Oggi vediamo il principio di funzionamento della Trasmissione Elettrica.
Questo tipo di trasmissione venne adottato con l'avvento dell'energia elettrica ad usi industriali e domestici. In
pratica si adottò lo stesso principio che faceva funzionare il telegrafo. Sostituendo al tasto telegrafico il tasto
della tastiera ed alla macchina scrivente il meccanismo di apertura e chiusura delle valvole delle canne, si ottenne
quello che fino ad allora era stato impossibile: far suonare corpi d'organo situati anche in posti molto diversi tra
di loro. Questa innovazione rese così possibile la costruzione di organi che avevano diversi corpi d'organo situati
in postazioni lontane tra di loro e tutti suonabili da un'unica consolle. Un tipico esempio di grande organo italiano
'elettrico' di tale genere è quello del Duomo di Milano, di cui abbiamo già parlato in queste pagine.
Il principio di funzionamento schematizzato nell'immagine è molto semplice:
Il tasto della tastiera altro non è che un interruttore di flusso della corrente elettrica a basso voltaggio fornita
da un generatore, e serve a chiudere un circuito elettrico che ha come utilizzatore un piccolo elettromagnete, situato
sul somiere ed a cui è collegato il tirante di apertura e chiusura della valvola della canna. In posizione di riposo il circuito
è aperto e, di conseguenza, non passa corrente elettrica ed il magnetino è in posizione di riposo e la valvola della
canna è chiusa. Quando si preme il tasto, il circuito viene chiuso e la corrente elettrica eccita il magnete che a
sua volta aziona il tirante e la valvola della canna si apre. Rilasciando il tasto il sistema torna alla posizione
di riposo.
Come abbiamo detto, l'adozione del sistema trasmissivo elettrico rese possibile la realizzazione dei più grandi
strumenti europei e statunitensi. Naturalmente con lo stesso principio si azionavano anche i comandi
dei registri e di tutti gli altri accessori dell'organo (Espressione, Graduatore, ecc..). Un'altro passo in avanti
reso possibile da questo tipo di trazione fu l'adozione di un tipo di combinazione molto più pratico e maneggevole:
la Combinazione Aggiustabile, che rendeva possibile all'organista di disporre di diverse combinazioni di registri
senza comandi aggiuntivi in consolle.
Naturalmente questo sistema comportava un estremo dispendio di energia elettrica, dovuto soprattutto al fatto di
dover utilizzare centinaia di magneti ed una circuiteria molto complessa, gestita da centralini di smistamento che
erano contenuti all'interno di veri e propri grandi armadi. Ma si trattava di un primo passo verso la definitiva
modernizzazione dell'organo, che in breve da elettrico diventerà elettronico, poi computerizzato e, ai giorni nostri,
informatizzato.
Torna all'Indice Tecnica
Torna all'Indice Categorie
Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010
|