Logo Arretrati

Johann Sebastian Bach - Triosonaten




Johann Sebastian Bach - Triosonaten
Organista: Alessio Corti
Organo della Kreuzkirche di Suhl (Germania)
Fugatto Records - DVD FUG035 - 2012

di Federico Borsari

Le produzioni video ed audio di Federico Savio sono un appuntamento costante di questa pagina delle recensioni ed anche oggi non possiamo fare a meno di trattare una vera e propria "chicca" musicale. Le sei Sonate in Trio sono tra le composizioni più conosciute del Kantor di Lipsia e sul mercato discografico ne esistono moltissime incisioni, tra cui anche alcune interpretate al cembalo con pedaliera (strumento per il quale esse pare siano state composte). Queste composizioni sono una delle più alte espressioni del genio di Bach e coniugano una rigorosità formale esemplare al lirismo proprio delle composizioni della maturità dell'autore. La loro interpretazione necessita da parte dell'organista di una perfetta tecnica contrappuntistica e di un senso della misura assolutamente rigoroso, che consenta di rendere nel migliore dei modi l'espressività propria del trio strumentale barocco e la brillantezza propria del concerto italiano, che sono le due caratteristiche principali di queste opere. A questo si deve unire una visione musicologica e filologica ampia ed oltremodo approfondita sia per ciò che riguarda le particolarità esecutive che per la scelta delle registrazioni. In effetti sono proprio questi due aspetti che, al di là delle soggettive visioni di queste composizioni, contribuiscono a "personalizzare" nel modo più completo le interpretazioni dei vari organisti, aggiungendo quelle particolari caratteristiche che, in questo caso particolare, ci fanno apprezzare le interpretazioni di Alessio Corti tra le migliori in senso assoluto.
Ascoltando (e vedendo) questo Dvd ci balzano alla memoria le emozioni che in gioventù abbiamo provato ascoltando le interpretazioni dei grandissimi organisti del passato, da Walcha a Richter, che rimangono come solidissimi punti fermi di cui riusciamo a cogliere ampi echi nella performances di Corti, che riesce qui a proporci queste splendide composizioni in una luce veramente bella, senza lasciarsi trascinare dalle voglie di protagonismo che spesso hanno caratterizzato le esecuzioni di alcuni -peraltro bravissimi- interpreti che non hanno capito che le Triosonate di Bach sono "musica" allo stato puro. Non occorre aggiungere nulla (nè abbellimenti forzati nè fraseggi coloristici) a queste composizioni. E' solo presentando queste composizioni "allo stato puro", esaltandone la perfezione formale, gli oliatissimi meccanismi contrappuntistici e la profondissima musicalità, che si riesce a renderle per quello che sono, in un contesto che -come per tante altre composizioni bachiane- trascende tempi, stili e mode e le pone in quell'ambito quasi metafisico che fa di loro musica quasi trascendentale.
Sotto questo punto di vista, chi si aspetta fuoco e fiamme, virtuosismo esasperato e riletture moderniste di queste opere rimarrà deluso assai, perchè Alessio Corti sfodera precisamente e puntualmente tutte le virtù che necessitano per proporci, appunto, le Triosonate nella loro splendida essenzialità. Tecnica organistica assolutamente perfetta, padronanza assoluta della materia musicale ed utilizzo delle sonorità nell'ottica di una resa fonica sempre equilibrata e squisitamente aderente allo spirito "strumentale", sono le caratteristiche che fanno di questa produzione una vera e propria chicca musicale. La scelta dei registri, inoltre, è veramente accuratissima e va a stanare dalla tavolozza timbrica dell'organo proprio le sonorità più adatte a sottolineare i vari movimenti e, sinceramente, in alcuni brani diventa quasi palpabile l'atmosfera propria e specifica del trio strumentale barocco. Questa specifica caratteristica che Alessio Corti ci presenta nella sua performance -e che raramente abbiamo potuto cogliere nelle interpretazioni di altri organisti- è un'ulteriore motivo per considerare veramente bella ed interessante questa produzione.
Un ulteriore motivo di apprezzamento è, infine, la scelta dello strumento. Realizzato da Köhler nel 1738, questo organo, che presenta una bella tavolozza timbrica tardo-barocca disposta su due tastiere e pedaliera, è assolutamente perfetto per l'interpretazione di queste composizioni previste, appunto per un tale tipo di strumenti. Un'ottima base fonica, ricca di fondi su cui si innestano le splendide mutazioni dell'organaria germanica, ripieni brillanti e corposi, ancie solide e di ottimo temperamento (inteso come carattere) fanno di quest'organo uno splendido partner che accompagna ed asseconda l'organista in tutte le sue peripezie contrappuntistiche, sostenendone e rinforzandone l'espressività e sottolineando in modo assolutamente splendido i vari episodi che contraddistinguono queste raffinatissime composizioni.
Re-inaugurato dopo otto anni di accuratissimi restauri nel 2007, l'organo della Kreuzkirche di Suhl è oggi uno degli strumenti più rappresentativi ed importanti della storia organaria germanica barocca e, come giustamente affermano molti dei più esperti addetti ai lavori, non ha nulla da invidiare ai ben più celebrati e conosciuti Schnitger o Silbermann. Un particolare complimento, quindi, alla produzione ed all'organista per questa azzeccatissima scelta strumentale.
Come non ci stanchiamo mai di sottolineare per le produzioni dell'amico Federico Savio, la realizzazione tecnica, sia per la parte audio che per la parte video, è assolutamente ottima. L'altissima qualità della presa del suono, restituito in tutta la sua completezza, comprensiva del soave rumore della catenacciatura dell'organo, e la spettacolarità ed accuratezza delle riprese sono due dei punti di forza di questo Dvd, che unite ad una regia sapiente e precisissima e ad un lavoro di postproduzione di altissima qualità e livello ci presentano un prodotto multimediale di assoluta perfezione che ci permettiamo di raccomandare caldamente ai nostri amici lettori, che vi troveranno moltissimi motivi di grande soddisfazione.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2013