5) PIÈCE EN TRIO
Come il Trio precedente, è basato su tre voci, in questo caso, però, ognuna di esse assume caratteristiche diverse mano a
mano che il brano procede. Anche qui la definizione timbrica è rigida: la voce superiore suona al Positivo con Quintante 16,
Principale 8, Nazardo e Terza; la mediana si svolge al Recitativo con Bordone 16, Voci Corali, Nazardo ed Ottavino; il basso
è affidato al Pedale in sola unione con il Grande Organo sui registri di Prestante 4, Flauto 4 e Ripieno.
La melodia del basso, al Pedale, è definita da Messiaen come 'melodia principale' ed entra dopo otto battute. La voce
mediana, che entra alla seconda battuta, è caratterizzata da tre ritmi: Laya, Bhagna e Niççanka. Durante lo svolgimento il primo
ritmo viene aumentato di sette biscrome ad ogni variazione, il secondo rimane invariato ed il terzo aumenta di due biscrome
ad ogni variazione e diminuisce di una biscroma ad ogni ripetizione.
La parte superiore è caratterizzata da altri tre ritmi: Rangapradipaka, Caccari e Sama. Il primo ad ogni variazione acquista
due biscrome e ne perde una ad ogni ripetizione, il secondo ne perde una ogni variazione e ne acquista un'altra ad ogni ripetizione,
il terzo non cambia.
6) LES YEUX DANS LES ROUES
Destinato liturgicamente alla Pentecoste, questo brano prende il titolo da una frase del profeta Ezechiele: E le quattro ruote
erano piene di occhi all'intorno, perchè lo Spirito del Dio Vivente era in esse....
Strutturalmente molto semplice, questo brano si basa su di una melodia, presentata e svolta al pedale, composta di vari Suoni-Durata, a cui fa da
accompagnamento un contrappunto serrato svolto alle tastiere. La melodia del Pedale:
viene sottoposta a quelle procedure di variazione già più volte illustrate. La registrazione del brano è il Tutti, con tutte
le Unioni inserite.
La sonorità penetrante, la velocità e l'incalzare del contrappunto pervadono questo brano di un'atmosfera di nervosismo ed agitazione cui viene
posto improvvisamente termine mediante una brusca interruzione.
7) SOIXANTE-QUATRE DURÉES
Questo brano riassume tutta la filosofia di Messiaen circa l'uso dei Suoni-Durata. Due serie complete (ascendente e discendente) di sessantaquattro
Suoni-Durata vengono suddivise in gruppi di quattro suoni ciascuno: <(p>
Questi gruppi costituiscono le cellule base per lo sviluppo del brano. Essi vengono ordinati in una serie seguendo questa regola:
l'ultimo gruppo della serie ascendente viene posto come primo, il primo gruppo della serie decrescente viene posto come secondo,
il penultimo della serie ascendente come terzo, il secondo della discendente come quarto, e così via per sedici gruppi. Si ottiene
così la seguente serie definitiva che come tale viene esposta dalle varie voci nel brano:
A questa serie Messiaen ne contrappone un'altra, affidata al pedale, che è l'esatto contrario della precedente; il tutto provoca una
contrapposizione delle due serie a formare un canone retrogradato, come schematizzato:
A tutto questo si debbono aggiungere, sparsi qua e là, i canti di alcuni uccelli, che punteggiano la partitura con fugaci
apparizioni.
Circa le timbriche, anche qui è tutto perfettamente definito. La serie esposta in alternanza ai manuali è scandita dal Recitativo con Bordone 16 e Ottavino, al
Positivo dal Clarinetto, Nazardo e Quintante ed al G.O. con Bordone 16, Bordone 8, Flauto 4 e Quinta. La serie esposta al
Pedale suona sul solo Flauto 4.
In conclusione, se non avete ancora avuto modo di ascoltare il 'Livre d'Orgue', acquistate il disco, dimenticate tutto quello che avete letto finora, staccate citofono e telefono,
distendetevi su di una poltrona comoda ed ascoltatelo fino alla fine.
A prescindere da tutte le considerazioni tecniche, formali, estetiche, musicologiche, interpretative, foniche e timbriche,
questo è l'unico modo per poter dire se un brano musicale ci piace oppure no.
(4 - Fine)
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