuto di "arricchire" il video con alcuni effetti di luce abilmente realizzati mediante una luce azzurra che da sinistra profonde un alone sulla consolle e sull'organista, proiettando però -a nostro parere- fastidiose ombre sul leggìo e falsando gli splendidi colori originali della decorazione. Analogamente, anche la luce sistemata al di sotto della pedaliera, se da una parte rende molto ben evidente la "pedalazione" dell'interprete, dall'altra crea un effetto di ombre e luci che forse sarà apprezzato dal pubblico statunitense (a cui questa produzione è principalmente dedicata) ma che, a nostro parere, risulta un pò di cattivo gusto estetico. Personalmente, riteniamo abbastanza inutili questi accorgimenti scenografici poichè l'organo di Waltershausen è splendido nei suoi colori e nella sua luce naturale e non abbisogna di alcun "trucco" per essere apprezzato in tutta la sua bellezza.
Tecnicamente il DVD è realizzato secondo gli ultimi e più recenti standards di registrazione. Il video è registrato su 6 canali 96K/24bit, l'audio -stereofonico- è codificato a 48K/24bit senza alcuna compressione e fruisce del Dolby System Digital 5.1, che permette a chi possiede adeguati impianti di riproduzione audio di "entrare" nel suono di questo splendido organo.
A corredo delle tracce video, si possono selezionare alcune visualizzazioni accessorie, come l'analisi dei brani e le combinazioni di registri utilizzate, il tutto in forma di sottotitoli. A corredo ci sono inoltre una breve sintesi storica che riguarda Bach e la sua musica, il curriculum dell'interprete ed alcune altre cosette. Nel primo volume, inoltre, ci vengono offerti una decina di minuti di panorami agresti della Turingia, che scorrono sulla colonna sonora della Pastorale, il tutto in perfetto stile "New Age".
Concludendo, siamo rimasti molto favorevolmente impressionati da questa nuovissima produzione, che -ripetiamo- ci pare veramente bella, molto ben realizzata e, soprattutto, di molto superiore agli standard di altre produzioni similari del passato. In attesa dell'uscita degli altri volumi, la consigliamo caldamente ai nostri amici lettori.



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