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Le nuove frontiere per l'Organo del 2000




Tenuto conto di quanto esposto nei numeri precedenti, non sembrerebbero possibili ulteriori evoluzioni nella tecnica organaria, ma la tecnologia, si sa, non si ferma ed alcuni dispositivi di recentissima invenzione hanno dischiuso nuovi orizzonti sulla possibile resa espressiva dell'organo.
Sappiamo, e già l'abbiamo detto, che il suono dell'organo non può essere espressivo, in quanto il dito del'organista sulla tastiera non può influire in nessun modo sull'emissione sonora; al massimo con un tocco nervoso si può ottenere uno staccato più marcato e con un tocco dolce si ottiene un legato più accentuato. Il modo con cui nell'800 si era risolto il problema è quello di chiudere le canne in casse espressive, munite di griglie apribili azionate da un comando in consolle; in questo modo aprendo le persiane il suono aumenta di volume e chiudendole diminuisce.
Recentissimamente (1990) è stato depositato in Francia il brevetto per un sistema computerizzato che muove i primi passi nella direzione dell'espressività diretta dell'organo ed il cui fine ultimo è di riuscire ad adattare l'emissione sonora delle canne al modo di tocco utilizzato dall'organista.
Se è vero infatti che la trasmissione meccanica non può essere utilizzata per strumenti grandi e non rende possibile l'adozione di tutti quei sistemi di combinazione di cui non si può fare a meno nei moderni strumenti, è altresì vero che la trasmissione meccanica è l'unica che, consentendo un contatto 'diretto' tra il tasto e le valvole dei somieri, rende possibile tutta una serie di sfumature di tocco e fraseggio che sono prerogativa dei piccoli strumenti classici. E' altrettanto importante, poi, il collegamento inverso, a cui di solito si da poca importanza: la resistenza delle valvole dei somieri ed il loro movimento, con il sistema meccanico si riflettono sul tasto e, quindi, sui polpastrelli dell'organista che, in tal modo, 'sente' le reazioni dell'organo adattando la tecnica esecutiva. In parole povere: con la trasmissione meccanica si instaura un collegamento quasi 'fisiologico' tra le dita dell'organista e le valvole delle canne.
Con gli altri sistemi di trasmissione moderna, dalla leva Barker alla trazione elettronica, questo collegamento non è possibile. Ai fini di poter ottenere gli stessi risultati senza utilizzare la trazione meccanica e, quindi, per poter sfruttare tocco e fraseggio anche sugli organi che utilizzano le tecniche trasmissive d'avanguardia, si è progettato il sistema trasmissivo 'proporzionale'.
Questo sistema prende le mosse da un esperimento eseguito con successo alcuni anni fa dalla ditta Bosendorfer su alcuni pianoforti gran coda, esperimento che ha reso poi possibile la realizzazione e la commercializzazione di pianoforti elettronici digitali a suono campionato che non solo riproducono con fedeltà tutte le sonorità dei pianoforti veri, ma ne riproducono esattamente anche le variazioni di dinamica in funzione del tocco, riportando nel contempo alla tastiera tutta la relativa serie di variazione dei parametri fisici, con il risultato finale che non esiste differenza alcuna, nè fisica nè uditiva, tra il suonare un gran coda acustico ed un digitale.
Il raggiungimento di questo risultato è stato reso possibile dall'utilizzazione di captatori optoelettronici uniti a captatori ad effetto Hall posti sotto le tastiere. Mentre il captatore optoelettronico quantifica l'abbassamento del tasto e la sua velocità, il captatore Hall rileva la forza che è stata esercitata sul tasto ed il modo in cui essa è stata esercitata. I dati prodotti da questi dispositivi vengono trasmessi ad un computer che, tramite apposite interfacce, è in grado di azionare in modo graduale e diversificato i meccanismi di apertura delle valvole sui somieri. In questo modo, se un tasto viene premuto a fondo, la valvola si apre completamente, se il tasto viene sfiorato la valvola si apre parzialmente; se il tasto è premuto velocemente anche la valvola si aprirà velocemente e così via. In questo modo si ottiene una resa fonica che è molto simile, se non uguale, a quella che si ottiene sugli organi meccanici.
Il secondo passo è di riuscire a restituire ai tasti una reazione al movimento delle valvole. Per ottenere questo si posizionano degli appositi captatori sulle valvole; essi ne registrano il movimento ed inviano i dati al computer; questo elabora i dati e mette in funzione dei piccoli elettromagnetini posti sotto i tasti; nei tasti vengono inserite minuscole barrette di ferrite che reagiscono all'azione dei magnetini e riproducono le vibrazioni e le reazioni che si avrebbero con il sistema meccanico.
In questo modo si possono fare suonare le canne di un corpo d'organo posto a centinaia di metri di distanza allo stesso identico modo di come si suonerebbe un positivo meccanico posto dieci centimetri sopra la tastiera ed utilizzando tutte le possibili variazioni di tocco e fraseggio che con altri tipi di trasmissione moderna non sortirebbero effetto alcuno.
Anche di questo sistema esiste la realizzazione pratica ed è l'organo di Notre-Dame a Parigi. Esso è stato rimodernato tra il 1991 ed il 1992 ed utilizza, per le sue cinque tastiere, proprio questo sistema di trasmissione.
C'è però ancora un terzo passo da fare: mettere l'organo in condizione di reagire alla forza con cui si premono i tasti; in altre parole, si cerca il modo di fare suonare più o meno forte l'organo in relazione alla forza esercitata dall'organista sulle tastiere.
Per questo ci sono allo studio diversi metodi ma quello su cui si sta appuntando la sperimentazione consiste nel programmare il computer in modo che se la forza sul tasto è minima viene azionata una sola canna; in relazione all'aumento della forza esercitata vengono fatte suonare anche le canne all' ottava, alla quinta, alla terza e, via via, tutti gli altri armonici. Si stanno studiando vari modi di unire le varie canne da fare suonare ed una delle soluzioni prospettate e più accreditate di adozione è quella di poter programmare prima delle esecuzioni il modo di risposta dell'organo. In pratica l'organista potrà scegliere a suo piacimento se utilizzare l'organo senza alcuna espressività oppure determinarne i vari gradi, fino ad ottenere la risposta massima che prevede, per un solo tasto premuto con forza, l'emissione di un intero accordo con il registro del Tutti.
Non è compito nostro esprimere giudizi estetico-musicali in merito. La nostra opinione strettamente personale è che l'organo va bene così com'è. Questo giudizio, comunque, non deve tacere la grandissima importanza di questa rivoluzione tecnologica che, una volta attuata, potrà essere paragonata all'invenzione del pianoforte, che, oltre a decretare la morte del clavicembalo, pose le basi per un radicale cambiamento della concezione estetica e musicale del Mondo intero.



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